(Carpineti – 27 aprile 2008) Cordoglio e commozione a Carpineti per la scomparsa di Lino Farina. Settantaquattro anni, per trent’anni ha lavorato nel mondo della ristorazione, apprezzato e stimato non solo in montagna, non solo in provincia ma in tutta la regione.
Originario di Castelnovo Monti, dopo aver lavorato in gioventù a Parma e Verona come dirigente dell’azienda Star, nel settembre 1978 ha aperto il ristorante “Da Farina” a Ca’ del Merlo, nei pressi di Marola, gestito con la moglie Gloria. Un ritrovo fisso per tanti appassionati di buona tavola, specializzato sia in piatti di carne e tradizionali della montagna reggiana come nelle specialità a base di pesce, che nel corso degli anni si era conquistata una meritatissima fama.
Nel 2000 si era trasferito in centro a Carpineti, proseguendo la sua attività con immutata qualità culinaria, ora portata avanti dal figlio Andrea.
Lino Farina è scomparso sabato pomeriggio all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dov’era stato ricoverato per un peggioramento delle sue condizioni di salute. Lascia la moglie Gloria, i figli Elisa e Andrea, il fratello Fiorello e i nipoti.
Il corpo di Farina si trova nella camera ardente del Santa Maria Nuova, da dove, domani mattina alle 11.30 verrà portato nella casa di famiglia, in via Pignedolo, nella zona fra Marola e Felina. Sarà lì che domani sera, alle 20.30, si celebrerà il rosario.
I funerali si svolgeranno invece martedì pomeriggio alla chiesa della Pieve a Castelnovo Monti. il corteo funebre partirà dalla casa di Pignedolo alle 14.30 e raggiungerà la chiesa di Castelnovo, dove verrà officiata la funzione.
L’Amministrazione comunale di Carpineti ricorda con commozione Lino Farina: “Siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di dolore. Se ne è andata una grande persona, umanamente e nel suo lavoro. Nei tanti anni in cui ha gestito il suo ristorante, si è fatto apprezzare per la qualità della cucina e per la competenza e la gentilezza del servizio. Per molte persone del territorio reggiano, “Da Farina” era la garanzia di mangiare bene e stare bene. Il suo locale era uno dei simboli della buona gastronomia reggiana, e con la sua bravura e la sua cortesia ha contribuito a far conoscere e apprezzare il territorio di Carpineti”.
