La platea del Teatro Bismantova era quasi al completo per la presentazione delle attività passate, presenti e future del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano (in sigla PNATE).
A relazionare il Presidente Fausto Giovanelli, il dr. Filippo Lenzerini, consulente del Parco, l’arch. Chiara Dazzi, incaricata dello studio progettuale sui centri visita, e il dr. Giuseppe Vignali, direttore del parco.
La serata è stata aperta con la proiezione del filmato “Parchi di Mare e d’Appennino”, realizzato nel settembre 2007 a spese del Ministero dell’Ambiente e presentato in anteprima all’ultimo Salone della Montagna di Torino, in cui scorrono immagini dell’area appenninica, delle Apuane e del mare delle Cinqueterre.
E’ partito proprio da qui l’intervento di Fausto Giovanelli per spiegare il progetto di area vasta che comprende sei parchi naturali, con caratteristiche diverse e complementari, che si distendono in un raggio di 60 chilometri dal Passo del Cerreto: “Si tratta di un patrimonio unico in cui rientrano anche importanti città d’arte come Pisa, Parma e Lucca”, ha detto Giovanelli, che ha proseguito dicendo che sono in corso contatti intensi con le quattro province interessate perché il progetto sia integrato nei Piani Territoriali delle stesse.
Filippo Lenzerini ha centrato il proprio intervento sulle attività in corso, e progettate per i prossimi uno e due anni, necessarie per l’avvio del Parco (il cosiddetto start-up), cioè per dotarlo delle infrastrutture e degli strumenti per svolgere i propri compiti e favorire lo sviluppo del territorio.
Tali necessità sono state sintetizzate in sei punti: 1) valorizzare l’essere Parco Nazionale; 2) coinvolgere e dare consapevolezza al territorio; 3) offrire un'immagine unitaria del Parco; 4) consolidare il rapporto tra il Parco, le denominazioni storiche consolidate e i prodotti tipici di punta; 5) valorizzare e favorire le interconnessioni mare/Appennino; 6) valorizzare le quattro stagioni.
Per fare tutte queste cose occorre lavorare sul marketing anche proponendo un logo ed una immagine coordinata del Parco attraverso un sito internet già sostanzialmente definito, pubblicare una guida in più lingue del Parco (che è praticamente pronta, realizzata col TCI nella collana Guide Verdi), realizzare una carta dei sentieri del Parco nella sua interezza.
Ci sono poi gli interventi strutturali che riguardano: le Porte del Parco, aree attrezzate sulle principali vie di accesso che offrano strumenti di conoscenza e “consigli per l’uso”, i Centri Visita che siano punti di riferimento chiave per il visitatore, le indicazioni stradali. Con questi interventi il territorio Parco dovrebbe essere ben identificato anche dal viaggiatore frettoloso che oggi, andando da Lucca a Reggio Emilia, non si accorge neppure di attraversare un Parco Nazionale!
Per quanto riguarda le Porte del Parco ne sono previste, al momento, 13, mentre i Centri Visita dovrebbero essere 9.
Proprio sulle caratteristiche e le funzioni dei centri visita si è concentrata l’arch. Chiara Dazzi, che ha insistito sulla necessità che tali caratteristiche siano funzionali all'identificazione della immagine unitaria del Parco.
Dopo alcuni interventi del numeroso pubblico che ha seguito con interesse la lunga serata, il direttore del Parco Giuseppe Vignali ha fatto un quadro succinto di quanto avvenuto finora nella vita del Parco e in particolare da poco più di un anno a questa parte, da quando cioè è stato nominato il Presidente e, qualche mese dopo, si è insediato il Consiglio.
Tra l’altro sono stati elencati i numerosi progetti per i quali è in corso la richiesta di finanziamento sui tavoli della Unione Europea e su altri tavoli istituzionali e le molte convenzioni e accordi fatti con tanti soggetti diversi (università, enti locali, associazioni ecc.) per realizzare iniziative sul territorio.
A conclusione si segnala che erano presenti in sala le guardie forestali del CTA del Parco e che prossimamente, appena saranno possibili i collegamenti internet a banda larga per poter lavorare, la sede del Parco si sposterà da Cervarezza a Sassalbo e a Ligonchio.
Parco e sicurezza
Nel sentire comune il vocabolo PARCO è sinonimo di tutela, salvaguardia, protezione, ecc… Credo che il Parco nazionale dovrebbe occuparsi e preoccuparsi molto non solo di cervi, lupi e ciaspolate ma anche dei visitatori. Mi spiego meglio: ieri pomeriggio sono andato a fare il mio solito giro in bici, in zona Gessi Triassici. Ho parcheggiato la mia auto nei pressi dell’unica casa abitata della zona, dopo che, lo scorso anno, mi hanno scassinato la Jeep… Vicina alla mia c’era l’auto del presidente Giovanelli, che, evidentemente, ha avuto esperienza analoga… Lo scorso anno un villeggiante castelnovese era andato a fare un giro in bici alle Fonti di Poiano; entrato nel bar a bere una bibita, quando è uscito, la bici era sparita… Alcuni miei amici, da fuori provincia, sono venuti a pescare in quella zona; parcheggiando l’auto hanno incontrato una pattuglia delle forze dell’ordine che li avvisava di chiudere molto bene la macchina per evitare furti… Ora quei pescatori vanno in Trentino a pescare nel fiume Sarca… Tutto ciò premesso, invito i dirigenti del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ad occuparsi seriamente della tutela dei visitatori; la triste ricorrenza estiva dei furti al Pianello deve avere fine, allertando TUTTE le autorità preposte, comprese ovviamente le Guardie del Parco. Ieri sera si è parlato delle porte di accesso al Parco; un nome mi ha colpito: la Porta del Cielo… Chi accederà da quella porta suggestiva, temendo di tornare a casa col vetro dell’auto sfondato? Occuparsi della sicurezza delle persone è tema quanto mai attuale e prioritario; chi lo ignora, viene severamente punito.
(Umberto Gianferrari)
Banda larga a Ligonchio
E’da mesi che la banda larga ha raggiunto Ligonchio paese!!!! Quindi… fate voi!!!! …a buon intenditor poche parole…
(Commento firmato)
Banda larga a Ligonchio…
@C…chiamarla “banda larga”, quella di Ligonchio, è un po’ ottimistico; in ogni caso non c’è ancora a Sassalbo.
(red)#C