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Rivoluzione in Comunità Montana: l’Unione del crinale se ne va e la giunta cambia totalmente

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La presidente della Comunità montana Nilde Montemerli ha rilasciato una dichiarazione, che si trascrive di seguito, su una sorta di "rivoluzione" nella gestione della Comunità innescata dalla volontà espressa da Sandro Govi, presidente dell'Unione dei Comuni del crinale, di staccare l'Unione stessa dalla Comunità montana per garantirne la continuità.

Ciò avviene in seguito alla approvazione, di cui abbiamo dato notizia, da parte della giunta della Regione, della legge sul riordino territoriale che esclude la possibilità per un comune di fare parte, contemporaneamente, di una comunità montana e di un'unione di comuni.

In realtà la legge regionale deve ancora passare al vaglio del Consiglio e quindi l'operazione appare perlomeno prematura ed affrettata per cui è legittimo il sospetto che dietro questa operazione ci siano dissapori all'interno della maggioranza sulle modalità per affrontare la questione.

In ogni caso Nilde Montemerli non frena ed anzi accelera annunciando la costituzione di una nuova Giunta della Comunità montana costituita da alcuni sindaci dei nove comuni che restano a far parte della Comunità Montana, in numero minore rispetto ai 7 membri che lo Statuto vigente prevede come massimo.

Poichè MERCOLEDI' 28 maggio alle 18,30 è convocato il Consiglio comunitario, si prevedono comunicazioni in merito da parte della presidente.

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Il presidente dell’Unione dei Comuni Sandro Govi mi ha comunicato la scelta della stessa Unione di uscire dalla Comunità montana. La scelta è dovuta al fatto che, in base alla legge regionale, in futuro non sarà più possibile mantenere l’attuale assetto, ovvero un'Unione dei Comuni che fa anche parte di una Comunità montana. Dunque Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto hanno scelto di proseguire l’esperienza dell’Unione, cessando di far parte della Comunità. Si tratta sicuramente di un passaggio importante a cui seguiranno una serie di cambiamenti all’interno dell’ente comunitario. Fin dai prossimi giorni infatti la Comunità montana intende anticipare un altro dettame indicato dalla legge regionale indicando una Giunta del tutto nuova, composta da soli sindaci come prevede questa legge. I membri della Giunta saranno individuati tra i primi cittadini dei nove comuni che rimangono a far parte della Comunità montana. La giunta, che potrebbe comprendere un numero massimo di membri pari al numero dei comuni dell’ente, sarà invece ridotta rispetto all’attuale organico. Crediamo che questo indirizzo della legge regionale sia molto importante per più di un motivo:
- innanzitutto risponde all’obiettivo di ridurre le spese, in quanto non esistendo la possibilità di cumulare diverse indennità, i sindaci saranno membri di questa nuova giunta a costo zero;
- inoltre, dato che la legge prevede che le comunità montane diventino gli enti preposti soprattutto all’organizzazione di servizi associati sui territori in cui operano, è molto importante che ad elaborare e dettare questi indirizzi siano i sindaci. Questa scelta anticipa altri cambiamenti previsti per l’elezione del Consiglio comunitario che entreranno in vigore soltanto con l’elezione del prossimo anno. Inoltre nei prossimi giorni andremo rapidamente alla costituzione di una Conferenza permanente dei sindaci, che comprenderà i primi cittadini di tutti e 13 i comuni, quindi anche quelli dell’Unione, che sarà un interlocutore fondamentale attraverso il quale discutere e pianificare i servizi associati. Questo organismo avrà il ruolo di mantenere quel raccordo unitario fra amministratori e territorio che è stato importantissimo nell’esperienza della Comunità montana dell’Appennino reggiano. Questo organismo prenderà in considerazione anche l’esperienza già in essere di associazione di servizi, come quella dell’Unione stessa, che potrebbe in un futuro prossimo essere allargata anche ad altri comuni.