Sembra imminente, anche se non ancora ufficialmente comunicata, la riapertura del sentiero "normale" di accesso alla sommità della Pietra di Bismantova dopo due anni di chiusura imposta da Vigili del fuoco e Prefettura per ragioni di sicurezza.
Un quotidiano annuncia la cosa e il castelnovese Francesco Dalla Porta, già responsabile del soccorso alpino regionale, scrive al direttore dello stesso riaprendo un dibattito mai sopito in questi anni.
Immediatamente il sindaco Gian Luca Marconi risponde per le rime, ma Francesco Dalla Porta non rinuncia ad una controrisposta. Poichè solo ora è pervenuta a REDACON la prima lettera di Francesco dalla Porta, da cui è partito tutto, diamo di seguito le prime tre puntate della vicenda in attesa delle successive.
LA LETTERA DI FRANCESCO DALLA PORTA
SI TORNA SULLA PIETRA (forse)
Gentile Direttore, dopo innumerevoli falsi annunci sulla riapertura della Pietra questo mi pare quello "giusto". Grande sarebbe infatti l'imbarazzo degli amministratori di organizzare il 14 maggio la gran cassa di un convegno sulla Pietra di Bismantova con il sentiero di accesso ancora chiuso! Ho letto con interesse il vostro articolo, dove do però per scontato che il vostro giornalista non abbia avuto occasione di visitare il luogo, in quanto:
- sul tratto di sentiero chiuso nel 2006 non è stato fatto alcun lavoro di messa in sicurezza, la situazione è assolutamente identica a due anni fa;
- il lavoro di disgaggio effettuato sulla parete sovrastante al tratto, avvenuto nella lontana primavera 2007, non ha modificato la situazione, forse, in tutta onestà, ne ha leggermente peggiorato la naturale precarietà;
- il piccolo sasso che colpì sventuratamente la ragazza di Casina nel 2005 cadde in tutt' altra zona, rimasta in questi anni regolarmente aperta e frequentata senza preoccupazione alcuna da parte di nessuno (amministrazione comunale compresa).
Inserire questo evento nella vicenda della chiusura del sentiero è quindi chiaramente speculativo e risponde ad esigenze "sceniche" per giustificare la "scivolata amministrativa".
Il "tardivo ravvedimento" dell'amministrazione comunale di Castelnovo ne' Monti pare quindi maturato sulla "straordinaria ed innovativa" decisione di mettere dei cartelli di avviso, oggi non ancora presenti ma certamente, "meteo permettendo", come viene regolarmente detto a giustificazione dei ritardi, saranno stampati e fissati per il 14 maggio. Per ristabilire quindi il senso della realtà in questa "piccola vicenda" mi permetterei evidenziarle che la vera notizia non è tanto che "LA PIETRA RIAPRE DOPO 2 ANNI", piuttosto quella "PER QUALI RAGIONI LA PIETRA E' STATA CHIUSA PER 2 ANNI"? In questi due anni il danno turistico, economico, d'immagine e di fruizione per la nostra montagna e la nostra comunità è stato rilevante (per quanto non quantificato), comprendo che gli autori abbiano tutto l'interesse a rappresentare vostro tramite la vicenda in termini sfumati ma mi auguro che il vostro cronista senta anche il bisogno professionale di vedere e verificare i fatti di cui parla per terze voci. Ho anche purtroppo incredibilmente appreso dal vostro articolo che la Sezione del Club Alpino Italiano di Castelnovo ne' Monti ammette solo ora come " ...la chiusura del sentiero sia stato un errore" ma giustifica il loro silenzio e protratta inattività in quanto " ...non abbiamo voluto fare polemiche con Amministrazione Comunale anche perchè c'è sempre stato un buon rapporto". Che bell' esempio di coerenza! Le convenienze politiche locali e la partigianerie sovrastano i fini statutari, gli ideali ed i ruoli! Per una organizzazione che esclude tassativamente fini politici ma si dovrebbe focalizzare sulla montagna locale una bella delusione! Ma cosa hanno discusso questi amici negli ultimi due anni? Concludo nel pregarla di non "titolare" (prerogativa a voi giustamente riservata) con "polemico" questo mio intervento; non è tale, anche perchè non sono portatore di alcun interesse economico personale, è solo un contributo alla verità.Mi auguro che il suo cronista sarà presente alla riapertura del sentiero il prossimo 14 maggio, magari sarà stato previsto anche un "rinfresco"...
LA RISPOSTA DEL SINDACO GIANLUCA MARCONI
Non voglio continuare a polemizzare con l’amico castelnovese Francesco Dalla Porta: già c’è stata tra noi un'ampia corrispondenza pubblica su quotidiani e mensili locali. E’ ovvio però che non condivido le sue affermazioni, che trovo scorrette verso chi nel novembre del 2006 segnalò il pericolo di caduta massi sul sentiero, e chiese una ordinanza di chiusura, ovvero i Vigili del Fuoco (Unità di soccorso in ambiente alpino e fluviale “SAF”, dopo uno dei periodici sopralluoghi in parete) e la Prefettura. Sono inoltre affermazioni offensive anche per i tecnici del Comune, del Servizio di Bacino (ex Genio Civile), della Regione e le ditte specializzate che regolarmente hanno acquisito l’appalto ed eseguito i lavori di messa in sicurezza delle pareti lungo il sentiero. Davvero voglio astenermi da ogni intento polemico: avevo già invitato Francesco Dalla Porta a venirmi a trovare in Comune alcuni mesi fa, ed a partecipare con la sua esperienza al dibattito in corso con associazioni ambientaliste, naturalistiche e sportive, e con il Parco nazionale, su diversi aspetti legati a Bismantova. Ricordo per concludere che la sommità della Pietra non è mai stata chiusa: in accordo con il Cai subito dopo l’ordinanza di chiusura del sentiero in questione, ne venne approntata una variante, e ci sono altri sentieri per arrivare sul pianoro che sono sempre rimasti aperti ed in buone condizioni. Ora finalmente dopo ulteriori lavori e dopo gli inevitabili tempi tecnici stiamo andando anche alla riapertura del sentiero che parte dall’eremo. Spiace l’astio che traspare dalle parole di Dalla Porta, e la sua mancata disponibilità a collaborare: lo rassicuro comunque che ovviamente gli interventi sono stati tutti eseguiti, ed anche a regola d’arte. Se davvero è andato a vedere la situazione e non li ha notati è dovuto al fatto che si è ovviamente cercato di non alterare in alcun modo l’aspetto naturale di un luogo così delicato come la rupe di Bismantova, dove sono impensabili gabbionamenti metallici o altri argini artificiali a riparo dei sentieri”.
LA CONTRORISPOSTA DI FRANCESCO DALLA PORTA
Complimenti, la chicca dei "lavori fatti talmente bene da non vedersene l'effetto" può avere un grande successo in molti campi! Sai che comodità! Avviso però il signor sindaco che oltre a lavorare a "regola d'arte" la ditta appaltatrice deve anche avere "operato di notte" perchè da giugno 2007 a tutt'oggi non si è visto nessuno da quelle parti... Nessuna acredine da parte mia, solo grande insofferenza ad essere preso in giro, come cittadino e come contribuente. Suggerirei meno ipocrisia e più sincerità, a tutti capita di sbagliare! La falsità, già nella vita ma soprattutto nei ruoli istituzionali, è un disvalore percepito.
A Gianluca, a Francesco…
Riguardo alla Pietra, mi sono limitato a certificare un particolare che riguarda il Santuario… ma questa notizia mi incuriosisce molto; si parla di FALSITA’ NEI RUOLI ISTITUZIONALI… Questa ritengo sia un’accusa gravissima, che vedo non tanto e non solo come un disvalore ma appunto come reato! Dubito che il sindaco asserisca di aver provveduto senza averlo fatto. Dubito che Francesco faccia queste affermazioni, a cuor leggero, senza averne riscontro. Da qui la mia curiosità…
(Umberto Gianferrari)
Solo delusione
Nessuna scintilla, solo delusione per tanto astio e per tanta ottusità a mio parere incomprensibili.
(Gian Luca Marconi, sindaco)
…comunque qui c’è qualcuno che non la racconta giusta…
(Commento firmato)
In Comune sono depositati i progetti ed i certificati d’esecuzione dei lavori. Ogni cittadino può chiedere, secondo le norme vigenti, di visionarli. Mettere in discussione ed accusare tutto e tutti (prefettura, vigili del fuoco, comune, ex Genio Civile, CAI, ecc.), mi sembra un po’… eccessivo, per non dire… altro.
(Gian Luca Marconi, sindaco)
Conosco Francesco Dalla Porta fin da bambino, trovo assurde e pesanti le sue dichiarazioni. Lo invito di nuovo a chiarire le sue affermazioni, anche personalmente. Non vorrei vedermi costretto, doverosamente, a tutelare l’onore, la professionalità, l’immagine del Comune e dei suoi tecnici.
(Gian Luca Marconi, sindaco)