Un vaso di mimose al centro del tavolo degli oratori ricorda la ricorrenza. E’ l’otto marzo. E’ anche festa di donne. Ma qui, oggi, si ricorda una donna in particolare. Siamo nell’aula magna del “Cattaneo-Dall’Aglio” di Castelnovo ne’ Monti, il maggiore istituto scolastico superiore dell’Appennino reggiano. Ci si raduna per omaggiare una compianta insegnante di filosofia, la prof.ssa Anna Curini. Donna, anche, certo. Ma persona, vorremmo dire. E basta. Otto marzo scelto comunque per l’intitolazione della biblioteca scolastica anche per questo, come ricorda la preside Paola Bacci, che coordina la mattinata.
C’è parecchia gente. Studenti, insegnanti, amministratori, amici. E soprattutto e prima di tutto i famigliari: la figlia, la madre, la sorella, il marito, la cognata.
“Ha lasciato un segno forte – esordisce la Bacci – e la decisione di intitolarle la biblioteca – che conta circa 10.000 volumi; che andrà potenziata; che dovrà essere il cuore pulsante dell’istituto – è un atto dovuto ma anche, per noi, un gesto di responsabilità”.
Poi, dopo che, introdotte dalla prof.ssa Teresa Muratore, un gruppo di studentesse si sono alternate al microfono proponendo letture e riflessioni (qualcuna con qualche difficoltà nell’affrontare il pubblico ma qualche altra al contrario con un tono quasi “da comizio”) sul tema della donna in relazione al suo diritto di cittadinanza “tra forma e sostanza”, è stato il turno della dott.ssa Elisabetta Salvini, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Parma, che ha ripercorso con precisione di eloquio e riferimenti sintetici ma sapientemente esplorati una breve storia della discriminazione femminile. D’altronde il tempo impiegato, circa un’ora e un quarto, era davvero più che sufficiente per l’uditorio e lo si è capito dall’applauso finale dei ragazzi presenti in sala, a metà via tra apprezzamento e… liberazione; ma la stessa Salvini, che ha compreso, ha sorriso e ci ha scherzato su.
In sala erano presenti diversi esponenti del partigianato locale (Giacomina Castagnetti, Giuseppe Battistessa, Guglielmo Zanni ed altri), che hanno mostrato di riconoscere la propria storia del tempo di guerra in diversi passaggi della prolusione della giovane ricercatrice storica, che ha ricordato eventi ed episodi della storia nazionale recente in rapporto – sempre questa la costante – alla condizione femminile, fino a quel 2 giugno 1946 in cui per la prima volta (a parte un passaggio amministrativo dell’anno precedente) poterono recarsi alle urne, “emozionate, vestite ‘dalla festa’, senza rossetto per paura che in qualche modo potesse prodursi l’invalidazione del voto”, per concorrere all’elezione dell’assemblea costituente dell’Italia uscita dalla dittatura.
Si è quindi venuti “a bomba” con l’intervento di Marco Incerti Zambelli, ex preside del Cattaneo, che ha provveduto a tracciare un breve ricordo personale della docente scomparsa. “Anna era molto amata, me ne sono accorto subito, appena arrivato qui, nel 2000. Possedeva il giusto mix per fare l’insegnante. Con gli allievi non era condiscendente, ‘buona’; aveva anzi un certo caratterino. Era rigorosa, competente, ai suoi interventi sapeva dare un vigore particolare. Ma i ragazzi capivano e la seguivano. Una grande capacità di ‘lettura’ e mediazione facevano di lei la figura ideale anche per incarichi da dirigente, quando le erano poi stati richiesti. Sottolineo di lei le caratteristiche che mi avevano colpito: la passione e l’ironia. Una persona per me straordinaria”.
Interviene la Bacci, riprendendo il microfono: “La presenza di tante persone qui oggi ne è l’evidente testimonianza”.
Poi Giuliano Maioli, assessore castelnovese alla scuola ed egli stesso insegnante, che ha portato la partecipazione di tutti i gruppi del Consiglio comunale di Castelnovo. Anna Curini era infatti stata membro dell’assemblea civica del capoluogo montano, dal 2004 alla morte: "E' stata lei ad introdurmi all'impegno politico".
Si è quindi passati al piano superiore, allo scoprimento della targa d'intitolazione della biblioteca al suo nome. Su essa compare una frase: L'uomo è nato per due cose, per capire e per agire, quasi fosse un dio mortale. (Aristotele, Protreptico, 10 c,2).
Un appuntamento che ha giostrato un po’ sul filo del rasoio tra commemorazione e politica; ma anche, e soprattutto, tanta emozione. Tra i presenti visti Fausto Giovanelli, Paolo Francesco Baroni, anche lui ex preside dell’istituto, Paola Iori, Luigi Bizzarri, che ha condiviso con la Curini l’ultimo impegno nella vita amministrativa locale, Sergio Tamagnini, direttore didattico castelnovese, Giovanna Caroli, Clementina Santi, Nuccia Mola, Benedetto Valdesalici.
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