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Microecomostro? A Vetto scoppia la baruffa su una nuova costruzione in area verde

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Un ampliamento della scuola materna che fa discutere. Accade a Vetto, dove per la realizzazione del cosiddetto “micronido” l’Amministrazione comunale ha deciso di ampliare la locale scuola materna. Sul lato nord, però, finendo per costruire a ridosso della strada.
“Ogni giorno o quasi capita di ascoltare qualcuno dei nostri concittadini che esprime il proprio stupore e disappunto per questa struttura – lamenta la lista di minoranza di Insieme per Vetto guidata da Gianni Ferrari – perché viene avvertita come troppo ‘ingombrante’ per il luogo dove è stata fatta sorgere”.

“Avevamo segnalato – lamenta Ferrari – all’Amministrazione vettese le nostre riserve su tale opera, per un insieme di ragioni:
· sottrae una buona quota di area cortiliva alla scuola materna, il che non è certo il meglio se si pensa che, aggiungendosi ora anche la prima infanzia, aumenterà di fatto la presenza complessiva dei bambini che frequenteranno questa ala del plesso scolastico, così che lo spazio esterno dovrebbe semmai aumentare piuttosto che diminuire;
· il muro esterno di questa nuova parte corre a meno di un metro dalla adiacente via comunale (via Aldo Moro), il che non è certo l’ideale quando, per analoghe circostanze, ai proprietari privati di case si chiede di osservare la distanza di almeno cinque metri dal confine stradale. E’ da quasi sei mesi che aspettiamo di ricevere dagli uffici municipali un parere scritto, a motivare sul piano tecnico-normativo la “deroga” che si è ritento di fare per questo edificio comunale, ma la risposta non è ancora arrivata, nonostante si siano succedute quattro nostre richieste al riguardo;
· può soffrirne la visuale per i conducenti di veicoli che salendo da via degli Alpini curvano per immettersi in via Aldo Moro (e fors’anche per quelli che, senza dunque svoltare, proseguono lungo via degli Alpini)”.

Ma non è finita qui. Proprio mentre appaiono quasi ultimati i lavori di muratura esterna, “oggi – prosegue la minoranza - si ha anche l’impressione che alla fine ne uscirà alterata l’armonia della zona dove sorge il plesso scolastico, comprensivo di scuola elementare e scuola materna, i cui volumi e proporzioni si combinavano egregiamente con il contesto circostante, in una con le distanze tra i rispettivi pezzi di questa combinazione urbanistica”.

Eppure ha un valore sociale questo immobile.
“Un fabbricato così potrà ospitare un massimo di cinque bambini, per arrivare eccezionalmente fino a sette, e dunque non si può proprio parlare di micronido, come talvolta udiamo chiamarlo, perché in tal caso di bambini dovrebbe poterne accogliere fino a venti. Ma quali costi e quale impatto ha avuto?”.

Soluzioni alternative?
“Trattandosi invece di un servizio sperimentale con educatore domiciliare per la prima infanzia, già il nome stesso ci fa capire che potevano essere benissimo adottate altre soluzioni, e noi ne abbiamo puntualmente indicato più d’una, così come abbiamo avanzato proposte per poter giungere ad un vero e proprio micronido, se le frequenze presso il servizio attivato in via sperimentale dovessero essere tali da richiedere una struttura con più elevata capienza. Viene da dire ancora una volta che questa Amministrazione avrebbe dovuto, e dovrebbe, preoccuparsi innanzitutto della manutenzione del patrimonio comunale esistente, assicurare cioè con sistematicità gli interventi ordinari e prioritari, prima di pensare a quelli di carattere più straordinario”.

Ultimo sassolino: “Non è mai stata presa in considerazione la nostra proposta di ricavare all’interno di detta area verde una piazzola per l’elisoccorso, o quantomeno di verificarne la fattibilità (posto che in questo caso l’utilità della iniziativa non è di certo in discussione)”.

4 COMMENTS

  1. Considerazioni sul “micronido”
    Vorrei fare alcune considerazioni in merito alla nota della minoranza di Vetto sul “micronido”. Credo e ritengo positivo avviare un servizio sperimentale con educatore domiciliare, spero che su questo signor Ferrari almeno possa concordare, visto che quello che leggo nella sua lettera è tutto sbagliato. Qualche perplesssità può esserci sull’ubicazione, ma è anche vero che la scuola materna e la scuola elementare sono tutte ubicate in quella zona. Inoltre altri spazi di proprietà pubblica, per quanto mi risulta, ma posso sbagliare, non ve ne sono. Posso chiedere al signor Ferrari o alla minoranza “Insieme per Vetto” eventualmente quale altra ubicazione proponeva? Forse la casa privata (a detta da fonti vicino al sindaco) da mettere a norma per avviare questo servizio? Se la proposta corrisponde al vero, potrei sapere dove e con quale costi? Per quanto riguarda l’area cortiliva è innegabile che una quota venga sottratta e questo non è positivo, ma dichiarare che quello spazio verde fosse da adibire per una piazzola per l’elisoccorso credo sia davvero sbagliato. Probabilmente, signor Ferrari, non ci crede neppure Lei. Credo che gli spazi per fare atterrare l’elisoccorso a Vetto possono essere davvero tanti ma certamente non quello; ma concordo con Lei che una spazio attrezzato vada individuato al più presto. Inoltre concordo con Lei che la cura e la manutenzione del patrimonio deve essere sistematica, ma, sempre a quanto mi risulta, alcuni interventi negli ultimi anni ci sono stati, vedi scuola media e, sempre a quanto si dice, l’intervento si sanificazione della scuola elementare è in procinto di iniziare. Maggiore attenzione credo vada per la sede Municipale e su questo il sindaco Garofani credo debba dare risposte, bilancio permettendo. Anche se non condivido il Suo pensiero su questa opera e sul futuro servizio (quando sarà funzionante?), ma La ringrazio perchè almeno a Vetto tutti sapranno che è in costruzione il “micronido” perchè da parte della Giunta nemmeno una parola.

    (Commento firmato)

  2. Micronido
    Più che un micronido mi sembra che si tratti di un “microscopico nido” per ospitare 5/7 bambini… Secondo me – “parlo da persona estranea ai fatti” – queste decisioni dovrebbero essere prese con il consenso maggioritario dei cittadini, soprattutto se le spese per la struttura si sono dimostrate importanti. Il “si deve fare e si farà” per me è sempre dalla parte del torto… Mi informerò a riguardo…
    Saluti!

    (Mattia Rontevroli)

  3. @RConsiderazioni sul micronido: replica della minoranza al primo commento#R
    Il primo commento alla pubblicazione del nostro comunicato, sul cosiddetto “micronido” di Vetto, parte col dire che quanto abbiamo ivi scritto è tutto sbagliato; trattasi di una stroncatura che non lascia molto spazio ad una replica, alla quale tuttavia non rinunciamo, sperando di poter fornire ai lettori di @CRedacon#C un qualche elemento di maggiore chiarezza o quantomeno di valutazione.
    Come lista “Insieme per Vetto” siamo stati da sempre favorevoli ad un servizio per la prima infanzia, tanto da inserirlo nel programma amministrativo con cui nel 2004 ci siamo presentati ai nostri concittadini; e lo siamo stati al punto che, come recita il nostro comunicato, avevamo indicato soluzioni che avrebbero potuto avviare questo servizio già da tempo, impiegando strutture comunali già esistenti e disponibili oppure affidarsi a locali di proprietà privata (e privata potrebbe essere la stessa gestione), come è consentito per un servizio di educatore domiciliare (e ce lo fa ben capire anche la parola stessa), visto che questo servizio può riguardare un massimo di cinque bambini.
    Quando il loro numero aumenta si deve invece ricorrere al micronido, la cui ricettività può arrivare fino a 20 posti (oltre i 20 posti si passa ai nidi d’infanzia) e, per disposizioni regionali, alla struttura che li ospita sono allora richiesti ulteriori requisiti. Vale la pena di ricordare che la legge regionale n. 1/2000, e la relativa deliberazione regionale n.2517/04, prevedono l’attivazione di servizi sperimentali per la prima infanzia, vale a dire quello di educatore familiare ovvero di educatore domiciliare (in sostituzione dei servizi tradizionali, che sul piano organizzativo sono sicuramente più gravosi) quando ricorrono particolari situazioni, vedi la collocazione in area montana o collinare, o in piccoli insediamenti abitativi.
    Ma per completare il quadro dobbiamo anche aggiungere che vi sono relazioni tecniche del maggio 2006 che stimano sulla quarantina le famiglie potenzialmente interessate ad un servizio educativo per la prima infanzia nel Comune di Vetto.
    A fronte di un siffatto contesto, noi abbiamo portato avanti questa tesi: si inizi fin da subito il servizio, collocandolo intanto in locali già esistenti (pubblici o privati, visto che non ne mancano di entrambe le categorie), così da appurare in primo luogo quale sia il grado di reale utilizzo del servizio, ovvero capirne la tendenza, e una volta acquisito tale dato decidere la dimensione/capienza della struttura da realizzare, atteso che la capienza andrebbe ragionevolmente commisurata al fabbisogno, specie quando si va a costruire qualcosa di nuovo. E per questa seconda fase, una volta verificato che la domanda delle famiglie è effettivamente destinata a crescere, noi avevamo ipotizzato di intervenire sempre sull’edificio della scuola materna (e al riguardo abbiamo chiesto inutilmente al sindaco di far predisporre un progetto di massima), ma si trattava di un’opera ben diversa da quella in corso, e senza gli inconvenienti che a nostro avviso quest’ultima comporta.
    Si è invece voluti partire con un fabbricato avente una capacità massima ben al di sotto dalla potenzialità che le relazioni tecniche del 2006 ci dicevano, e questa è una palese ed oggettiva contraddizione che non poteva essere sottaciuta. Non siamo dunque noi a contrastare la nascita di questo servizio, ma ci siamo invece preoccupati, da un lato, di farlo partire il più presto possibile e, dall’altro, di poter giungere, se necessario, ad un vero e proprio micronido (talché le osservazioni avanzate dal lettore andrebbero semmai capovolte).
    Quanto alla piazzola per l’elisoccorso, qui la risposta è oltremodo semplice: il terreno interessato non è di certo lo spazio cortilivo della scuola materna, bensì l’area verde chiamata “dei Colli” che si trova sì nelle vicinanze della scuola, ma è da questa separata dalla strada via Aldo Moro. In questo caso l’equivoco è quasi sicuramente ascrivibile al fatto che il testo del nostro comunicato non è stato riportato integralmente, e manca la parte finale dove si parlava giusto di tale area verde.

    (Gianni Ferrari, capogruppo di minoranza nel Consiglio comunale di Vetto)

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    @C Ritenevamo la tematica dello spazio per l’elisoccorso meritoria di altro spazio in seguito. Ci scusiamo per l’omissione che ha causato la (temporanera) incomprensione citata.

    (La redazione)#C

  4. Non mi avete risposto
    Ho riletto con attenzione la risposta del Signor Ferrari, però non trovo le risposte alle domande che avevo fatto. Ad esempio: con quali costi? Inoltre, vedendo la foto e andando a verificare non mi sembra che la visibilità ne possa risentire.

    (Commento firmato)