Comunicato della Provincia di Reggio Emilia in merito allo svolgimento della "Conferenza economica della montagna" dello scorso 15 dicembre.
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La montagna reggiana è in buona salute - a differenza ad esempio delle comunità montane Garfagnana, Parma est e Cinque Terre - presenta tassi di occupazione in crescita, soprattutto femminile, con un aumento di 9 punti nel territorio comunitario e di 17 nel crinale, così elevata è la densità di imprese, in particolare anche in questo caso femminili, addirittura superiore anche alla media provinciale. Il merito è in gran parte del comparto agroindustriale - tuttora centrale -, della tenuta del settore manifatturiero (soprattutto nella prima montagna e nell'area centrale) e di un peso crescente del terziario, grazie soprattutto ai servizi legati al turismo e all'accoglienza (anche le presenze turistiche, concentrate per il 75% nel crinale, sono in crescita costante).
E' quanto emerso nel corso del primo incontro della Conferenza economica della Montagna che sabato scorso a Castelnovo ne’ Monti - nonostante l'inclemenza del tempo - ha registrato una numerosa presenza di amministratori, esponenti di associazioni di categoria, sindacalisti e imprenditori del territorio. "E' stato un inizio davvero promettente - commenta soddisfatto Luciano Correggi, assessore della Comunità montana - per questo importante strumento di analisi e di confronto attraverso il quale intendiamo delineare le linee di sviluppo del territorio coinvolgendo tanto i soggetti istituzionali quanto gli imprenditori e le loro rappresentanze".
Non a caso alla Conferenza economica della Montagna hanno aderito Provincia, Camera di commercio, nonché mondo imprenditoriale e associativo. Dopo l'incontro di sabato - importante per aver offerto la fotografia del contesto demografico ed economico e lanciato le prime indicazioni per la costruzione di un nuovo profilo di competitività per la montagna - i prossimi appuntamenti, da gennaio a giugno 2008, approfondiranno le tematiche del sistema produttivo, dell'accoglienza, del turismo e della capacità insediativa del territorio, saranno coordinati da Livio Barnabò di PEGroup e vedranno protagonisti, assieme agli enti organizzatori della Conferenza, le rappresentanze economiche del territorio.
Anche il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi, oltre ad evidenziare i filoni di intervento di Palazzo Allende sul territorio montano e i risultati raggiunti nella qualificazione delle imprese e nel turismo, ha sottolineato "l'importanza della Conferenza economica al fine individuare su quali fattori si dovrà agire per rendere ancora di più attrattivo il territorio montano", mentre il vicepresidente della Camera di commercio Enrico Bini, nel valorizzare la collaborazione degli Enti e del mondo imprenditoriale per dare risposta ai bisogni di crescita e sviluppo del sistema territoriale, ha detto fra l’altro che “occasioni come la Conferenza economica debbono costituire un punto di partenza concreto per incrementare quel lavoro di squadra di cui l’intero territorio provinciale – e quindi anche la montagna – ha bisogno per vincere le sfide della modernità e per migliorare il livello di qualità della vita della propria comunità”.
Il contesto economico e demografico (tutta la documentazione è consultabile online sul Portale delle imprese realizzato dalla Comunità montana all'indirizzo http://imprese.comunita-montana.re.it dove è anche attivo un forum di discussione) è stato illustrato da Annalisa Giachi e Livio Barnabò, rispettivamente esperta e presidente del PEGroup.
Proprio Barnabò ha lanciato stimoli interessanti partendo dalla constatazione secondo cui la montagna reggiana non è una montagna debole perché i dati di fondo sono buoni; il problema è forse quello che si vive in una situazione di stallo, che è del resto condivisa dal Paese Italia. In tema di turismo, per il nostro territorio, egli ritiene si debba parlare più che di un sistema turistico di un sistema di accoglienza e che quindi il territorio deve essere accogliente sia per chi ci vive, sia per chi ci vuol venire temporaneamente.
Sui compiti della pubblica amministrazione sono stati individuati alcuni temi di impegno fondamentali: qualificazione delle infrastrutture (telematica e mobilità), relazioni di area vasta, riordino amministrativo per evitare la sovrapposizione degli enti, riordino urbanistico. Ma l’idea centrale è che manca una immagine identificativa non solo della montagna, ma dell'intero territorio. Uno degli scopi del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) in fase di elaborazione, sarà proprio quello di costruire questa immagine per la provincia di Reggio Emilia e per la sua montagna.
"Esiste un’efficace e qualificata rete di servizi pubblici e le imprese del territorio reggono con qualità e con competenza la concorrenza più ampia, e tutto questo dimostra come la nostra montagna abbia superato la crisi e partecipi pienamente allo sviluppo provinciale, anche se non mancano situazioni di criticità forte nelle aree di crinale, che continuano a faticare a tenere il passo con il resto del territorio. Occorre capire meglio, analizzando nel dettaglio ogni Comune, quali soluzioni migliori adottare" ha detto concludendo i lavori la presidente della Provincia, Sonia Masini, che ha rinviato alle fasi successive il lavoro di approfondimento e di individuazione di nuovi obiettivi di sviluppo e crescita.
Guardare, capire, agire. La conferenza economica della Comunità montana
Fin dalla data di insediamento della Comunità montana avevamo proposto che si procedesse alla convocazione di una conferenza economica sui temi della montagna. Dopo tre anni e arrivata la risposta? Sì, solo parziale, perchè della conferenza economica e del suo iter circa gli obbiettivi, non s’è discusso approfonditamente nè all’interno del Consiglio comunitario nè nelle riunioni dei capigruppo.
Si può tranquillamente affermare che tutta l’iniziativa posta in atto è di pura paternità della maggioranza della Comunità montana e non degli organismi comunitari delegati ad intervenire sulle scelte programmatiche.
Abbiamo però almeno guardato quali sono i dati preoccupanti e capito quanto irreversibile sia il processo di degrado socioeconomico in atto.
Ora si tratta di capire di più e di agire. Attendiamo che vengano convocati con urgenza gli organismi per decidere cosa fare e come procedere. Se così non sarà vorrà dire che la maggioranza della Comunità montana dovrà essere in grado di invertire da sola con atti concreti il processo di degrado della nostra montagna.
E’ vero, c’è sempre chi sta peggio, ma è pur vero che il compito nostro è quello di creare condizioni di crescente benessere e democrazia per tutti.
(Marino Friggeri, Udc Comunità montana)