AL LAVORO PER I PROSSIMI 5 MESI
Tra Reggio e Parma un tavolo per individuare i nuovi bacini in Val d’Enza
REGGIO EMILIA (1 marzo 2008) - Sarà il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) lo strumento attraverso il quale sarà definito il nuovo assetto del territorio. “Ed è in questo ambito che il Consorzio di Bonifica Bentivoglio Enza prende atto delle conclusioni della Conferenza provinciale sul Ptcp - ovvero le consultazioni preliminari al Ptcp aperte ad enti, associazioni, istituzioni. E’ stato deciso, su nostra richiesta e con piena soddisfazione, di approfondire in un tavolo tecnico il tema della disponibilità idrica anche attraverso l’individuazione di nuovi bacini appenninici in Val d’Enza, tra Parma e Reggio, in maniera conforme a quanto previsto dal Piano (regionale) di tutela delle acque”.
L’annuncio è di Emilio Bertolini, presidente dell’ente consortile con sede a Gualtieri. “Nel concreto - spiega Bertolini – andremo a costituire un tavolo tecnico il cui compito sarà quello di individuare, nell’Appennino della Val d’Enza, la localizzazione di possibili nuovi piccoli bacini”.
Come funzionerà questo tavolo?
“Il tavolo, per la prima volta, sarà composto da enti e istituzioni appartenenti al medesimo areale ‘di bacino’, e quindi a cavallo tra Parma e Reggio. E’ una novità positiva che oltrepassa le barriere amministrative. Ne saranno parte le due Province, i Consorzi di Bonifica Bentivoglio Enza e Parmense, Enìa e le organizzazioni professionali agricole. Entro cinque mesi, cioè entro la pubblicazione del Ptcp, dovrà dare i propri risultati”.
Se si individuassero nuove aree in cui è possibile creare nuovi bacini, il passo successivo quale sarà?
“Di questo dovrà tenere conto il Ptcp, e quindi dovremo trovare i canali finanziari nell’ambito del Piano irriguo nazionale per l’eventuale realizzazione delle opere. Si tratterà di piccoli invasi, importantissimi per consentire una adeguata conservazione della risorsa acqua. Questo lavoro si somma al piano cave già condiviso”.
C’è così bisogno di acqua in Val d’Enza?
“Sì - risponde il presidente – Anche la Val d’Enza sconta un sensibile deficit idrico. Che ci preoccupa di più se si considera che non abbiamo più la riserva delle acque da neve: non nevica più. Questo pregiudica le produzioni rurali, ma anche gli usi civili e industriali dell’acqua. Si consideri che da questa settimana, anche quest’anno, abbiamo già invasato la rete del canale d’Enza (che prende acqua a Cerezzola) e da lunedì inizieremo un’irrigazione invernale – quando ancora le culture non ne avrebbero bisogno – per mantenere in via preventiva più alto il livello di falda, rimpinguandola. Perché l’iniziativa trovi la sua massima diffusione, ricordo che per le imprese agricole avverrà a costo zero anzi, quest’anno verso gli agricoltori che collaboreranno attivamente, il consorzio riconoscerà uno sconto sull’onere irriguo della prossima campagna irrigua”.