Home Cronaca Il salame Fiorettino dalla montagna alla conquista della pianura

Il salame Fiorettino dalla montagna alla conquista della pianura

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RUBIERA (7 aprile 2008) – Il salame tipico montanaro, il Fiorettino, scopre di avere gli orizzonti più larghi. E sbarca a Rubiera dove un’attivissima organizzazione ha curato ieri, domenica 6 aprile e per il terzo anno, il concorso “Fior Fior di Salame”, che ha premiato, tra gli iscritti, Arnoldo Baccarani come produttore del salame coi caratteristici lardelli.

Lo ha decretato la riuscitissima festa “Fior Fior di Salame” che, abbinata a “Fiori e Favole”, ha richiamato ieri a Rubiera alcune migliaia di persone.
“Una giornata che premia l’impegno delle tante associazioni di volontariato ben coordinate dall’Avis, una giornata nella quale abbiamo scoperto di essere anche noi a pieno titolo nella zona di produzione del tipico prodotto” ha ricordato il sindaco Lorena Baccarani. “Un comune, il nostro, polo d’eccellenza per gli affari, ma che sa spendersi nel tipico. E fare di appuntamenti come questo un momento di riscoperta e sostegno della propria identità” ha aggiungo Andrea Caroli, assessore al commercio e alle attività produttive.

E, a farla da padrone, è stata la gara sul caratteristico insaccato coi lardelli tagliati a mano e inseriti nell’impasto. Erano 38 i campioni in gara, preparati sin dal mattino, e la giuria, ben coordinata da Gaetano Corradini e Umberto Strozzi, ha lavorato tutta la domenica pomeriggio con eliminatorie e fase finale. Obiettivo scovare il salame più buono prodotto da norcini e appassionati. “E’ il salame tipico e antichissimo di Reggio Emilia, coi lardelli tagliati a mano: il Salame Fiorettino (da non confondersi col fiorentino) ha un indotto superiore ai due milioni di euro” ha detto Gabriele Arlotti, direttore del Consorzio per la valorizzazione dei prodotti dell’Appennino (Conva, con sede a Castelnovo Monti) nel dare il via ai lavori della scrupolosissima giuria chiamata a olfattare e assaggiare il tipico prodotto reggiano (e modenese). Cristiana Chiavari, del Tinval – Università di Bologna, ha illustrato gli elementi salienti del disciplinare di produzione di questo salume (che impiega alcuni tra i migliori ritagli carnei del suino, oltre che a spezie ed erbe aromatiche).

A presiedere gli assaggiatori, un giurato d’eccezione Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, ente che ha patrocinato l’iniziativa, organizzata dai volontari rubieresi e dal Comune.
“Noto una cosa – ha commentato Saccardi nel premiare i vincitori – valorizziamo sì l’economia di un prodotto ma, attraverso il Salame Fiorettino, ecco un nuovo caso in cui ci leghiamo al territorio. Queste eccellenze agroalimentari, e il successo di pubblico di oggi lo dimostra, possono essere volano per puntare a una ulteriore qualificazione turistica della provincia che, finalmente, riscopre i suoi ‘ori’”.

Medaglia d’oro, allora al salame di Arnoldo Baccarani (media di 90,8 punti nella fase finale), allevatore rubierese di 2.500 suini, che ha dichiarato “il Salame Fiorettino che ho portato in concorso è frutto della macellazione di uno qualsiasi dei nostri animali. Questo premio riconosce il nostro lavoro, attualmente non valorizzato dal mercato”. Secondo Silvano Ferrarini (86 punti), terzo il Club Taverna Fontana (70,4 punti). Ecco le restanti posizioni: 4° Marco Pulga, 5° Savino Costoli, 6° Luciano Dalla Libera, 7° Bega spa, 8° Claudio Strozzi, 9° Renzo Fantini, 10° Giuliano Ferrari. Ex aequo i restanti ventotto salami nostrani presentati da norcini e produttori locali.