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La Settimana della Fotografia Europea tocca Sarzano

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La Settimana della Fotografia Europea, appena aperta a Reggio, dedicata quest'anno a "Umano troppo umano", raggiunge la nostra montagna con una mostra della fotografa Simona Ghizzoni nel mastio del castello di Sarzano, a Casina, dove quest'oggi si è inaugurato "I giorni dispari", una mostra di fotografie scattate in un centro per i disturbi dell'alimentazione, una delle quali ha vinto il terzo premio per la categoria ritratti al World Press Photo Contest, il più prestigioso premio internazionale di fotogiornalismo.

"Questo lavoro parla dei disturbi dell'alimentazione e dei giorni dispari della vita, quelli che passano sospesi, nell'attesa di guarire, nel combattimento invisibile", spiega l'autrice.

E Federica Muzzarelli, ricercatrice al Dipartimento Arti Visive del DAMS e professore aggregato di atoria e tecnica della fotografia dell'Università di Bologna aggiunge nella sua presentazione: "Merleau-Ponty sosteneva che al di là del corpo non c'è nulla da comprendere. Con il corpo comunichiamo, sperimentiamo, amiamo e odiamo. Se la mia mente si ammala, il mio corpo si ammala con lei. Se dentro alla mia anima si consuma una tragedia personale, il mio corpo ne rivelerà le profondità vertiginose.
Fotografare un corpo è come costringerlo a guardarsi, obbligarlo ad un istante di autocoscienza. Si sa che quello scatto produrrà una traccia di luce che si farà immagine, oggetto e quindi, ancora, corpo.

Fotografare il disagio di un corpo può sembrare anche un atto di appropriazione violenta, di intrusione invadente. Guardare le foto di Simona Ghizzoni è stato difficile come può esserlo la brutalità dell'evidenza fotografica. Eppure le ragazze e i ragazzi di Giornidispari (Odd days) non sembrano affatto intimoriti dall'obiettivo fotografico; anzi, quello sguardo indagatore e curioso pare in perfetta simbiosi con la loro vita o con l'immagine che hanno di sé. Si muovono davanti a lui, posano sorridenti, aprono le loro stanze e mostrano la loro quotidianità [...]

Il gioco apparente della fotografia può forse funzionare come stimolo alla rottura delle barriere protettive, all'abbassamento dei filtri e dei fossati che costruiamo attorno a dei castelli di solitudine [...] Raccontare la vita è una delle prerogative più affascinanti della fotografia, provare a ricostruirla può essere un incredibile sfida contro il silenzio.

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Una sfida raccolta dall'assessorato alla cultura di Casina che ha voluto la mostra "I giorni dispari" a Sarzano ad aprire quei "Passaggi nel mistero" che, lungo tutta l'estate, con spettacoli teatrali, conferenze, presentazioni di libri e scuola di scrittura inviteranno residenti e villeggianti a emozionarsi e riflettere.

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Simona Ghizzoni è una giovane artista reggiana con radici a Bussina di Carpineti, diplomata all'Istituto superiore di Arti Visive e Fotografia di Padova e laureata in Storia della Fotografia all'Università di Bologna. Dal 2005 si dedica esclusivamente a progetti di ricerca personale e reportage, con particolare attenzione alla condizione della donna. Una scelta che trova subito riconoscimenti importanti: nel 2006 il primo premio ex-aequo Attenzione Talento Fotografico Fnac e la selezione per Reflexions Masterclass, seminario biennale per giovani autori di diverse nazionalità, tenuto dalla fotografa Giorgia Fiorio e dal curatore Gabriel Bauret; nel 2007 il Secondo Premio Wine Intenational Photo Contest e nel 2008 il Terzo premio nella categoria ritratti World Press Photo, ritirato nei giorni scorsi ad Amsterdam.

La mostra nel mastio del castello di Sarzano è aperta dal 30 aprile al 15 giugno il sabato, la domenica e i festivi dalle ore 15 alle ore -19. Ingresso libero.

Per saperne di più: www.castellodisarzano.it; www.fotografiaeuropea.it; la bella intervista di Matteo Ferri sul numero di Tuttomontagna in edicola in questi giorni.