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“Parco: ci sentiamo traditi”

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(VILLA MINOZZO, 10 giugno 2008). Ma che succede all’interno del Pd reggiano? Ma che succede nel crinale? Prima i sindaci Govi e Dazzi che annunciano la volontà di uscire dalla Comunità montana, ora è la volta di Villa Minozzo. Con un comunicato stampa dai toni ‘clamorosi’ e privo di contenuti diplomatici, il sindaco Luigi Fiocchi prende le distanze dal Parco – il cui presidente è altresì uomo di riferimento del Partito democratico – dichiarando tutta la sua disillusione.

“C’eravamo convinti della bontà dell’istituzione del Parco nazionale – attacca il sindaco Fiocchi - ma in quasi due anni dall’insediamento del nuovo presidente abbiamo capito che si trattava di una vera e propria illusione ed è subentrata un’inevitabile delusione”: amaro sfogo del sindaco Luigi Fiocchi, che traccia un primo bilancio sull’operato dell’ente nel territorio di Villa Minozzo.

“Siamo il comune più vasto, briciole per soli 50.000 euro e nessuna rappresentanza.

“E’ un bilancio pessimo - incalza Fiocchi - se consideriamo che nel nostro comune, che sia in termini assoluti, con quasi 3.450 ettari, che in termini percentuali, con oltre il 15 per cento, offre al parco la superficie più vasta fra tutte le quattordici comunità tosco-emiliane che lo ospitano, sono state finora investite solo le briciole, per un ammontare complessivo di neppure 50 mila euro”.

Prosegue il primo cittadino: “Inoltre Villa Minozzo non ha rappresentanti nei vari organi istituzionali del parco pur avendo dato tantissimo sia per la nascita e la crescita del parco del Gigante prima e per lo sviluppo del parco nazionale poi. Un impegno che rimane immutato ma che non è per nulla ricambiato”.

“Le cause? Stiamo scontando scelte politiche?"

I motivi? “Forse stiamo ancora pagando - spiega Luigi Fiocchi - le scelte politiche avvenute a suo tempo a Roma, prima della nomina del nuovo presidente. O forse non siamo ancora scesi dalla giostra di sterili promesse. O semplicemente come amministratori dobbiamo far valere di più le ragioni della gente. La nostra popolazione non ci sta ad essere considerata la cenerentola del parco, si sente tradita, e chiede al suo sindaco di rappresentare il proprio malcontento. E’ mio dovere farlo, anche perché di questa diffusa insoddisfazione ne sono partecipe”.

In altri territori “il Parco - conclude il sindaco Fiocchi - è stato protagonista di iniziative importanti, coinvolgendo attivamente gli enti locali. Da noi ha investito solo qualche bruscolino. Non vogliamo un’attenzione superiore agli altri, ma pretendiamo di essere considerati almeno quanto gli altri”.

* * *

INTERVENTO DEL CONSIGLIERE DI MINORANZA MASSIMILIANO COLORETTI

Signor sindaco Fiocchi, benvenuto in minoranza! La minoranza di Villa Minozzo si allarga con partecipanti illustri: preceduto dai “giapponesi di Fiocchi”, Francesca Sorbi e Piero Ferrari, già consiglieri delegati, ora anche il più illustre tra i componenti approda alla nostra sponda.Dopo i consiglieri Sorbi e Ferrari, che portano in Consiglio comunale uno dei punti forti della campagna elettorale del nostro movimento, "Insieme per Villa Minozzo", ovvero lo spreco di risorse pubbliche per realizzare un Museo dell’Agricoltura nelle porcilaie di proprietà di privati cittadini e dopo l’interpellanza in merito alla gestione clientelare del Mulino di Civago, ora anche il sindaco Fiocchi ci segue, ribadendo le nostre dichiarazioni apparse sulla stampa all’inizio del marzo 2007, quindi oltre un anno fa; in particolare quando "Insieme per Villa Minozzo" chiese, per questi stessi motivi, al Consiglio comunale di uscire dal “Parco di Giovanelli”. Così come allora, anche oggi riteniamo valide tali motivazioni ed è quindi coerenza e dovere nei confronti di Fiocchi appoggiare le sue dichiarazioni, anche se ci rammarichiamo del tempo impiegato a realizzare il nostro ragionamento. Non ci resta che ammazzare il vitello grasso, nell’attesa del prossimo consigliere…

(Massimiliano Coloretti, per il gruppo consiliare "Insieme per Villa Minozzo")

1 COMMENT

  1. Contributi a “pioggia” (si continua)
    Uno dei compiti fondamentali del Parco nazionale come era stato promesso e premesso era quello di essere “volano” per lo sviluppo socio-economico dei comuni del crinale in particolare. A me pare quindi che la cosa fondamentale non sia tanto il rivendicare che gli investimenti siano maggiori in un comune rispetto ad altri; bensì chiedersi se rispondono a quanto promesso e premesso alla costituzione del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. La domanda quindi nel caso di Villa Minozzo, come anche per gli altri comuni, per me dovrebbe essere: i 218.000 € spesi e programmati quest’anno contribuiscono allo sviluppo sociale ed economico di Villa Minozzo? Sarebbe utile dibattere nel merito, più che sulla perequazione dei contributi a “pioggia” (perché questo a mio avviso è il vero “cancro” che si perpetua da decenni) fra i vari comuni.

    (Claudio Bucci)