Nel percorso intrapreso dal Consiglio Comunale di Castelnovo ne’ Monti per arrivare ad una seduta aperta al contributo dei cittadini sulla situazione economico occupazionale prima dell’estate, i sindacati CGIL e CISL (assente la UIL per problemi contingenti), hanno incontrato alcuni consiglieri ed assessori, assieme al Sindaco, per esprimere il proprio punto di vista.
Si è trattato di una sorta di audizione in cui Dusca Bonini per la CGIL e Pietro Ferrari per la CISL hanno esposto le situazioni di sofferenza e di difficoltà nel mondo del lavoro in montagna, situazioni che non possono essere viste se non in un quadro almeno provinciale, visto che in molti casi le imprese in difficoltà operano come contoterzisti.
Purtroppo le situazioni difficili si registrano in molti comparti e primo fra tutti quello ceramico con la DUAL che intende cessare l’attività nei due stabilimenti di Carpineti (116 posti di lavoro) in tempi brevi.
Il sindacato considera questo non come un evento improvviso, ma come il risultato della mancanza di investimenti per ammodernare la linea di produzione per realizzare un prodotto di qualità e probabilmente di una volontà di delocalizzare la produzione stessa.
In sostanza si tratta di scarsa capacità imprenditoriale come avvenuto anche nel caso del call-center di Felina che, pur avendo il lavoro assicurato, ha preferito chiudere la sede di Felina per accentrare il lavoro a Reggio Emilia.
La stessa cosa, seppure meglio motivata da carenze di commesse, sta avvenendo per il Laboratorio Le Mani che chiuderà a breve la sede di Castelnovo ne’ Monti per accentrare l’attività nella sede della Coop l’Ovile a Corte Tegge.
Nel comparto metalmeccanico si registra una forte riduzione della richiesta di straordinari per carenza di commesse e per accumuli di magazzino anche in aziende tecnologicamente avanzate come Bronzoni Motori a Ramiseto e FATA di Vetto.
In edilizia si registra un calo significativo delle commesse in quanto molte costruzioni realizzate restano invendute e gli appalti pubblici si sono drasticamente ridotti. Si registrano richieste di ammortizzatori sociali in diverse aziende e cessazione di attività di altre.
Per la prima volta da molti anni si registrano difficoltà anche nel settore delle cave.
Nel tessile, che ha già subito un forte ridimensionamento, continuano le dismissioni.
Nella filiera dell’agro-alimentare si parte dalla crisi di prezzo nel mercato del parmigiano reggiano, che rischia di provocare la chiusura di qualche azienda agricola in pochi mesi, per arrivare al settore delle acque minerali dove si paventano a breve richieste di cassa integrazione.
Infine il sindacato ha voluto richiamare l’attenzione degli amministratori sul PTCP in fase di elaborazione e di prossima adozione da parte della Provincia, specie per quanto attiene alla molteplicità dei vincoli di carattere ambientale e paesaggistico che sono previsti specialmente sul territorio montano, vincoli che non facilitano l’auspicata creazione di opportunità di insediamento di imprese nuove sul territorio.
La discussione ha messo in rilievo la necessità di creare tali opportunità non solo migliorando la viabilità, ma soprattutto favorendo la creazione di imprese che sfruttino l’innovazione produttiva per puntare alla qualità. Per fare questo c’è anche bisogno di un maggiore spirito imprenditoriale e di un atteggiamento diverso e più aperto del mondo bancario locale che continua ad utilizzare la montagna come collettore di risorse che però vengono utilizzate altrove.
Ci si chiede insomma, e si spera che queste audizioni possano trovare una risposta, perché sia così difficile l’insediamento e la continuità produttiva delle aziende in montagna, e soprattutto quali aiuti possa dare l’ente locale.
Le audizioni continueranno nei prossimi giorni con le associazioni di settore per raccogliere elementi utili allo svolgimento di un consiglio comunale aperto che non si limiti a fotografare la situazione di difficoltà, ma possa offrire qualche idea per la soluzione dei problemi.