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Giovanni Ferrari (minoranza di Vetto) sul micronido

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Poiché le nostre precisazioni di avant'ieri non hanno soddisfatto il lettore che muoveva fortissime critiche al nostro comunicato (vedi notizia), ritorniamo sull’argomento per trattare dei costi della sede, vale a dire la parte che a suo dire avremmo tralasciato.

Come si diceva nella nostra replica, noi avevamo previsto una fase iniziale nella quale il servizio alla prima infanzia con educatore domiciliare doveva essere collocato in locali già esistenti (pubblici o privati) al doppio scopo di far partire fin da subito l’attività, ed eravamo allora nel 2006, e di poter parimenti verificare quale sarebbe stato il suo effettivo grado di utilizzo da parte delle famiglie.

Nel frattempo si doveva studiare una soluzione per un'ipotetica seconda fase, nel senso di prepararsi all'eventuale esigenza di un maggior numero di posti, visto che un servizio con educatore domiciliare può ospitare un massimo di cinque bambini.

I costi della prima fase erano di fatto nulli se il servizio avesse trovato sistemazione nell’ambiente pubblico da noi indicato, oppure vi sarebbero state le spese dell’affitto se ci si fosse avvalsi di locali di proprietà privata. Ultimamente si è anche prospettata una terza opzione, ancora più favorevole per il Comune, almeno a nostro avviso, ma non è il caso di entrare qui in ulteriori dettagli.

Quanto alla seconda fase, noi non siamo rimasti nel vago, ma avevamo domandato che gli uffici comunali stimassero il costo di massima di una soluzione progettuale da noi suggerita, che come già scritto interessava sempre l’edificio della scuola materna, pur se col risultato di una maggiore capienza tanto da configurarsi come un vero e proprio micronido (e, per inciso, con la possibilità di dotare di pannelli solari o fotovoltaici il tetto di tale edificio, che, per chi lo conosce, è di ampia superficie e di buona esposizione, e dunque può dare una resa proporzionale).

A nostro giudizio si trattava di un costo non superiore a quello dell’intervento in corso, ma la nostra richiesta non ha mai trovato accoglimento; e poiché non è francamente pensabile che dovessimo essere noi a fare quel calcolo, ci troviamo ora nell'oggettiva impossibilità di dire a quanto sarebbe ammontata la relativa spesa.

(Giovanni Ferrari, capogruppo di minoranza consiliare a Vetto)