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Castelnovo / Educazione, un altro patto

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Riceviamo e pubblichiamo

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A pochi giorni dalla firma del patto per una comunità educante, che ha visto presso il teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti l'impegno di tutti i rappresentanti della comunità castelnovese, amministratori, tecnici, servizi sociali e sanitari, scuole e volontariato, mercoledì prossimo, 4 giugno, alle ore 18,00, si siglerà, presso la sala del Consiglio comunale, un nuovo "PATTO".

Oltre una quarantina di ragazzi di terza media, sezioni C e D dell'Istituto comprensivo "Bismantova" - sede di Castelnovo, sceglieranno un'associazione di volontariato alla quale affiliarsi, con la quale continuare il percorso dopo la terza media.

Si tratterà di suggellare un cammino di ormai tre anni che le due classi, guidate dalla prof. Candida Tommasi e dalla prof. Monica Giovanelli, hanno fatto, contemporaneamente al percorso scolastico.

I ragazzi sono entrati in contatto diretto ed hanno interagito con le varie associazioni presenti sul territorio, condividendo con loro varie attività: dalla scuola di ballo liscio con gli anziani in prima media alle esperienze in palestra con Fa.Ce. ed Airone, con i ragazzi disabili dei Centri diurni (vedi la mostra allestita in questi giorni a Castelnovo); dall'indimenticabile gita a Roma con l'Unitalsi alle polentate al Parco Tegge; dalle vendite dei biglietti della lotteria, apparecchiare insieme e servire all'intensa gita a San Patrignano, ad incontrare chi, a fatica ma con tanta forza e determinazione, sta riprendendo le fila della propria vita; al lavoro con la Caritas alla mensa dei poveri a Reggio Emilia.

L'idea di aprire la porte della scuola per far conoscere ai ragazzi persone che dedicano gratuitamente parte del loro tempo a servizio degli altri, l'idea di far incontrare generazioni diverse ed imparare a conoscersi, a fare cose insieme, a collaborare, e non solo a scontrarsi come frequentemente e facilmente avviene tra genitori e figli nella fase adolescenziale, è un esempio concreto di costruzione di "rete sociale", che allarga gli orizzonti dalla sola famiglia alla comunità intera, che insegna ad aprirsi anche alle persone che non fanno parte del ristretto gruppo famigliare, o della sola classe o del gruppo di amici, ma insegna a riconoscere l'altro, ad ammettere il bisogno, a chiedere aiuto e a costruire la relazione di aiuto, che caratterizza l'essere adulti maturi.

Se la salute e la tenuta di una società si basano anche sulla capacità di fare rete, di essere solidali, così come la felicità di una persona e la sua riuscita dipendono anche sulla rete amicale che ha intorno, l'esperienza di questi 45 ragazzi è un mattone fondante e concreto, che già sta cercando di realizzare nei fatti un piccolo pezzo di quella comunità educante, il cui patto è stato sottoscritto due settimane fa.

Qual è l'augurio con il quale come genitori e come comunità salutiamo questi 45 ragazzi?

Ecco, per i ragazzi io auspico che incontrino adulti solidali, di riferimento, responsabili non solo nell'ambito domestico e lavorativo, ma in ogni aspetto del contesto sociale, adulti responsabili ed attenti non solo nei giorno di festa, ma nel quotidiano dei giorni feriali; ai ragazzi auguro la forza di saper chiedere aiuto nei momenti difficili, la gioia profonda del servizio e del dono dei propri talenti, e la felicità di condividere con altri amici il proprio cammino.

(Maria Luisa Muzzini, consigliere comunale, presidente Commissione sicurezza sociale Comune di Castelnovo ne' Monti, mamma)

7 COMMENTS

  1. Splendida esperienza
    Bellissimi questi due anni di collaborazione. Il “gruppo teatro”, che tutti hanno potuto apprezzare nello spettacolo, è diventato davvero un gruppo di amici con i nostri ragazzi disabili, gioiosi e complici. Già dal primo incontro per le attività in palestra, dopo un primo approccio un po’ timoroso, tutti hanno dimostrato grande responsabilità nonostante la giovane età. Ancora una volta si può affermare che, con le giuste opportunità, possiamo scoprire il meglio di ognuno anche in questo momento così difficile per i rapporti umani. Grazie ancora, ragazzi, e… forza, abbiamo ancora tanto da fare insieme!!!

    (Alma Zanni, presidente Fa.Ce. Famiglie Cerebrolesi)

  2. Congratulazioni!
    Ancora complimenti e un sentito grazie a tutti questi ragazzi che con tanto impegno ed entusiasmo aiutano gli altri più bisognosi e sono sempre disponibili a donare il loro aiuto sia in parrocchia che in qualsiasi altra realtà… Siamo orgogliosi di voi!

    (Anna B.)

  3. Complimenti!
    Faccio i miei più sentiti complimenti a tutte le persone che hanno collaborato al progetto. Ma faccio soprattutto i complimenti ai 45 ragazzi che han partecipato al progetto aiutando il prossimo. Credo che questi progetti aiutino a formare delle generazioni con la testa sulle spalle e con degli ideali. Probabilmente esperienze di questo tipo dovrebbero effettuarle in molti, non solo i ragazzi delle medie; anche quelli delle superiori e chi le scuole le ha già finite. Servirebbero a molti per recuperare i valori perduti.
    NUOVAMENTE COMPLIMENTI!

    (Alessandro Torri Giorgi)

  4. Semplicemente grazie
    Grazie Candida e grazie Monica. Avete avuto cura dei nostri ragazzi e avete creduto in loro; avete lavorato con saggezza, con leggerezza, con ironia e profondità. Resterà una traccia indelebile e feconda anche nelle nostre famiglie.

    (Una mamma)

  5. Le buone notizie vengono dalla scuola
    Se a volte frettolosamente associamo la scuola ad episodi di intolleranza e superficialità ricavandone un’immagine sbiadita nel panorama educativo, stavolta è d’obbligo dire che è sempre qui che persone come Monica e Candida ed altri lavorano da anni su progetti che mettono al centro i ragazzi con i loro sentimenti, i loro slanci, i valori latenti che vanno coltivati e riaffermati. Stimolano le famiglie ad un approccio educativo basato non tanto sull’effimero ma sul valore della diversità, dell’accoglienza e del servizio. E’ qui che la scuola declina perentoriamente i valori di riferimento della nostra società. Questi percorsi vanno sottolineati, condivisi, incentivati e occorre dare loro la visibilità che meritano e che possano essere un tassello importante nel cammino di “fare comunità”. Grazie quindi a questi nostri ragazzi che, firmando il 4 giugno un nuovo “patto”, ci insegnano a credere maggiormente in loro, ci chiedono di essere adulti significativi e responsabili; e che ognuno faccia la sua parte.

    (Federico Tamburini, presidente A.G.I.R.E.)