Home Cronaca Ad “Alta energia” vanno in scena i rifiuti

Ad “Alta energia” vanno in scena i rifiuti

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Serata interessante, quella di ieri, venerdì 4 aprile, al foyer del Teatro Bismantova, dove si è discusso di rifiuti, del come ridurli e del come eliminarli.

Tra esperti ed amministratori dovevano intervenire in sei e ciò ha certamente limitato la possibilità di approfondire le tesi interessanti esposte da Franco Battaglia, Massimo De Maio ed Enzo Favoino. Ognuno di loro avrebbe avuto bisogno almeno dell'intera serata per illustrare le proprie convinzioni. E pensare che non si è neanche voluto parlare più di tanto della situazione in Campania, sennò…

Ha aperto il sindaco di Castelnovo ne' Monti, Gian Luca Marconi, che ha esposto sul tavolo la targa-premio ricevuta proprio nella mattinata a Milano per l’impegno del comune di Castelnovo ne’ Monti nell’utilizzo di carta riciclata.

A seguire il prof. Franco Battaglia, docente di chimica ambientale all’Università di Modena e Reggio, che ha rilevato una disinformazione diffusa sui temi dell’ambiente e dell’energia che dà credito soltanto ai catastrofismi e alle tesi degli ambientalisti, tesi che non sono dimostrate con metodo scientifico. Il Battaglia ha sostenuto che: 1) occorre ritornare al nucleare per rispondere alla fame di energia del mondo; 2) risparmiare il petrolio o comunque qualsiasi fonte di energia finita non serve a nulla se non a procrastinarne di qualche tempo l’esaurimento; 3) l’energia dal sole è un'“illusione” (riprendendo il titolo del suo libro “L’illusione dell'energia dal sole”); 4) occorre usare più carbone per produrre energia (la Germania produce il 55% della sua energia col carbone) e limitare l’uso del gas, quindi no ai rigassificatori; 5) la raccolta differenziata è una “bischerata”, visto che il materiale raccolto ha un mercato molto limitato e gran parte di quanto raccolto in modo differenziato finisce in discarica o negli inceneritori; 6) la raccolta differenziata dovrebbe limitarsi alle aziende che hanno già una differenziazione spinta del rifiuto; 7) la raccolta porta a porta produce solo danni (e qui ha proiettato alcune foto fatte in centro a Modena con sacchetti di spazzatura in bella evidenza) ed è un problema per il cittadino; 8) in Italia ci sono solo una cinquantina di inceneritori e ne servirebbero almeno 150 per bruciare i rifuti e produrre energia. Il prof. Battaglia espone regolarmente queste tesi con i suoi articoli su Il Giornale.

Agli antipodi invece le tesi di Massimo De Maio, presidente dell'associazione “Fare Verde”, che ha puntato tutto sulla necessità di ridurre la produzione dei rifiuti con comportamenti collettivi ed individuali adeguati. Dal 1996 al 2006 la produzione annuale di rifuti solidi urbani in Italia è passata da 25 a 32 milioni di tonnellate; è cresciuta insomma più del PIL (“che per fortuna ha cominciato a rallentare”); dobbiamo convincerci che quella di una crescita all’infinito è un'utopia, occorre cominciare a parlare della “decrescita”. Ciò non significa affatto minore occupazione, se consideriamo che tra il 1960 e il 1998 il PIL italiano è triplicato, ma gli occupati sono rimasti fermi a una ventina di milioni di unità. Utilizzare contenitori riciclabili per ciò che serve in casa (vino, olio, latte, detersivi, ecc.), bere l’acqua di rubinetto anziché la minerale in bottiglie di plastica da gettare, responsabilizzare in solido i produttori per quanto attiene agli imballaggi, sono solo alcuni dei comportamenti che possono ridurre drasticamente la quantità dei rifiuti per arrivare quasi a zero. Per il nucleare va preso atto che ormai nel mondo occidentale non si costruiscono più centrale e la Germania ha assunto l’impegno a dismettere quelle che ha. Per gli inceneritori è sbagliato contestarli solo perchè forse sono dannosi dal punto di vista sanitario, ma vanno evitati perchè distruggono risorse che non sono rinnovabili. Va riscoperta insomma una ecologia del dovere che ci obbliga tutti a comportamenti virtuosi.

Enzo Favoino è un tecnico della Scuola Agraria di Monza che sostiene l'assoluta necessità di produrre compost con la parte umida del rifiuto e di utilizzarlo ampiamente in agricoltura (anche premiando chi lo fa come avviene già in Emilia-Romagna) per recuperare la quantità di carbonio presente nei terreni come antidoto alla progressiva desertificazione dei suoli e per ridurre la quantità di carbonio nell’atmosfera che produce l’effetto serra. Ciò si può fare soltanto con la raccolta differenziata è la migliore R.D. è quella fatta all’origine e poi raccolta col sistema porta a porta. L’Unione Europea fisserà in tempi brevi un obiettivo di riciclaggio al 50% e non è vero che i materiali raccolti correttamente con la differenziata vadano poi in discarica o all’inceneritore; anzi c’è un fiorente mercato che, ad esempio, vede l’Italia esportare parte della carta raccolta da riciclare.

L’assessore provinciale all’ambiente Alfredo Gennari ha insistito sulla necessità di evitare posizioni radicali e piuttosto di assumere un approccio al problema equilibrato e responsabile. Occorre certamente ridurre la produzione dei rifiuti (che in provincia è rimasta stabile nonostante l’aumento della popolazione) e aumentare la raccolta differenziata con l’obiettivo del 60% in provincia entro il 2012. Per l’impiantistica, entro la fine di aprile Enìa dovrà avanzare una prima proposta che dovrà essere la migliore e la più moderna possibile. Le nostre discariche sono certificate a tutti i livelli e l’ampliamento di Poiatica era già previsto da tempo: insomma nella nostra provincia non c’è nessuna emergenza rifiuti! E’ in corso una verifica dell'esperienza sperimentale dei detersivi al distributore avviata in diversi supermercati; se le verifiche saranno positive l’esperienza sarà ampliata anche a Castelnovo ne’ Monti. Il settore dei rifiuti può offrire anche ottime possibilità occupazionali e non a caso sono molti i giovani che si rivolgono agli uffici della Provincia per avere indicazioni e consigli per avviare esperienze imprenditoriali in questo campo.

Ha concluso Nuccia Mola, assessore comunale castelnovese, dopo diversi interventi dal pubblico cui i relatori hanno risposto nei termini già sintetizzati qui sopra, evidenziando che a Castelnovo la raccolta differenziata è passata, dal 2006 ad oggi, dal 26 al 32% e che l’intenzione è di mettere in atto tutte quelle iniziative necessarie per aumentarla; da ciò il “giro verde”, l’aumento e la differenziazione dei cassonetti, le azioni nelle scuole e tra i cittadini per educare ad una raccolta corretta.

Pietro Ferrari, della nostra REDACON, che ha gestito la serata, ha concluso citando il messaggio della CEI per la terza “Giornata per la salvaguardia del creato” che la Chiesa italiana celebrerà il 1° settembre 2008, dal titolo “Una nuova sobrietà, per abitare la terra”, messaggio che dedica un ampio capitolo al tema dei rifiuti visto come “il rovescio del consumismo”.