Home Cronaca 135.000 euro alle aziende della montagna per l’occupazione femminile a tempo indeterminato

135.000 euro alle aziende della montagna per l’occupazione femminile a tempo indeterminato

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Circa un mese fa il tavolo dell’”Osservatorio permanente Anteverto”, riunito in montagna, rilevava come su 736 iscritti alle liste di disoccupazione del Centro per l’impiego di Castelnovo ne’ Monti, 519 sono donne.

La Comunità montana dell'Appennino reggiano ha approvato in questi giorni la delibera di assegnazione di 135.000 euro alle imprese del territorio per sostenere le assunzioni di personale femminile a tempo indeterminato e per la trasformazione di rapporti a tempo determinato o di apprendistato in rapporti a tempo indeterminato.

Il bando relativo a questa operazione era scaduto il 15 ottobre scorso, le domande pervenute sono state 66 per una richiesta di 99 assunzioni, ma ne sono state considerate ammissibili 87.

L’apposita commissione ha stilato una graduatoria che ha permesso di assegnare i contributi per 32 assunzioni compatibilmente con le risorse disponibili.

In base alle norme del bando il contributo assegnato può variare da un minimo di 2000 euro ad un massimo di 5000 che riguarda una ventina di tali assunzioni.

Sempre in base alle norme del bando è stata data priorità alle assunzioni di personale utraquarantenne, infatti 25 delle assunte hanno una età compresa tra i 41 e i 49 anni e le altre 7 tra i 50 e i 60 anni.

Le aziende interessate sono sparse un po’ su tutto il territorio comunitario, dalla collina fino al crinale, e riguardano molteplici settori produttivi, dalla ceramica ai servizi alla persona, dal turismo all’alimentaristica, al tessile.

Va ricordato che un analogo fondo, nel 2006, aveva favorito l’assunzione di 51 donne.

La costituzione del fondo distribuito ora è dovuta all’impegno della Provincia di Reggio Emilia per 60.000 euro, della Camera di Commercio di Reggio Emilia per 40.000 euro e della Comunità Montana per 35.000 euro.

Il numero delle domande presentate, in aumento rispetto al 2006, segnala un interesse da parte delle aziende a questa operazione che fa sperare che, nonostante le difficoltà dei bilanci degli enti, si possa dare continuità alla iniziativa che porta sollievo ad un punto dolente del sistema occupazionale in montagna che riguarda donne in età in posizioni di lavoro ancora incerte.

3 COMMENTS

  1. Pubblica utilità
    Credo sarebbe utile ed interessante pubblicare la lista delle 32 aziende con le relative disponibilità alle assunzioni. Di certo saranno i Centri per l’Impiego ad occuparsene, ma credo si fornirebbe un ulteriore servizio alle tante donne in cerca di lavoro nella nostra montagna.
    Cordiali saluti.

    (Riccardo Bigoi)

  2. Condivido
    Approvo quello che scrive Riccardo e spero che questa iniziativa venga riproposta anche per i prossimi anni. Mia moglie lavora nella bassa modenese e facendo più di 120 km al giorno sentiamo in modo particolare il problema della mancanza occupazionale nel nostro Appennino.

    (n.c.)

  3. Precisazioni
    A precisazione delle osservazioni fatte dal sig. Riccardo Bigoi e riprese da un altro lettore, si chiarisce che la formulazione della graduatoria riguarda assunzioni di donne già avvenute e non ancora da effettuare. Tali erano le condizioni per poter richiedere l’ammissibilità alla graduatoria e al finanziamento, come era stato precisato dal bando emesso in ottobre. La graduatoria non riguarda quindi la disponibilità di imprese che intendono assumere ma bensì di imprese che hanno già assunto donne. Il risultato ottenuto come risposta al bando fa ben sperare sulla dinamicità delle imprese della montagna. Circa l’aspetto della domanda/offerta di lavoro voglio precisare che questa è di esclusiva pertinenza delle imprese e dei Centri per l’impiego.

    (Luciano Correggi, assessore Comunità montana dell’Appennino reggiano)