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“Porto internet dal cielo, per i più svantaggiati”

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APPENNINO REGGIANO - Ora c’è anche l’autorizzazione ministeriale. E, in montagna, sono in molti che si rivolgono a lui per avere l’internet veloce. Claudio Chierici, della Sistem Radio. Appassionato di collegamenti e impianti radio, esperto di tecnologia: pochi mesi fa ha avuto l’intuito e accolto gli appelli della popolazione che, in Appennino, non disponeva dell’internet veloce.
Ed eccole, in Italia, altre realtà che hanno richiesto questo servizio: i comuni di Mozzanica, Matera, Calvenzano, polizie locali e aeroporti. I comuni, in particolare, erano tagliati fuori dalla linea veloce, ma ora grazie agli impianti di Claudio sono coperti dalla banda larga, come Vetto e, presto, Ramiseto. A giorni, addirittura, saliranno a Vetto amministratori di Comuni del Sud Italia per visionare il servizio.
“Abbiamo sperimentato il tutto e abbiamo avuto la conferma che anche in montagna, via etere, è possibile il collegamento alla banda larga “Adsl speedwireless”.
Una risposta per chi?
“Per chi non poteva o non può continuare ad aspettare l’arrivo della cablatura. Per le frazioni più distanti. Per i comuni che hanno bisogno di lavorare da subito. Ma, anche, una alternativa al servizio con i fili che si sta diffondendo. L’internet dal cielo, infatti, consente di abolire la borchia telefonica, visto che quasi tutti abbiamo il telefonino e in molti tengono il collegamento telefonico proprio per internet”.
Persona umile, senza grandi pretese, Claudio Chierici aggiunge: “Non cerco il business dei grandi numeri. Ciò che abbiamo fatto è al servizio già di Vetto, delle sue frazioni come Sole, Cola; Groppo, Casone, Gottano, Costa e, presto, porteremo il segnale a Ramiseto”.
Nel concreto questo innovativo servizio di internet provider, autorizzato ai sensi dell’art. 34 del Dl.vo 259 del 1 Agosto 2003 e del Dm 28 maggio 2003, evita il collegamento fisico con la cablatura a fibra ottica o rame, ma porta il collegamento per il web attraverso onde radio: viene montato sul tetto un ricevitore che va a prendere il segnale da piccole antenne sparse sul territorio: poco impattanti e resistenti agli agenti atmosferici. La speedwireless della Sistem Radio è associata all’Associazione provider italiani.
Claudio lei ha mandato per Natale, scritto di suo pugno, un ringraziamento a tutte le famiglie che hanno installato il vostro servizio: quali sono i punti di forza di un internet che arriva dal cielo?
“Con questa tecnologia possiamo raggiungere zone svantaggiate, come le borgate o i rifugi. Ma anche servire persone che non vogliono sottoscrivere contratti con aziende telefoniche. Disponiamo di discrete velocità di download, intorno a 1 Mb e, anche, per l’upload a seconda dei contratti. Per la rete business forniamo una velocità in trasmissione paragonabile alla fibra ottica. I nostri apparecchi sono sotto gruppi di continuità, per funzionare anche in caso di assenza di corrente, a servizio quindi anche della protezione civile gratuitamente, e, non ultimo, forniamo un servizio di assistenza diretto, interpersonale, senza centralini di mezzo”.
Lei è di Milano: ha realizzato questo servizio senza contributi pubblici.
“Sì, credo sia stata, comunque, una risposta dovuta alle esigenze della gente. Ma ho ritrovato anche il legame con la mia terra natale”.
E se dovesse chiedere qualcosa?
“Se fosse possibile, chiederei all’ente pubblico di aiutarci per l’alloggio delle nostra apparecchiature o un contributo per abbattere i costi di alimentazione di corrente elettrica, che è di pochi watt. Così abbasseremmo ancora i costi per gli utenti. Oppure di acquistare parte della banda che, a nostra volta, dobbiamo comprare dai più grossi carrier o di alcuni abbonamenti per i presidi comunali”.
Chi può richiedere il vostro servizio?
“Le famiglie, le aziende. Già in Lombardia è attivo il progetto per il collegamento di tutti i rifugi del Cai. Ora, sempre tramite internet, offriamo la possibilità di effettuare videosorveglianza con web cam a costi davvero irrisori rispetto a precedenti sistemi (ideale per punti nevralgici nei comuni come uffici, mostre, discariche, monumenti, in quanto interveniamo senza pali né fili o scavi”. L’installazione costa 150 euro e il canone di utilizzo è sicuramente competitivo con la fibra ottica. Al mese sono 29,90 euro per il contratto family (iva compresa); 39,90 per il business per le imprese (iva esclusa), che diventano 59,90 (iva esclusa) per il business pro che copre fino a 8 pc.
“Posso aggiungere un’ultima cosa?”
Dica.
“Desidero ringraziare tutti i collaboratori locali che mi hanno sostenuto sempre, anche nella realizzazione delle fasi più critiche del progetto”.
Per ulteriori informazioni si può contattare lo stesso Claudio Chierici al 02/6102585 o visitare i siti www.sistemradio.it; www.speedwireless.it.

(Studio Arlotti Comunicazione)

11 COMMENTS

  1. Uno dei rari casi in cui…
    …la politica viene scavalcata da un privato (ed alcuni amici) competente e concreto; e non è un caso che l’iniziativa sia partita da uno che viene da fuori Emilia, perchè qui da noi dall’acqua, al gas, ai cimiteri, ai supermercati, agli appalti delle opere pubbliche, tutto è… diciamo… predeterminato…
    Per il coraggio, la competenza e soprattutto perchè ci ha ricordato che PRIVATO è BELLO e che la SOCIETA’ viene prima ed è meglio dei parrucconi della politica, GRAZIE di CUORE a Claudio!

    (Commento firmato)

  2. Bello, ma non del tutto buono
    Sì, una bella dimostrazione di iniziativa, ma per fare il guastafeste, il wifi e connessioni simili paiono avere già manifestato gravi effetti collaterali… Come dire che nulla è tutto buono o tutto cattivo: @Lhttp://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=3697&ID_sezione=38&sezione=News@=www.lastampa.it#L.

    (Commento firmato)

  3. Wifi nel mirino
    Buongiorno a tutti. Sono Claudio Chierici, titolare della Sistem Radio. Vi ringrazio per avermi valorizzato. Vorrei rispondere in merito al commento relativo al pericolo del wifi come impatto ambientale e soprattutto in relazione alla salute: è chiaro che il wifi risulta scomodo alle compagnie telefoniche, le quali hanno quindi provato a suscitare panico; vi vorrei però spiegare che le potenze in gioco sono un milionesimo di W, quindi ad una distanza di 1 mt l’intensità di campo risulta al disotto di 5 volt al metro. Il wifi wireless è l’unica tecnica di comunicazione adottata negli ospedali ed addirittura i nuovi letti ospedalieri saranno dotati di servizi wireless per offrire più confort nelle degenze. Lascio a Voi la riflessione sulla problematica trattata.
    Un cordiale saluto ed un ulteriore ringraziamento a tutti i reggiani che mi hanno accolto nel loro territorio e nelle loro case.

    (Claudio Chierici)

  4. Puoi essere più semplice?
    Claudio, potresti farci un paragone più pratico e semplice? Fornirci ad esempio dei dati paragonando il wi-fi e le stazioni radio, per capire meglio il livello di interferenza… Io mi aggrado alla possibilità di connessione più ampia, ma capirai che se scopriamo che fa male alla salute è lecito spaventarsi, e dubito che sia solo una campagna denigratoria.

    (Commento firmato)

  5. Il paragone lo faccio io
    I ripetitori montati da Claudio vengono alimentati da trasformatori che hanno una potenza di solo venti volt; invece i ripetitori della Rai, ad esempio quello di Gottano, viene alimentato a 380 volt: fate voi i conti di quello che è più dannoso. Il wifi serve molto e ci cambia la vita in meglio, non è poco per la nostra amata montagna. Io voglio vivere qui, ma senza internet non mi riesce possibile. Non facciamo gli inquisitori, cerchiamo di essere coerenti ed onesti, la montagna ha bisogno di questi collegamenti se vogliamo farla progredire.

    (p.m.r.)

  6. Ulteriori informazioni
    Buon giorno a tutti, vorrei aggiungere, come da richiesta, alcune spiegazioni tecniche semplificate aggiungendole al commento precedente che reputavo peraltro abbastanza chiaro.
    I ripetitori televisivi trasmettono con svariati kilowatt, quindi migliaia di Watt, mentre il ponte radio wifi eroga una potenza di massimo 100mW (millionesima parte del Watt). La descrizione del precedente commento è esatta: infatti, per alimentare un ponte radio televisivo si utilizzano tensioni a 380 volt a trifase, mentre i ponti radio wifi si impiegano tensioni a 12 volt. I nostri gruppi di continuità, che entrano in funzione in caso di mancanza rete elettrica, che funzionano con batterie a 12 volt 17 AH (cioè un terzo di quelle impiegate nelle autovetture), riescono ad alimentare per ben tre giorni in servizio continuo i nostri apparati wireless Wifi, quindi penso che sia abbastanza deducibile la potenza e quindi gli effetti collaterali associati ad essa.
    Spero di aver comunicato con semplicità il contenuto tecnico.
    Ringrazio il lettore che gentilmente mi ha coinvolto nel discorso e Redacon per averci accolto in questo piacevole e funzionale forum.
    Un saluto a tutti voi lettori.

    (Claudio Chierici, Sistem Radio Speedwireless)

  7. Alcune precisazioni e domande
    Innanzitutto, vorrei fare i complimenti al signor Chierici per la sua imprenditorialità (nel senso buono del termine).
    Al contempo, vorrei rassicurare anch’io i lettori sulla pericolosità del WiFi. L’esempio del loro diffuso utilizzo negli ospedali mi sembra azzeccato.
    Però vorrei fare alcune precisazioni, anche se magari pedanti.
    La potenza massima emessa dal Wi-Fi, 100 mW, è un decimo di watt, non certo un milionesimo…
    Dire che le compagnie telefoniche hanno provato a suscitare panico nei confronti del Wifi per i suoi effetti sulla salute mi sembra quanto mai azzardato. Basti pensare che la maggior parte di esse vende o affitta modem dotati di access point WiFi.
    Infine, se possibile, vorrei porgere un paio di domande al signor Chierici. Molti vostri “competitor” (es. Ngi) utilizzano Hiperlan anche nell’ultimo miglio, come mai voi avete scelto WiFi?
    Voi operatori medio/piccoli temete che l’imminente arrivo del WiMax possa intaccare il vostro mercato?
    Cordialmente.

    (Commento firmato)

  8. Vogliamo essere nel mondo
    La cosa più importante è dare la possibilità a chi vive qui di lavorare bene e in comodità. Le menti non mancano in Appennino; mancava la banda e ora c’è. E’ bellissimo arrivare a casa e potere lavorare con il pc in serenità, interagire con il mondo da Vetto, non siamo preoccupati da nulla, vogliamo solo vivere qui ed avere le stesse opportunità di coloro che vivono in città.

    (p.m.r.)

  9. […] Ancora una volta pioniere di internet in Appennino. Tre lustri fa Claudio Chierici riusciva dove il pubblico aveva fallito. Portare internet dove c’era ancora una insostenibile connettività a 128kbs, lo scrivemmo su Redacon nel 2008. […]

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