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“Sologno e Minozzo nel Parco nazionale? Ne sarei contento”

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La domanda avanzata dalla Pro Loco di Minozzo per l’inserimento del Parco di Stracorada e del monte Prampa all’interno dei confini del Parco Nazionale? Accolta con favore. Questo comunicano questa mattina, in una nota stampa, dal Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.
"Ora però è necessario avviare l’iter da parte del Comune di Villa Minozzo".

Il presidente Fausto Giovanelli ha risposto con una lettera ieri, dandone comunicazione oggi, alla consigliera comunale Cristina Moggi - che si era fatta portavoce, nei giorni scorsi, di questa richiesta - invitando lei e il Consiglio comunale ad avviare le procedure necessarie per l’iter di allargamento dei confini del Parco.

“Dopo le adesioni di Monchio delle Corti (PR) e Bagnone (MS) – dichiara il presidente - sarei più che contento se la parte alta della frazione di Minozzo e Sologno, zone poco conosciute ma di grandissimo pregio, entrassero nel territorio del Parco nazionale. La richiesta proviene da un territorio vicino al crinale pregiato e contiguo alle zone dove il nostro Ente ha già operato, ad esempio con l’iniziativa del TRIAS che ha visto la partecipazione del rettore e un concerto all’interno della bella Pieve di Minozzo, e dove l’attività va senz’altro continuata. E’ positivo che si capisca il valore dell’appartenenza di un’area geografica al Parco”.

"Per attuare le modifiche al perimetro del Parco, ai sensi delle leggi n. 394/91 e 344/97 - spiega ancora Giovanelli - occorre un decreto ministeriale che deve essere preceduto da apposita proposta e delibera di Consiglio comunale. Nel momento in cui si procederà alla formalizzazione di una richiesta, presumibilmente entro il mese di febbraio, se ci sarà la necessaria delibera, il Parco proporrà l’inserimento all’interno del suo perimetro anche delle zone di Sologno e Minozzo. In caso di risposta favorevole, l’atto comunale approvato sarà trasmesso al Ministero dell’Ambiente, che dovrà recepirlo tramite il decreto che renderà effettivo ai sensi di legge l’ingresso delle frazioni reggiane nel territorio".

1 COMMENT

  1. Completare la tutela dell’acquifero carsico di Poiano
    L’inserimento del monte Prampa nell’area del Parco nazionale, includendo quindi completamente il bacino idrografico del torrente Lucola, rappresenterebbe una efficace opportunità di tutela dell’integrità dell’acquifero carsico che alimenta le fonti di Poiano.
    Nel corso della fase I del Progetto Trias, va ricordato, il monitoraggio biologico delle sorgenti e dei rii minori che alimentano il torrente Lucola e il rio di Sologno ha permesso – tra l’altro – di scoprire alcune specie animali totalmente nuove per la scienza, in corso di descrizione e di studio biogeografico.
    Questo dato, da solo, conferma l’eccezionalità e la delicatezza degli habitat collegati (sovrastanti) all’area carsica dei “gessi” in senso stretto.
    Ogni azione utile alla tutela di queste aree contribuisce quindi non solamente a preservarle per le prossime generazioni, quanto a valorizzare ancora di più scelte territoriali compatibili con la biodiversità che sono in grado di produrre nuove economie e nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

    (Mauro Chiesi, coordinatore del Progetto Trias per la Società Speleologica Italiana)