Nel pomeriggio di ieri, 11 gennaio, è deceduto nella propria abitazione di Castelnovo ne’ Monti il Prof. Guido Tattoni.
Nato a Pietroburgo il 26 maggio 1917, aveva compiuto 90 anni e neanche presagisse che sarebbe stato il suo ultimo compleanno ci aveva convocato l’anno scorso proprio il 26 maggio, una ristretta cerchia di amici assieme alla moglie, al figlio Prof. Sergio e la sua famiglia per festeggiare il suo 90° genetliaco all’albergo Tre Re.
Con l’arguzia che gli era propria mi aveva invitato di persona telefonicamente pressappoco così: “Siccome non sono ancora morto, ho pensato di festeggiare il mio compleanno… ”. Diceva Seneca in una sua frase famosa “Senectus ipse morbus est”, ovvero la vecchiaia è di per sé una malattia e purtroppo ciò è stato anche per il compianto professore. Gli anni e la malattia ingravescente ne avevano fiaccato il fisico ma non certo l’animo e fino all’ultimo quei due occhi hanno brillato di intelligenza e vivacità.
Una carriera illustre, quella del Prof. Tattoni, tanto da essere ritenuto un pioniere nel campo della chirurgia vascolare e dell’angiologia, difficile cercare di sintetizzarne il curriculum scientifico.
Per quello che mi è dato di sapere si laureò in medicina e chirurgia all’università di Catania nel 1943, specializzandosi in chirurgia generale a Torino nel 1949. Fu uno dei primi allievi del famoso Prof. Malan, padre fondatore della chirurgia vascolare in Italia, affiancando il noto cattedratico per più di vent’anni, dal 1943 al 1965 dapprima all’Università di Catania (1943-1950), quindi a quella di Parma (1950-1956) e di Genova (1956-1965).
Frequentò la clinica chirurgica del Prof. Fontaine a Strasburgo nel 1951 per perfezionarsi nel campo delle malattie vascolari periferiche ed ottenne dall’illustre cattedratico un lusinghiero attestato ove tra l’altro gli veniva pronosticato, cosa che puntualmente si avverò, un brillante avvenire.
Libero docente di patologia speciale chirurgica e di semeiotica chirurgica, ebbe incarichi di docenza alla scuola di specializzazione in chirurgia generale e vascolare delle università degli studi di Parma e di Genova nelle suddette discipline oltre a quelle di semeiotica vascolare ed angiologia.
Autore di numerose ed importanti pubblicazioni, ottenne anche premi e riconoscimenti prestigiosi per “l’operosità scientifica” a Catania, Parma e Genova.
L’incontro fortunoso per il nostro paese ed il suo nosocomio avvenne grazie al provvidenziale invito del Prof. Pasquale Marconi: è del 1959 la nomina del Prof. Tattoni a “consulente per le malattie vascolari” presso l’ospedale S. Anna.
Venne intrapresa, ma non solo, la chirurgia delle varici degli arti inferiori che attirò a Castelnovo ne’ Monti pazienti da tutta l’Italia, facendo diventare il S. Anna, grazie alla sua presenza, un centro di prim’ordine.
Ottenne nel 1965 il primariato della divisione di chirurgia vascolare dell’ospedale G. Salvini di Milano (il primo in ordine di tempo per quel tipo di reparto in Italia) ed in seguito quello della chirurgia vascolare dell’ospedale Santa Corona di Garbagnate Milanese.
Le esequie avverranno nella Chiesa della Risurrezione alle ore 11,30 del 13 gennaio, nel giorno di S. Ilario, patrono della città di Parma, in cui lavorò diversi anni della sua carriera in una vita spesa per la scienza con vantaggio degli ammalati e dei medici che ebbero la fortuna di averlo
come maestro.
Scrisse nella prefazione al suo volume del 1983 del “Trentacinque anni di attività scientifica della Scuola del Prof. E. Malan”: “Occorre tener conto che alla realtà di oggi si è giunti con l’impegno e le speranze di ieri, a dimostrare che nessuna ricerca, animata da serietà ed impegno, è mai vana… La scienza è caratterizzata da un divenire incessante che transita per non facili sentieri che vanno spesso abbandonati per poter giungere alle mete prefisse e qualche volta inaspettate”.
Era una grande persona dal punto di vista umano, non solo un grande medico
Sono Lucia e scrivo da Brescia, ho sofferto sin da piccola di patologie/malformazioni vascolari e ancora oggi che ho 35 anni e sono adulta sentivo con regolarità il Professore, che non mi ha mai abbandonato in nessun modo, umanamente parlando, neanche dopo la risoluzione dei miei problemi di salute. Si è instaurato un rapporto epistolare e telefonico che è durato circa 30 anni e che durava tutt’ora, con l’unica diversità che per la sua peggiorata salute parlavo con la persona che lo ha seguito in questi ultimi anni di vita per avere notizie su di lui.
E’ stato per me un secondo genitore e nel corso degli anni un amorevole nonno, mi ha scritto spesso delle lettere che conservo ancora e rileggo con affetto e commozione in questi giorni. Al suo ottantesimo compleanno, essendo stata invitata anch’io, gli ho donato una cornice contenente una mia fotografia. Ieri nella camera ardente accanto ai quadri appesi sulla parete ho ritrovato la mia cornice e mi sono profondamente commossa per il fatto che fosse stata conservata per tutto questo tempo.
Sono tanto grata per averlo conosciuto, gli ero affezionata tantissimo e ogni volta che mi viene in mente che non potrò più chiamarlo perchè non mi risponderà piu provo una grande sensazione di vuoto dentro.
L’unica consolazione è sperare che il nostro affetto vada al di là di questa vita.
Mi piacerebbe anche se mi poteste inviare una copia della fotografia del novantesimo compleanno da tenere come ricordo di lui.
Gli vorrò sempre tanto bene e non lo dimenticherò mai. Sono proprio affranta per questa perdita.
(Lucia De Rocco – Brescia)