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Ancora sulla gara di enduro del 6 aprile a Castelnovo ne’ Monti

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Trascriviamo la lettera aperta di Paolo Comastri al sindaco di Castelnovo ne' Monti, Gian Luca Marconi, sul tema della gara di enduro disputata domenica 6 aprile.

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Egr. Dott. Marconi,

innanzitutto il mio plauso e la mia riconoscenza per il fattivo ruolo da Lei assunto in occasione della recente manifestazione di Enduro che si è svolta nel territorio di pertinenza della Sua Amministrazione.

Non ha fatto nulla di speciale, né tanto meno si è fatto carico di ruoli particolari se non quello di un Amministratore che utilizza con intelligenza, sagacia e non certo da ultimo, buon senso, tutte le normative in materia.

Tutto questo, mi creda davvero, oggi cosa non certo di poco conto e quanto mai merce rara.

Castelnovo Monti ha dimostrato che le pur giuste e legittime tematiche ambientali, possano convivere anche con altre esigenze. Nel rispetto, appunto delle leggi, e in un clima di sereno e costruttivo confronto.

Che è ben diversa cosa dalla incredibile demagogia e ignoranza, dall'etimologia latina “ignorare”, con cui talune forze affrontano i problemi e peggio ritengono di risolverli.

La situazione della pratica del fuoristrada nelle nostre zone collinari e montane, è decisamente border line, per non dire, purtroppo, fuori controllo. É giunto davvero il momento di affrontare il problema, recependo peraltro due esperienze davvero impagabili. Una è il dialogo apertosi proprio a Castelnovo con la Pubblica Amministrazione in occasione della manifestazione di enduro, l'altra è il progetto del Comune di Canossa.

Credo, caro Dott.Marconi, che Lei possa rappresentare, per il suo ruolo di Primo Cittadino del comune più importante della nostra montagna, senza nulla voler togliere agli altri, off course, non “un” bensì “il” punto di incontro di uno sforzo comune per recepire e concretizzare questo progetto Canossa.

Certamente migliorabile, perfettibile, ma che credo rappresenti l'unica soluzione praticabile per permettere in un corretto equilibrio di diritti e di doveri la serena e civile convivenza con pari dignità di tutte le esigenze ambientali, sportive, turistiche.

Prima che la situazione degeneri, con tutte le nefaste conseguenze del caso, da border a over line.

La ringrazio per l'attenzione che vorrà dedicare a questa mia, rendendomi fin da ora totalmente disponibile, per quanto possano valere le mie modeste competenze.

(Paolo Comastri)

5 COMMENTS


  1. Il “Progetto Canossa” lo conosco bene in quanto ho partecipato ad alcune delle riunioni preparatorie e intrattengo rapporti con soggetti che hanno avuto parte ben più diligente della mia nella stesura , peraltro decisamente articolata e complessa, di questo “piano”.
    Ho soprattutto toccato con mano la disponibilità del comune matildico a ricercare una soluzione che non siano i divieti tout court che, come hanno ben compreso a Canossa, non servono assolutamente a nulla.
    Aggiungo altresì che a quanto mi consta allo stato, fisicamente, di questo “progetto” ne esiste una copia sola e ciò perchè prima di essere pubblicamente divulgato, (a corredo del “piano” esistono carte topografiche del territorio in cui è evidenziato dove si può transitare e dove non sarà possibile il che significa tabellare i percorsi, contattare gli abitanti, redigere le relative ordinanze, aggiornare le mappe catastali etc) occorrono alcuni “passaggi” formali nei competenti organismi: Giunta, consiglio comunale, commissioni.
    Ma ciò non toglie che chi voglia prenderne visione, o avere dettagliate spiegazioni, credo non abbia problema alcuno a contattare l’Assessore Virgili del comune di Canossa o in subordine l’architetto Giuliano Cervi.
    Paolo Comastri

  2. Come al solito…
    Di questo tipo di progetti è pieno il mondo, si producono quintali di carte con costi iperbolici e che introducono divieti, “corridoi”, controllori più o meno autorevoli, ma non risolvono il problema.
    Tempo fa su una rivista trovai cose che credo sensate: le moto da fuoristrada devono essere silenziate, non devono avere le ruote scolpite, devono avere luci, suoni, assicurazione, bollo, targa come le moto stradali. Velocità max 20/30 km/ora. Solo in occasione di manifestazioni sportive possono essere concesse deroghe su percorsi ben precisi (la gara di Castelnovo ha dimostrato che seri e preparati organizzatori possono fare eventi molto belli e ambientalmente non invasivi). Se ben organizzate, escursioni in moto sotto la responsabilità di una guida, per poche volte all’anno credo si potrebbero fare anche all’interno del parco, contribuendo a tenere aperti i sentieri meno in uso. Ma soprattutto chi va in moto, come chi va a piedi o a cavallo deve ricordarsi che in giro ci sono tante persone con esigenze diverse.

    (mc)


  3. Al di là del sacrosanto e legittimo diritto di ognuno di esporre le proprie ragioni, credo che non sarebbe cosa disdicevole che il/la sig./ra “mc” si documentasse prima di fare certe affermazioni. Per evitarGli pessime figure e magari anche per rendere merito a quei talenti che il buon Dio, non mi è del tutto chiaro in quale misura, gli deve aver fornito.

    (Paolo Comastri)


  4. Al di la del sacrosanto e legittimo diritto di ognuno di esporre le proprie ragioni, credo che non sarebbe cosa disdicevole che il/la sig.e/a “mc” si documentasse prima di fare certe affermazioni. Per evitarGli pessime figure e magari anche per rendere merito a quei talenti che il buon Dio, non mi è del tutto chiaro in quale misura, gli deve aver fornito.
    Paolo Comastri