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“A proposito di voto inutile… “

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Affermare che un voto è inutile significa affermare che è inutile la persona che lo esprime. Tutte le persone sono utili, la democrazia e la libertà nascono dal loro apporto alla vita comune.

Affermare che c'è il voto inutile significa affermare che l'arroganza politica si è fatta uno spazio che non merita. Ognuno voti come crede, secondo le proprie convinzioni, questa democrazia è nata così, ed è bella per questo.

Il fascismo, come il comunismo, aveva radicato fortemente il concetto di voto inutile, al punto che tutti gli italiani votavano, ma l'urna era aperta, c'era una sola scheda e chi esprimeva un voto "inutile" qualche problema se lo portava a casa.

(Tarcisio Zobbi, candidato Udc alla Camera dei Deputati)

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  1. Appunti
    Il termine democrazia deriva dal greco δήμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.
    Costituzione Italiana:
    Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
    Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
    Art. 3.Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
    Art. 4.La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
    (…)
    Art. 35.La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero.
    Art. 36.Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
    ecc..
    PRINCIPI RISPETTATI? TEMO DI NO…

    (Agostino)