Riceviamo e pubblichiamo
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Sarebbe interessante sapere se per il sindaco di Ramiseto Davide Dazzi sono più importanti le esigenze dei suoi cittadini o quelle del partito a cui fa riferimento.
Sostengo la tesi formulata da alcuni imprenditori montanari: è importante inquadrare il comune di Ramiseto nell’area occidentale della provincia, quella che comprende il comprensorio di Vetto. Ramiseto, in questi anni, in ambito commerciale, ha legato con la val d’Enza anche per merito dei buoni collegamenti viari.
Come ricordano giustamente Briselli e Fontanili i ramisetani vengono considerati dai vicini della Sparavalle e del Ventasso “pramzen” (parmensi, ndr). Senza dimenticare che buona parte del comune di Ramiseto è appartenuto per secoli al Ducato di Parma.
Se la proposta degli imprenditori non andrà in porto, meglio lasciare tutto com’è, meglio conservare la Comunità montana e rinunciare all’Unione dei Comuni (Ramiseto, Busana, Collagna e Ligonchio) voluta da Dazzi e dal PD. I cittadini temono maggiori vincoli, temono che l’Unione dei Comuni diventi la fotocopia del Parco nazionale in mano a politici che poco hanno a che vedere con le vere esigenze dell’Appennino.
Dazzi, paracadutato da Scandiano a Ramiseto dai “potentati” del partito reggiano dimostra di non avere legami con le problematiche della cittadinanza, dimostra di essere totalmente scollato dalla realtà e refrattario alle richieste che arrivano dal mondo del lavoro locale.
Il primo cittadino dimostra di non avere compreso le differenze che intercorrono tra Ramiseto e gli altri comuni del crinale, oppure l’ha compreso ma preferisce ossequiare le volontà del PD?
Non abbandoniamo la montagna, solo ieri abbiamo portato le televisioni nazionali e regionali tra Vetto e Ramiseto per sensibilizzare la cittadinanza sul problema acqua, e sull’importanza che rivestirebbe un bacino artificiale in montagna, che potrebbe essere realizzato anche a monte di Vetto nella cosiddetta “stretta delle gazze”. Queste sono iniziative concrete e vanno incontro alle esigenze dei cittadini. Leonardo da Vinci sosteneva che “i problemi di valle si risolvono a monte”.
Invito i cittadini ramisetani ad unirsi e confrontarsi al fine di dare vita, per le amministrative del prossimo anno, ad un’alternativa credibile all’attuale giunta ramisetana. Certamente avranno tutto il nostro appoggio.
(Fabio Filippi, consigliere regionale Gruppo della Libertà)
Errata corrige errato pensiero
Davide Dazzi è stato catapultato a Ramiseto 66 anni orsono, quando è nato, in un piccolo borgo di nome Cereggio. A Cereggio ha ancora la casa natale. A Cereggio ha un figlio e un nipote, che hanno scelto di vivere li, non a caso. Sul crinale il professore Davide Dazzi ha lavorato come preside degli istituti comprensivi, come vicesindaco e tuttora come sindaco. A Ramiseto e per Ramiseto, il professore Davide Dazzi ha sempre cercato di fare cultura, organizzando convegni, promuovendo la scultura, la pittura, il cavallo, i prodotti tipici, lo studio della storia e delle tradizioni. Chi lo conosce sa che Ramiseto è per lui il luogo della sua infanzia, il luogo delle sue amicizie, il luogo di cui, meglio di tanti altri posti, conosce a memoria gli anfratti, le vie, i corsi, i visi delle persone. Dire che sia stato catapultato lì da Scandiano per esigenze di partito stona un po’ troppo con la verità per non sembrare un errata corrige. Grazie.
(S.M.)
Letture “slow”…
Vero che siamo in terra di vita Slow, ma ogni volta che leggo gli interventi di Filippi sento che sto perdendo qualche secondo del mio tempo. Nel senso: leggo, poi provo a pensare al succo di quanto ho appena letto, alla necessità di quanto scritto, al messaggio che dovrebbe arrivare… E, ahimè, sprofondo nel vuoto.
Questa è solo una personale sensazione, non entra in merito alle questioni.
(Federico Zannoni)