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“Le corriere in montagna girano vuote”

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Molto probabilmente se ne riparlerà. Il sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Gian Luca Marconi, rispondendo al consigliere Luigi Bizzarri, capogruppo di “Castelnovo trasparente-Rifondazione comunista”, ha affermato che intende chiedere al direttore di Act Vezzani di partecipare ad una riunione consiliare per dibattere del problema.

Di che problema si tratta? Del funzionamento dell’azienda trasporti in montagna. Secondo Bizzarri andrebbe infatti rivisto qualcosa, dal momento che “sul nostro Appennino girano avanti e indietro, per il trasporto delle persone, corriere da cinquanta posti sempre vuote”.

Si è entrati in argomento quando l’assemblea s’è trovata ad affrontare il punto, illustrato dall’assessore Giuliano Maioli, concernente l’affidamento del servizio di trasporto scolastico ad Act da qui al 2012.

“E’ uno spreco – ha aggiunto Bizzarri – e credo che dovremmo proporci di ovviarvi, magari pensando a forme integrative con l’ambito scolastico oppure riducendo la capienza dei mezzi”.

Poi, dopo un intervento di Vincenzo Ferrari, che s’è detto d’accordo sull’affidamento in parola affermando di considerare Act un buon partner, Bizzarri, rispondendogli, ha attaccato senza mezzi termini i vertici dell’azienda reggiana: “Se dobbiamo guardare alla sua gestione finanziaria... lasciamo perdere, guarda… basta sapere che buona parte del ‘tesoretto’ di Enìa il Comune di Reggio lo impiega per ripianare i suoi debiti. E’ il classico posto per riciclati”.

Dell’argomento, come si diceva, molto probabilmente si riparlerà prossimamente.

2 COMMENTS

  1. Riproviamo coi privati
    Buongiorno, vorrei esprimere un parere da profano sull’argomento Act. I problemi del trasporto pubblico sono enormi e penso che con urgenza vadano affrontati, magari con un con un approccio un po’ meno ideologico. I pulman che viaggiano vuoti sono troppo grossi, è vero; possiamo aggiungere anche che gli orari da sempre sono costruiti (a parte che nel periodo scolastico) sulle esigenze del personale e non su quelle dell’utente.
    Possiamo anche dire che bisognerebbe che ci fosse un cambio di mentalità da parte nostra che andiamo a Reggio tutti con la nostra macchina.
    Possiamo anche chiederci il ruolo che ha esercitato il sindacato dei lavoratori in quel settore; nessuno parla della sua rigidità nell’affrontare il problema della flessibilità e dell’integrazione fra pubblico e privato (tanto c’è sempre qualcuno che ripiana i bilanci). Questo è un tabù sia per loro che per tanti che fanno politica, però io penso che se si vuol affrontare il problema si debba passare da lì, chiaramente, non come è stato fatto in passato, quando si ricorreva al privato per spendere poco e magari con soluzioni che abbassavano la qualità e la sicurezza del servizio.
    Siamo pronti in montagna e a Reggio ad affrontare il problema? Non limitiamoci a dichiarazioni ad effetto solo quando si presenta in Consiglio il ripianamento del bilancio Act, non possiamo più permettercelo.
    Act sta cambiando, ci sta provando, è chiaro che il passaggio è delicato e complesso. Però penso sia un passaggio obbligato, al quale nessuno si può sottrarre, sindacato e Rifondazione compresi.
    E’ necessario rivedere anche alcune norme che regolano il trasporto, comprese quelle che regolano il trasporto scolastico dell’obbligo. Integrazione significa affidare ai privati (che possono essere Til più privata e gestita in un altro modo) più corse, che, a seconda degli orari e delle esigenze, comportino l’uso di pulmini piccoli o grossi.
    Tempo fa, quando lavoravo nel settore, avevamo presentato un progetto a chiamata per il comune di Casina sul modello di Perugia. Questo poteva permettere di risparmiare delle corse e nello stesso tempo dava un servizio al cittadino. Soluzioni ce ne sono molte, basta volere affrontare veramente il problema.
    Io mi auguro si voglia percorrere questa strada tutti assieme, anche se mi sembra molto azzardata questa affermazione perchè è molto meglio affrontare le questioni ad effetto o attaccando quello che c’è, come fanno i politici a livello nazionale, piuttosto che cercare tutti assieme di risolvere i problemi.
    Quindi ben venga il dibattito in Consiglio comunale come proposto dal nostro sindaco. Andrebbe bene anche un dibattito un po’ più, allargato dove si possano magari ascoltare anche le ragioni di chi conosce il problema.
    Grazie.

    (Enrico Bini)

  2. Mi piacerebbe conoscere anche la percentuale dei paganti…
    Le corriere viaggiano vuote: un’esperienza quotidiana sotto gli occhi di tutti e finora troppo trascurata, un tema che merita di essere ripreso in giorni non festivi nelle sedi opportune. Complimenti al consigliere di minoranza che lo ha posto, ora speriamo riesca a raggiungere anche chi ha responsabilità in merito.
    Pullman da 50 posti che percorrono tutti i giorni la nostra montagna con al massimo una o due persone a bordo e spesso nemmeno quelle non sono un servizio: mi sembra importante si cominci a dirlo e a smettere di difenderlo per indagare invece le effettive necessità di collegamento e di trasporto sui nostri assi viari, tra i nostri paesi e le città. Mantenere l’esistente non è sempre un valore; anche e soprattutto nei trasporti oggi mi sembra premiante l’innovazione. L’organizzazione attuale risponde poco anche alle esigenze dei pendolari, cui servirebbero ad esempio più linee dirette, o degli studenti che viaggiano in corriere sovraffollate e con nessun addetto al controllo pur avendo a bordo quasi esclusivamente minorenni (all’autista credo sia importante chiedere di badare alla guida, già è lasciato solo in ogni emergenza, neve e relative catene comprese… ).
    Non ho alcuna competenza in materia e allora mi limito alla mia esperienza di abitante della montagna e di modesto utente.
    Un automezzo vuoto è uno spreco inutile qualsiasi sia la dimensione, in più i pullman da 50 posti pongono non solo un problema di costo di acquisto e di mantenimento, ma anche di inquinamento e di difficoltà per il traffico sulle nostre strade per lo più tortuose e strette. Che differenza di emissioni c’è tra un pullman e un pulmino? A parità di costi, quanto si potrebbero incrementare e diversificare le corse utilizzando mezzi più piccoli, combinazioni diverse? Qualche anno fa ebbi l’occasione di porre il problema a un responsabile della Til che osservò che se i pullman sono tutti grandi si effettuano meglio gli scambi sulle diverse linee; nemmeno allora mi parve una spiegazione sufficiente.
    Mi piacerebbe poter conoscere qualche dato sull’utilizzo dei mezzi pubblici in montagna, sui viaggiatori dei diversi tragitti e nei diversi orari e anche la percentuale di paganti, perché mi sembra siano state scelte modalità di pagamento che favoriscono l’evasione. La conoscenza è importante sia per il giudizio che per l’azione… Molti dei rilievi mossi dal sig. Bini sui criteri organizzativi, ad esempio, mi sembrano decisamente degni di attenzione… Io vorrei avere ancora fede anche nel pubblico.
    Grazie, buon anno… in viaggio!

    (Commento firmato)