La mostra Viaggio in un paesaggio terrestre di Vittore Fossati presenta una selezione di 40 fotografie, il nucleo centrale di un lavoro condotto in parallelo con lo scrittore Giorgio Messori in un itinerario che è partito dall’Appennino reggiano (dove le riprese hanno interessato alcune zone del Comune di Villa Minozzo e il lago Calamone) e si è sviluppato nell’arco di alcuni anni, alla ricerca dei “luoghi frequentati e descritti da poeti e pittori che avevano messo il paesaggio, e l’arte di rappresentarlo, in un punto vitale della loro opera e del loro pensiero”.
L’intenzione degli autori, che anche nelle premesse parlano in prima persona plurale, proprio come nella esecuzione di un concerto a quattro mani, è stata quella di realizzare insieme un libro illustrato sul paesaggio, in cui le immagini forniscono l’esca alla scrittura, mentre le parole evocano e suggeriscono la ricerca di nuove immagini, in un fecondo intreccio nel rapporto tra fotografia e parola scritta.
Nell’immagine scelta per presentare la mostra, una figura seduta, vista di spalle, guarda il corso di un fiume. La persona è Giorgio Messori, lo scrittore prematuramente scomparso, che ha scritto numerosi racconti e saggi, e quel piccolo gioiello a cavallo tra diario intimo e diario di viaggio che è Nella città del pane e dei postini. Il fiume è il Secchia vicino alle Fonti di Poiano (quando la strada ora asfaltata era solo una pista sterrata) è l’immagine ha forse un valore simbolico.
“Il corso del fiume indirizza lo sguardo in una prospettiva all’infinito, e tutto sembra subito comporsi in qualcosa da contemplare, perché lo sguardo si focalizza nella fuga prospettica e i pensieri gli vanno dietro, correndo insieme a lei. E così ci si può scordare anche di sé e perdersi nella visione della natura sovrana, fin quasi a scomparire nel paesaggio, fino a diventare “una docile fibra dell’universo”, come diceva Ungaretti in una sua poesia sui fiumi”.
Quei giorni di esplorazione e di scoperta hanno allora disegnato un itinerario zigzagante che tocca poi le valli dell’Engadina (Giacometti) e della Loue in Francia (sulle tracce di Courbet), Le Fontaine di Vauclouse (il Petrarca), e il Roussillon, il Mont Ventoux e la Montagne Sainte Victoire, che avevano ispirato molti celebri dipinti di Cezanne. E poi la Delft di Vermeer e infine Capri: in uno sguardo che – motivo ricorrente - ritrae talvolta uno spettatore visto di spalle immerso nella contemplazione di un paesaggio che abbiamo in qualche modo memorizzato, a volte come dato geografico, ma talvolta e ancor più come appare dalle opere di pittori che sono ormai sedimentate nel nostro subconscio.
La mostra, realizzata dalla biblioteca municipale "A. Panizzi" di Reggio Emilia e già ospitata nella edizione 2007 di Fotografia Europea, è allestita nell’ambito delle iniziative del programma “Pasqua ne’ Monti”. Si inaugura sabato 22 marzo 2008 alle 17,30 presso la sala mostre di Palazzo Ducale in Castelnovo ne' Monti e proseguirà poi fino al 20 aprile (orari tutti i giorni dalle 15 alle 18, Pasqua chiuso).
Lunedì 31 marzo alle ore 21, nella vicina sala Poli del Centro culturale Polivalente, è previsto un incontro con Vittore Fossati, che (accompagnato da Emanuele Ferrari che leggerà alcuni brani del libro) racconterà questa sua (loro) ricerca, concludendo la serata con la visita guidata alla mostra. Il libro che ha dato il titolo alla mostra, edito da Diabasis nel 2007, è disponibile nelle sale espositive al prezzo scontato di 13 euro (prezzo di copertina 18 euro).
Per informazioni: Assessorato alla Cultura – Biblioteca comunale A. Campanini tel. 0522-610204-273, mail [email protected].
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Vittore Fossati è nato nel 1954 ad Alessandria, dove risiede. Dalla fine degli anni Settanta ha fatto parte di quel gruppo di autori che ha visto in Luigi Ghirri un maestro e un punto di riferimento per rinnovare la cultura fotografica italiana, partecipando alle più importanti mostre collettive da lui organizzate: Iconicittà (Ferrara 1979), Penisola (Graz 1983), Viaggio in Italia (Bari 1984), Esplorazioni sulla Via Emilia (Reggio Emilia 1986). In questo periodo, ed in questo clima culturale, avviene l’incontro e matura la collaborazione fra scrittori e fotografi, e nasce la conoscenza, presto trasformatasi in amicizia, con Giorgio Messori. Da anni Fossati si dedica, su incarico di enti pubblici e istituzioni, alla fotografia di paesaggio e di architettura e oggi è fra i maggiori fotografi che, in Italia, contribuiscono a una riflessione sulle trasformazioni del territorio e sulla loro rappresentazione. Tra le partecipazioni (e pubblicazioni) più recenti, sono da segnalare “Ereditare il paesaggio”, Electa, e “Il riso”, Diabasis.