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Lettera / “Vorrei una politica in grado di proporre”

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In questi giorni, nei vari commenti inviati a Redacon riguardanti numerosi argomenti politici, mi ha colpito, ma non stupito, la disaffezione dei miei coetanei nei confronti del mondo politico e dei suoi rappresentanti, e più in generale nei confronti della politica.

Disaffezione che, come tutti sappiamo, si inserisce in un sentimento nazionale: esempio lampante è il successo del libro “La casta“ e, soprattutto, il grande consenso ottenuto dalle battaglie di Beppe Grillo.

Personalmente ritengo che questa disaffezione sia normale e a volte giustificata, considerati i comportamenti di buona parte della classe politica italiana; ma credo anche che la politica sia fondamentale nel regolare una civile convivenza tra le persone e che buona politica si possa ancora fare; d’altronde in molti casi ancora si fa.

Il mio è un semplice parere di un giovane come tanti altri. Idealista? Forse, ma probabilmente è proprio da qui che bisogna ripartire.

Credo che la politica debba essere concreta; a mio parere dovrebbe interagire con il mondo reale, una politica in “situazione” (termine preso in prestito dalla filosofia dell’educazione). Una politica di questo genere non dovrebbe aver paura di confrontarsi con i problemi della gente comune, ma al contrario dovrebbe trovare risposte per superare questi problemi, ispirandosi al tipo ideale di società che il determinato schieramento politico intende perseguire.

Dunque una politica che deve essere in grado di proporre; allora perchè non stimolare i politici locali a confrontarsi con i problemi reali e pratici di chi in questo territorio vive, studia, lavora?

Ho notato che molti soldi vengono spesi più per operazioni di “marketing”, di immagine, che per problemi reali. Non voglio incolpare nessuno, ma sarebbe interessante provare a discutere.

Ad esempio molti giovani della montagna sono costretti a viaggiare, molti fanno circa 80-90 chilometri al giorno: perché non chiedere ai nostri politici se fosse possibile ottenere un contributo per il carburante che è ormai costosissimo? Molti studenti universitari, invece, sono fuori sede, oltre ad affitti carissimi per vivere nelle città della loro università devono anche pagare tasse carissime di iscrizione: perché non chiedere alle nostre istituzioni se fosse possibile avere aiuti economici nel pagamento di queste tasse?

Queste sono solo alcune idee sulle quali sarebbe bello discutere, ottenere risposte; anche negative, ma pur sempre risposte.

Dal confronto nascono le idee e le idee aiutano a crescere e, in questo momento in cui la politica appare come una realtà distaccata e negativa, non sarebbe male che i rappresentanti politici locali si riavvicinassero alla gente. Chissà che ciò non possa contribuire a ricominciare e a far vacillare in qualche persona la propria profonda disaffezione nei confronti del mondo politico.

(Simone Ruffini)

15 COMMENTS


  1. Simone, complimenti per la lettera; condivido i temi ma poco le tue speranze di realizzazione… Il marketing che citi tende ad essere una delle poche cose ancora in grado alla classe menzionata. Hai ragione a dire che la politica deve riavvicinarsi e perdere meno tempo e soldi in azioni inutili per il cittadino bisognoso. Io sono molto scettico, ma sono disponibile a rivedere le mie idee se qualcuno tenta a ridimensionarle (non ipocritamente e per pura immagine).
    Sono curioso di vedere se a te, che hai usato toni ben più pacati e diplomatici dei miei per dire cose vere, risponderà qualche “politico” e se lo stesso proporrà e (soprattutto) se si mostrerà in grado di portare a termine le promesse. Speriamo che il tuo invito sia colto da volontà e azioni.

    (Agostino)


  2. Gran parte degli italiani non si sono allontanati dalla politica ma dalla cattiva (eufemismo) politica lontana dalla reltà del paese e solo intenta a fare clientelismo per aumentare il proprio potere. Sono i nostri politici che hanno provocato la voragine del debito pubblico, la situazione economica gravissima in cui versa l’Italia e che ora ci dicono che vogliono risanare. Come si fa ad avere fiducia?

    (g.b.)


  3. G.B., penso che questo governo abbia tanti problemi, ma, d’altra parte, è giusto sottolineare che i dati sul debito pubblico, sulla spesa pubblica e sul Pil segnano finalmente un punto di rottura con il passato. Le statistiche, da quel che ho potuto leggere, danno ragione al governo, che è riuscito nella difficile impresa di realizzare un iniziale risanamento economico. Inoltre, credo che aver finalmente compiuto una seria lotta all’evasione, per quanto impopolare possa essere, sia un atto di buona politica.

    (s.r.)

  4. Buona politica??
    Buona politica? Un punto di rottura con il passato? S.R., di miglioramenti in Italia ne vediamo pochi da molto. E questo governo, come egualmente il precedente, ci dice di avere migliorato il PIL e il debito pubblico (di quanto? poi non certo in modo decisivo; hai verificato a quali paesi siamo equiparati come debito?), diramando statistiche ed informazioni non coerenti (ricordo che il precedente lo si accusava di farsi le statistiche in “casa”).
    Caro R.S., forse il governo avrà fatto qualcosa per i suoi elettori (dimmi cosa perché nulla mi viene in mente, ora), ma è sicuro che di Buona Politica non si può proprio parlare.

    (Agostino)

  5. Carissimo Simone
    Condivido appieno le tue considerazioni sui problemi economici che i montanari vivovo, ma ancor quelle sulle “disaffezioni dalla politica” che gli stessi vivono. Molto spesso si sente dire: “Ma cosa vuoi che dica, tanto fanno quello che gli pare”. Purtroppo spesso è vero, i gridi di allarme dei cittadini cadono nel VUOTO.
    Mi ricordo quando, da piccolo, seguivo mio padre “sindacalista” alle manifestazioni, alle assemblee di piazza; ricordo con nostalgia LA MANIFESTAZIONE DI SUCCISO, la piccola piazza si gremiva, la gente era partecipe al comizio, LA POLITICA ERA DEL POPOLO, IL POLITICO ERA DEL POPOLO, lo stesso conosceva i problemi dei suoi concittadini, si prodigava per gli stessi, e questi partecipavano.
    Oggi tutto è cambiato, sono nati i TUTTOLOGI, GLI SCRANNARI, GLI INAMOVIBILI; in buona parte queste figure non ricoprono gli incarichi per meriti, ma anzi fanno la danza da una seggiola all’altra. Brutta dimostrazione di POLITICA. E poi, altra cosa non trascurabile, non vanno mai a casa!!! E il giovane??? Quello che ha ideali e vuole lavorare PER IL POPOLO, dove va??? A casa!!!
    Che brutto, anch’io ho un sogno: che ritorni un po’ come quando da piccolo seguivo mio padre, era bello. Mi permetto un consiglio, una cosa che vivo tutti i giorni in quella che è la mia PASSIONE, la caccia! Se credi in qualcosa lotta, combatti e vedrai che un giorno il tuo sogno si avvererà. Mai abbassare la testa, gli altri ti SOTTERRANO.
    Un grazie e buon anno a tutti.

    (Roberto Malvolti, [email protected])

  6. Giovani e politica
    Prima di dire la mia, auguro a tutti voi un felice e sereno 2008.
    Leggendo la bella lettera del mio omonimo, mi balza subito in testa, lampante, un pensiero, e cioè che da troppo tempo l’immagine dei giovani è quella del disagio: precariato ed incertezza per il futuro.
    I giovani che si affacciano alla politica o che hanno ideali politici al giorno d’oggi sono veramente pochi, per non dire che la politica giovanile proprio non esiste.
    Recetemente, il nostro ministro dell’economia e delle finanze ha etichettato i giovani d’oggi come “bamboccioni”, certamente battuta infelice da parte sua, ma si è mai chiesto perché si continua a vivere in famiglia molto più a lungo di un tempo?
    Semplicemente perché non si ha la certezza di un lavoro stabile. Quindi, niente lavoro, niente futuro, ovvio.
    I giovani non hanno più fiducia nella politica, perché negli ultimi anni hanno ricevuto da chi ci ha governato solo incertezze e precariato.
    Questa, a mio modesto parere, potrebbe essere una delle ragioni per la quale i giovani non cercano più nella politica risposte ideologiche.
    Insomma, non è più come una volta quando i nostri padri guardavano ai leader politici come bandiere. Oggi non è più così.
    Noi giovani siamo scettici perchè in questi anni ci sono state troppe promesse non mantenute, chiaramente sia da una parte che dall’altra, troppi scandali che hanno visto coinvolti politici, troppi giochi di potere, troppi opportunisti.
    Una persona “normale” non fa fatica a capire che bisogna eliminare questo pessimismo, ridando ai giovani quelle certezze che bene o male aiuterebbero a crederci ancora. In parole povere c’è bisogno di una svolta, bisogna cambiare questo sistema ormai al collasso per un futuro un pochino più roseo del presente.

    (Simone Calani)

  7. Parere
    Vorrei ringraziare gli autori dei bei commenti a questa lettera che ho scritto, fa piacere sapere di aver suscitato interesse. E’ doveroso sottolineare che sono l’autore del commento firmato a nome S.R.
    Mi permetto di far notare che nei commenti ho riscontrato solo riflessioni generali, ma nessun parere sulle proposte che ho portato all’attenzione; mi piacerebbe invece che si ci confrontasse anche su questi temi concreti
    In ogni caso, tengo a puntualizzare alcuni punti. Prima di tutto preciso che io non ho detto che la montagna è vittima di difficoltà economiche; anzi, credo che economicamente il nostro Appennino sia molto fortunato, la bassa disoccupazione lo dimostra…
    Ritengo che per le persone che vivono nella nostra zona, in particolare per i giovani, vi siano difficoltà oggettive nell’affrontare alcune situazioni che possono creare disagio, che sarebbe interessante provare ad affrontare. Compito della politica è anche rispondere ai bisogni della gente. Come dice il signor Malvolti occorre una Politica del Popolo, che però, a mio parere, non deve cadere in un pericoloso populismo che in questi ultimi anni sta facendo fare fortuna a tanti.
    Ma buona politica si può fare e sicuramente vi sono esempi di un buon uso di questa.
    Infatti, in alcuni commenti ho trovato una profonda avversione verso il sistema politico. Non ho sicuramente i titoli per avventurarmi in una profonda analisi sociale e accetto le critiche, ma non credo sia del tutto giusta una visione del genere; questa crisi è generale, i ragazzi ormai sono disillusi non solo nei confronti della politica, ma provano una profonda sfiducia verso l’intera società. A questo proposito mi permetto di consigliare la lettura del libro “L’epoca delle passioni tristi”.. credo possa essere un valido strumento di analisi. La politica è specchio della società, come lo è la scuola: pure essa versa in una profonda crisi, eppure i buoni professori con tante idee non mancano.
    La società, i rapporti sociali, le strutture, stanno rapidamente cambiando, la politica deve svolgere un’operazione critica nei confronti della società e proporre le sue soluzioni, senza aver paura di confrontarsi con la gente e senza aver paura di rinnovarsi.

    (Simone Ruffini)

  8. Proposte?
    Le proposte di Simone sono corrette, ma dovrebbero venire formulate dalla classe politica, come indicato nella lettera, e quasi a conferma della (brutta) politica attuale si è vista la sua totale mancanza.
    Desideri proposte? Hai ragione! Poiché se andiamo avanti (solo) lamentandoci non otterremo MAI NULLA e continueremo ad educare i politici a far la cosa meno adeguata…
    Insomma, è vero che se non agiamo non possiamo pretendere che le soluzioni cadano dal cielo, ma è altrettanto vero che la politica “sarebbe” già ben pagata in ragione di trovare giuste vie e giuste soluzioni, ma in questo pare poco adeguata, e non lo dico come disilluso ma in concreto guardandomi intorno.
    Eccovi una proposta da un cittadino (e testa calda): la politica, se furba, si deve incontrare presto e più volte per stringere patti concreti (controfirmati con una sorta di fittizia penale qualora non li mantenga) su alcuni temi precisi:
    – caro prezzi e strategie per ridurli in fretta;
    – scelta degli interventi maggiori (es. viabilità) e dell’investimento del denaro pubblico;
    – tasse locali e contrattazione;
    – condizione del lavoro e dei lavoratori montanari;
    – aiuti alle situazioni disagiate;
    – ipotesi di attuazione per le energie alternative prodotte in montagna, per favorirne la proliferazione (finanziamenti, aggregazioni, ecc) e vedere se possono garantire risparmi ai cittadini e all’amministrazione nonché integrazione di posti di lavoro.
    Che ne dite? Un politico avrà il coraggio di prendere al balzo questa palla che lancio? Mah..?!

    (Agostino)

  9. Politica e passione
    Caro Simone, mi fa molto piacere leggere riflessioni e proposte presentate con garbo ed equilibrio. Le due questioni che poni sono molto concrete e meritano una risposta; credo però che la soluzione da te proposta (incentivi individuali) sia difficilmente praticabile in modo equo e trasparente. Personalmente penso che l’impegno della politica debba essere quello di creare le condizioni perché tutti possano avere pari opportunità garantendo alternative efficaci. Sul tema trasporto, per esempio, accollarsi la spesa della corriera diretta che collega Castelnovo a Reggio e favorire l’apertura del distributore del metano mi paiono scelte coerenti con quanto dicevo sopra. Sulla politica, infine, penso ci sia un solo modo per sconfiggere quella cattiva: fare quello che tu e molti altri ragazzi state facendo, impegnarsi sempre con passione senza paura di sostenere le proprie idee.

    (Giuliano Maioli)

  10. Rispetto della rappresentanza
    Sostenere con coraggio, magari con un poco di illusione, le proprie idee, non credo rispecchi per nulla la soluzione alla cattiva politica in quanto tra il sostenerle ed e il realizzarle, qualora utili o necessarie, vi è non un mare ma un oceano di contraddizioni e cavilli, che le rendono impossibili per i prossimi 100 anni. La cattiva politica va corretta con la partecipazione, sì; ma prima di tutto con il rispetto della rappresentanza.

    (Commento firmato)

  11. Aggiungo
    Il mancato rispetto della rappresentanza è tutt’oggi la massima, nonché la più grave, accusa mossa alle classi dirigenti, ed anche il primo motivo che chiarisce la cattiva amministrazione locale e parlamentare.

    (Commento firmato)


  12. Ho letto con interesse la tua lettera del 30.12.2007 e la condivido. Sulle proposte concrete mi ritrovo nell’intervento a commento di Maioli. Sono sollecitato ad intervenire per una precisazione, dal mio punto di vista, sulla base di un’affermazione nel tuo secondo intervento del 2 gennaio. Tu dici tra l’altro: “Credo che economicamente il nostro Appennino sia molto fortunato… “. Occorre forse intendersi sul termine “economicamente”; però io temo che spesso, parlando di Appennino, ci si fermi a Castelnovo ne’ Monti. Se così fosse, la tua affermazione sta in piedi. Viceversa, i dati sociali, economici, demografici dei comuni di Collagna, Ramiseto, Ligonchio e Busana smentiscono questa visione ed anzi dicono che quelle comunità (circa 5000 abitanti) sono in assoluto declino socio-economico, dove le poche energie giovani non hanno alternativa all’emigrazione, fosse pure soltanto a Castelnovo ne’ Monti. I dati sono proprio in questi giorni ampiamente presenti e dibattuti anche su Redacon. La passione pre-politica che dimostri mi fa comunque piacere e di ciò ti ringrazio.

    (Claudio Bucci)

  13. Rispondo
    Con piacere ho potuto leggere gli interventi di Maioli e Bucci, avevo invitato i politici interessati a dare il proprio parere e loro non si sono sottratti.
    La risposta di Maioli è stata da me apprezzata per la sua chiarezza e coerenza; credo anche io che aver favorito la costruzione del distributore a metano sia positivo e vada incontro alle difficoltà dei montanari, si potrebbero fornire incentivi ai ragazzi che vogliono passare al metano, questa è solo un’idea. Anche la corriera diretta è una valida alternativa, ho potuto sperimentarne più volte la comodità. Mi permetto di sottolineare che è utile soprattutto per gli studenti e per coloro che lavorano nel centro di Reggio, in zone facilmente raggiungibili con i bus cittadini. Rimango convinto che sarebbe una buona idea cercare di dare qualche piccolo aiuto a quegli studenti universitari fuori sede, che pagano sia carissimi affitti, a volte in nero, sia alte tasse universitarie. Ho trovato molto interessante la ricetta di Maioli su come vada sconfitta la cattiva politica; condivido anche io l’affermazione che la passione e l’impegno dei giovani, senza aver paura di dire le proprie idee, siano due elementi fondamentali; però la politica deve saper dare spazio ai giovani, non avendo paura di rinnovarsi.
    Il commento del signor Bucci mi è parso molto equilibrato, accetto le critiche, che fanno piacere perché mostrano attenzione al contenuto delle mie affermazioni. Entrando nei dettagli, posso dire che rimango convinto che la montagna non sia in una situazione di grosso degrado socio-economico e le nostre zone, anche se afflitte da alcuni problemi, sono comunque ricche rispetto al resto del nostro paese. Se i giovani sono ormai costretti ad emigrare lo si deve anche al fatto che è cambiata la formazione di molti di loro, che si è altamente specializzata e le loro aspirazioni lavorative non coincidono più con il tipo di offerta economica propria della nostra montagna.
    Cordiali saluti e grazie per l’attenzione.

    (Simone Ruffini)

  14. Non è paura! E’ ipocrisia
    La politica non ha paura di cambiare, non scambiamola per una bambina indifesa; ha una volontà precisa di restare così com’è!
    Troppo facile fare ciò che vogliono con cittadini che non possono dire nulla; troppo comoda sedere su poltrone strapagate in un paese down senza dover rendere mai conto a nessuno e poter dire menzogne senza paura di essere scoperti… Gli va troppo bene per cambiare! Non è paura, è ipocrisia.

    (Commento firmato)

  15. Forse Simone non ha torto
    Forse Simone non aveva poi tanto torto. Leggete sotto. A prescindere dalla motivazione, se ce l’hanno fatta loro perchè noi dobbiamo dormire sui chiodi, o meglio far dormire chi non ci riesce sui chiodi:
    @Lhttp://www.provincia.bz.it/usp/service/285.asp?redas=yes&aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=198926@=www.provincia.bz.it#L.

    (Agostino)