Commozione, ammirazione. Non un posto libero stamattina (ieri mattina, ndr) a salutare la chiusura della rassegna Il teatro va a scuola. Scolaresche ed insegnanti. Sindaco, presidi, assessori, tutti fieri della manifestazione che porta alto il nome di Castelnovo ne' Monti. In sala tutti ad applaudire questi 40 ragazzi di tre scuole diverse. Brave, eccellenti le registe, Francesca Bianchi e Marina Coli, eccellente ed instancabile il direttore artistico Daniele Franci, a cui va un pubblico ringraziamento per continuare a dare lustro al nostro teatro.
Commossi sul palco i ragazzi del Motti di Reggio Emilia quando Franci li ha elogiati per i 15 giorni di lavoro intenso e per aver accolto con eleganza e gentilezza tutti coloro che hanno transitato in questi giorni, in un impeccabile servizio di sala. Poetici, capaci, attenti, preparati i ragazzi del progetto Icaro nazionale.
C'era tanta magia e lirismo in questo spettacolo. Tanta forza espressiva, nel corpo, nei diversi usi di diversi linguaggi. Intreccio tra mimo, racconto corale, danza, simbolismo e mito.
Questo festival è un momento altamente educativo. Le porte del comune si aprono ad ospitare giovani provenienti da vari luoghi, Italia ed estero. Il sindaco ha parlato con entusiamo del teatro come di una casa aperta che accoglie centinaia di giovani. Oltre 3000 presenze quest'anno. Un bilancio di cui essere fieri. In queste occasioni i ragazzi vengono invitati a sperimentare altri e nuovi modi di comunicare. Per quindici giorni Castelnovo si trasforma in un "melting pot", un luogo di fusione di più provenienze. Inestimabile è la valenza formativa, espressiva e creativa di questa iniziativa, in cui cultura, interdisciplinarità, arte si fondono e lasciano un segno forte.
Sospesi nell'aria ancora gli echi degli applausi.
(Ameya G. Canovi)