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Adottato il piano strutturale dei comuni dell’alto Appennino reggiano

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Venerdi 21 dicembre scorso, con 11 voti favorevoli, 3 contrari ed un astenuto, è stato adottato il Piano Strutturale dell’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano.

Si tratta della prima ed unica esperienza a livello regionale di singoli Comuni che delegano ed affidano le competenze di programmazione, pianifcazione e gestione urbanistica del territorio ad un'Unione di comuni od altra forma associativa.

Per i comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, il PSC dell’Unione delinea le principali direttrici della crescita e valorizzazione urbanistica di un territorio vastissimo: quattro comuni, circa 257 km quadrati, pari all'11% del territorio provinciale, oltre 50 nuclei abitati tra capoluoghi e frazioni, più di 8.000 unità immobiliari ed una miriade di eccellenze naturalistiche, storiche, paesaggistiche, geologiche ed ambientali.

Le linee guida del PSC dell’Unione

A) Recupero edilizio: per valorizzare ed incentivare una crescita sostenibile grande attenzione viene assegnata al recupero dei fabbricati esistenti nei centri storici delle numerose borgate dell’Unione, ed al recupero degli ex edifici produttivi (in particolare ex capannoni agricoli).

B) Flessibilità: con l’individuazione di 103 nuovi ambiti urbanizzati ed urbanizzabili si è voluto garantire a cittadini ed imprese grandi possibilità di scelta e flessibilità nell’individuazione delle aree di nuova edificazione che saranno definite nel RUE e nei POC.

C) Infrastrutture: centralità della funzione della statale 63 nell’interezza del suo tracciato. Centralità dei collegamenti trasversali est-ovest da Ramiseto e Ligonchio sull’asse della SS63. Completamento della viabilità e delle infrastrutture della val Lonza.
Nel Piano Strutturale dell’Unione dei Comuni è stato disegnato un nuovo tracciato della SS63 che razionalizza e riduce notevolmente i tempi di percorrenza verso le principali direttrici della mobilità del crinale: Reggio Emilia e Castelnovo ne' Monti.
Il nuovo tracciato della SS63, concordato con la Provincia di Reggio Emilia, prevede il superamento, con un nuovo tracciato, dell’asperità dello Sparavalle e le varianti agli abitati di Nismozza ed Acquabona. Sono previste due aree di studio per definire progetti di razionalizzazione dei collegamenti della viabilità provinciale da Ligonchio e Ramiseto verso il nuovo tracciato della SS63. In questa direzione vi è un impegno preciso da parte della provincia di Reggio Emilia di finanziare i progetti di razionalizzazione già a partire dal bilancio di previsione 2008.

D) Armonizzazione e semplificazione degli strumenti urbanistici: con la definitiva approvazione del PSC dell’Unione in luogo di 4 differenti strumenti urbanistici (attualmente vigenti nei 4 comuni) vi sarà un unico strumento valido ed uguale nelle sue norme, carte e regolamenti per tutti i cittadini, imprese e professionisti dei 4 comuni.

(Alessandro Govi, presidente)

4 COMMENTS

  1. Aree di studio…
    L’approvazione del PSC dell’Unione dei comuni sarebbe di per sè una cosa positiva, peccato che il Psc approvato sia un vero e proprio obbrobrio. Innanzitutto nella fase preliminare, a giustificazione della bocciatura del proseguimento della fondovalle dal Pianello a Giarola-Collagna, erano previsti INTERVENTI di razionalizazzione della viabilità di collegamento.
    Mi spiego meglio:la viabilità che collega i comuni di Ligonchio e Ramiseto alla SS 63 SAREBBE STATA MIGLIORATA per velocizzare tale collegamento. Ora invece sono previste due aree di studio ovvero IL NULLA PIU’ ASSOLUTO DAL PUNTO DI VISTA PRATICO!
    Beh, sul Lonza e sul Secchia ci sono già aree di studio nel senso di piazzole con belvedere nelle quali fermarsi a studiare o leggere…
    La Provincia ha cancellato la progettazione di infrastrutture nel crinale e questo PSC è figlio di tale politica!
    Da ligonchiese ed amministratore sono profondamente deluso e ben hanno fatto i miei colleghi, sindaco Franchi e consigliere Sacchini, a votare CONTRO questo PSC fortemente penalizzante soprattutto i territori lontani dalla SS 63.
    Grazie per lo spazio dedicatomi e buon anno alla redazione ed ai lettori di Redacon.

    (Riccardo Bigoi, consigliere comunale di Ligonchio)

    —–

    @CRingraziamo e contraccambiamo.

    (red)#C

  2. Psc Unione dei comuni: nulla di nuovo se non la cancellazione delle infrastrutture
    Bartali direbbe: “gli è tutto da rifare “. Ed è proprio così, anche se il Psc dell’Unione dei comuni ha ricevuto una approvazione da quasi tutti i comuni del crinale.
    Ma come possono i comuni del crinale compiere atti contrari allo sviluppo del singolo territorio? E poi, ancora, come e possibile che si obbedisca al manovratore anche se questo ci porta alla totale scomparsa dell’uomo dal crinale? E per finire: possiamo trasformare il silenzio dei montanari in rabbia contro chi sta facendo morire la montagna?
    Per quanto mi riguarda credo ancora che l’uomo non possa essere considerato un oggetto di un progetto, ma debba viceversa debba essere un soggetto protagonista del rilancio e dello sviluppo della montagna.
    Montanari svegliamoci!!!!!

    (Marino Friggeri, consigliere comunale di Busana)

  3. …vuoi vedere, allora?
    Non più di 20 giorni fa filtrava timidamente la notizia che i “manovratori” stavano cassando con atto amministrativo l’ipotesi del prolungamento verso Collagna/Ligonchio della Gatta-Pianello, a gran voce appoggiata dalla moltitudine degli abitanti in montagna e dal buon senso.
    Con una velocità senza eguali si è messo il coperchio alla pentola.
    Segnalo l’articolo di allora: @Lhttp://redacon.radionova.it/leggi_news.php?id=5643&origin=N&ogg=notizie&categoria=11&pag_prox=1@=redacon.radionova.it/leggi_news.php?id=5643&origin=N&ogg=notizie&categoria=11&pag_prox=1#L e ribadisco che a mio avviso occorre con urgenza accertare i veri motivi di questa scelta “controcorrente” delle nostre future opportunità; non penso che gli amministratori in specie si siano prestati a questo bagno di impopolarità senza motivo. Che emerga, così capiremo anche noi!

    (D.F.)


  4. Strana la costante impressione che chi decide non abbia le motivazioni legittime al cosa che decide; strana la costante che chi decide lasci le decisioni talmente dubbie da far dubitare della sua buona fede; strano che non si capisca mai sino in fondo cosa è stato deciso e perché…
    Sia mai che chi decide non sa nulla di quanto decide? O sia mai che chi decide ha altri interessi, connessi ma non accettabili nelle decisioni prese? La grande NON trasparenza nelle decisioni, professando l’opposto con voci da agnellini, comporta inevitabilmente la rabbia già presente (ma ancora non utilizzata) nei cittadini, e il pullulare delle più disparate motivazioni: le voci, che hanno modo di campare solo se gli si da modo…

    (Commento firmato)