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Vetto / L’opposizione: “Il Comune vuole prendersi le risorse per il volontariato”. E il sindaco risponde

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L'opposizione in consiglio comunale a Vetto prende posizione contro la locandina/invito del Comune ai cittadini a versare al Comune stesso il 5 per mille delle tasse. Il sindaco risponde (vedi COMMENTI) che quei soldi servirebbero per iniziative sociali. E ritorna la polemica sul consigliere Fabio Ruffini.

In questi giorni l’Amministrazione comunale di Vetto ha diffuso un manifesto-locandina in cui si invita tutta la cittadinanza a destinare al Comune il 5 per mille della rispettiva quota IRPEF, al momento della denuncia dei redditi, perché così facendo (sono le parole che vi stanno scritte) permetteremmo al nostro Comune di “mantenere e migliorare i servizi per tutta la comunità ” e lo aiuteremmo a darci “servizi migliori, senza pagare più tasse!”.

E’ una iniziativa che ci lascia a dir poco perplessi e stupefatti, per più d’una ragione:
· Il meccanismo del 5 per mille (introdotto dal governo Berlusconi con la legge finanziaria del dicembre 2005, come libera scelta di ciascun contribuente e per lui a costo zero) doveva servire innanzitutto a sostenere il mondo del volontariato e della ricerca, cui la nostra Amministrazione non sta qui facendo un buon servizio perché a quel mondo non arriverebbe nemmeno un centesimo dei 5 per mille vettesi se ognuno di noi aderisse alla esortazione del Comune;
· Nel leggere il manifesto del Comune si deduce che se non devolvessimo il nostro 5 per mille alle casse municipali, ci troveremmo ad avere minori servizi ovvero servizi peggiori, a meno di non rassegnarci a pagare più tasse, come se il carico delle imposte di vario genere che ci troviamo sulle spalle, e sono ormai in molti a dirlo, non fosse già fin troppo elevato ed oneroso, per non dire insopportabile;
· Noi della minoranza ci opponiamo invece, in modo fermo e deciso, ad ogni ipotesi di nuovi tributi e prelievi fiscali, e diciamo che se sono diminuiti i finanziamenti dello Stato e della Regione occorre che gli amministratori pubblici sappiano selezionare la spesa, e rinuncino per ora agli interventi non prioritari, anziché trovarsi a dover aumentare la tassazione locale, o a metterlo comunque in conto. E’ uno dei tasti su cui noi abbiamo più volte insistito, anche trattando il bilancio di previsione 2008 e il piano delle opere per il triennio 2008-2010.

Ma, a ben riflettervi, non dovrebbe stupirci più di tanto il richiamo alle tasse nel manifesto-locandina del Comune, dal momento che il nostro Sindaco appartiene ad una parte politica che durante questi due anni di governo ha teorizzato e praticato l’aumento delle tasse, e sarebbe illusorio pensare ad un suo cambio di rotta.

Piuttosto, continuano a meravigliarci le mancate dimissioni da consigliere di Fabio Ruffini (dopo la sua nomina a segretario comunale del Pd e dopo la sua condotta di voto negli ultimi Consigli comunali) perché egli non può più ritenersi parte di quella nostra lista con la quale, quattro anni orsono, si era presentato agli elettori, una lista i cui esponenti in Consiglio, vale a dire noi della minoranza, si sono trovati ad essere fin da allora su posizioni amministrative ben diverse e distanti da quelle espresse dal Sindaco in carica.

Sul bilancio di previsione 2008, seduta consiliare del 27.2.08, differenziandosi da noi che abbiamo dato voto contrario, Fabio Ruffini si era astenuto, guadagnandosi l’apprezzamento del sindaco Sara Garofani, che in tale sua astensione aveva intravisto un atto di grande coerenza, come da dichiarazione ai giornali. Ma quella presunta coerenza è durata ben poco, neppure un mese, visto che nella successiva seduta consigliare, in data 21.3.08, Ruffini ha puntualmente votato allo stesso modo del Sindaco e della sua maggioranza, per ognuno degli argomenti messo in approvazione, e ciò avvalora in pieno la nostra tesi e conferma la sua uscita di fatto dalle file dell’opposizione, e non possiamo dunque che rinnovargli con forza la nostra richiesta di dimissioni.
(G. Ferrari, P. Bolognesi. D. Giansoldati "INSIEME PER VETTO"
)

2 COMMENTS

  1. Il Comune non vuole prendersi il 5 per mille
    Sono veramente sconcertata e delusa dal comunicato stampa dei consiglieri di minoranza Bolognesi, Ferrari e Giansoldati in merito alla locandina, che il Comune ha diffuso nei giorni scorsi, per informare i cittadini sulla possibilità che hanno di destinare il 5 per mille della loro IRPEF al comune stesso.
    Intanto occorre precisare che quando questa norma è stata introdotta, dalla finanziaria 2006, il suo spirito non era solo quello di destinare questi fondi alle associazioni di volontariato e alla ricerca, tanto è vero che nell’elenco dei possibili beneficiari erano stati da subito inseriti anche i comuni. Mi stupisce molto che questa legge, fatta da un governo amico della minoranza, non sia condivisa dai nostri consiglieri Bolognesi, Ferrari e Giansoldati, che, proprio in funzione del ruolo amministrativo che ricoprono, dovrebbero essere ben consapevoli dell’altissimo ruolo sociale che svolgono le amministrazioni comunali, soprattutto nei piccoli comuni come il nostro dove quotidianamente gli amministratori devono fare i conti con la carenza di risorse finanziarie. Oltretutto i fondi che arrivano ai comuni dal 5 per mille devono essere destinati a servizi o iniziative nel campo sociale. Tanto è vero che i soldi che abbiamo ricevuto finora sono stati utilizzati per attivare il nuovo servizio di trasporto dalle frazioni al centro. L’Amministrazione comunale riconosce ed apprezza il valore delle associazioni di volontariato in genere e in modo particolare quelle del nostro Comune e credo che lo dimostri quotidianamente con la collaborazione e l’attenzione che cerca di dare. Il volantino che è stato diffuso aveva l’obbiettivo di informare i cittadini dell’opportunità di destinare questi fondi anche al Comune per far sì che le persone interessate lo potessero fare; i cittadini sono comunque del tutto liberi di scegliere a chi devolvere il 5 per mille della loro IRPEF. Comunque, da verifiche ulteriori fatte, pare che non sia più possibile destinare il 5 per mille dell’Irpef ai comuni, nella finanziaria 2008, anche se non scritto espressamente; nell’elenco dei possibili beneficiari sono state introdotte le associazioni sportive ma non sono presenti i comuni. Se questa notizia verrà confermata ce ne dispiace perché le risorse che ne potevano derivare sarebbero andate a totale beneficio dei cittadini, ma d’altro canto questo non sarà certo un motivo per aumentare le tasse ai cittadini di Vetto. Detto questo credo che sia veramente scorretto non ammettere che questa Amministrazione negli ultimi 3 anni ha mantenuto i servizi esistenti e ne ha avviato e ne avvierà dei nuovi (trasporto dalle frazioni al centro, servizio sperimentale di micronido, il centro prelievi presso i poliambulatori, i nuovi servizi culturali con ludo biblioteca e sala telematica) senza aumentare le tasse nè tantomeno introdurne di nuove.
    Il riconoscere, anche da parte dei consiglieri di minoranza, gli sforzi fatti in questo senso da questa Amministrazione SAREBBE UN SEGNALE DI GRANDE MATURITA’ POLITICO MMINISTRATIVA. I consiglieri di minoranza, invece di sparare a zero sulle decisioni prese DAL CONSIGLIERE COMUNALE Fabio Ruffini in merito agli argomenti portati all’attenzione del Consiglio dovrebbero incominciare a riflettere sul perchè ciò sta accadendo: forse l’atteggiamento tenuto finora dalla minoranza non trova più la condivisione del consigliere Ruffini. Tanto è vero che il medesimo ha scelto di costituire un proprio gruppo consiliare e di conseguenza ha tutto il diritto di esprimere il voto come meglio crede. Oltretutto anche in tempi non sospetti il cosigliere Ruffini aveva scelto di dare su alcune proposte il proprio voto favorevole nonostante i consiglieri Ferrari e Bolognesi si fossero astenuti o avessero votato contro.

    (Sara Garofani, sindaco di Vetto)


  2. Certo che la scelta di Fabio Ruffini brucia parecchio, sembra inconcepibile, per Ferrari, che un consigliere possa evere idee proprie sopprattutto se eletto in una lista civica che a quanto sembra si identifica, ufficialmente solo ora, come prettamente politica. Non è che con tale logica chiunque cambi idea debba dare le dimissioni da consigliere? Perchènon sono mai state chieste le dimissioni di Nobili, Pagani e Guazzetti?
    Mai preso in considerazione che in una situazione economica critica è possibile e più utile mettere affrontare le questioni reali che non la “coerenza” di e con chi?
    commento firmato