Questa mattina è spirato improvvisamente don Giorgio Gualtieri, Canonico di San Prospero. Era nato a Reggiolo il 14 giugno del 1936 e ordinato Sacerdote da Sua Ecc. Mons. Socche il 29 giugno del 1960. Dal 1960 al 1962 era stato vicario cooperatore a S.Giovanni di Querciola e successivamente, ancora per due anni ad Albinea. Dal 1964 e fino al 2000 (circa) è stato Consulente Ecclesiastico del Centro Sportivo Italiano. Il 21 dicembre 2001 è stato nominato Canonico di San Prospero e dal settembre del 2002 era Cappellano del Cimitero urbano di San Pellegrino e rettore della Chiesa del cimitero.
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Nel lontano Aprile 1991, in occasione della Pasqua dello Sportivo, don Giorgio iniziava il suo intervento con la frase dell’Evangelista Giovanni: “Vogliamo vedere Gesù, è la richiesta che viene rivolta a noi spesso anche se non sempre esplicitamente. Noi siamo i cristiani, coloro che giocano tutta la loro vita nella fede del Signore Gesù, il figlio di Dio incarnato e fatto uomo per ognuno di noi personalmente e per tutta l’umanità. La resurezione del Signore Gesù che celebriamo nella Pasqua è il momento culminante di tutta la liturgia della chiesa e il compendio della storia di amore che nella salvezza personale e collettiva si evidenzia”.
Questa è stata la forza con cui don Giorgio ha vissuto nella famiglia del CSI per quasi quarant’anni. In questo tempo è stata la voce degli sportivi e per gli sportivi di Reggio, unendo passione e intelligenza nel portare a tutti attraverso lo sport la vicinanza della Chiesa.
Ha fatto camminare con grande coraggio e sapienza il Centro Sportivo Italiano di Reggio Emilia, collaborando con vari presidenti e dirigenti, sempre in comunione con i vari Vescovi, alla diffusione dell’associazione che sotto la sua guida è cresciuta di numero di associati, ma soprattutto in qualità del servizio con attenzione soprattutto ai giovani esortandoli ad essere protagonisti nella partita della loro vita.
L’amore per la Chiesa è stata espressa da lui in modo chiaro quando scriveva: “oggi se qualcuno vuole vedere Gesù, sia spontaneo mostrarglielo nella splendida realtà della Chiesa di oggi. Di quella Chiesa di cui tutti facciamo parte come un’unica grande famiglia, anche con la singolarità dei servizi che prestiamo”.
Già nel 1995 gli veniva consegnata la massima onorificenza del C.S.I. il discobolo d’oro, a sottolineare la qualità del suo servizio ai giovani sportivi reggiani.
Grazie don Giorgio, grazie per essere sceso in campo, per essere stato a Reggio il prete degli sportivi, grazie per aver sempre cercato di educarci seguendo una misura alta della vita cristiana attraverso la formazione personale dei vari dirigenti e allenatori, attraverso eventi culturali, mostre fotografiche e tante pubblicazioni da te curate con grande precisione e amore.
Ricordiamo il grande Giubileo degli sportivi a Reggio Emilia in cui don Giorgio ha condotto in una splendida giornata più di mille sportivi intorno al Vescovo Adriano.
Oggi ti salutiamo con affetto facendo nostra la preghiera che tu amavi pregare con i tuoi atleti:
“il Cristo non ha mani:ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi.
Il Cristo non ha piedi: ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri.
Il Cristo non ha labbra: ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini.
Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora.
Siamo l’ultimo messaggio di Dio scritto in parole ed opere”.
(Centro Sportivo Italiano di Reggio Emilia)
A Don Giorgio
Don Giorgio Gualtieri ha raggiunto la casa del Padre di cui è stato fervente testimone della nostra terra. Don Giorgio amava lo sport, amava i giovani, amava la nostra montagna. Era un grande amico, disponibile ad aiutare quanti, per vari motivi, si trovassero in difficoltà. Grazie Don Giorgio, caro amico, ci mancherai; ma sono convinto che da lassù continuerai ad avere un occhio di riguardo per la nostra montagna e i suoi giovani.
(Fioravante Farinelli e famiglia)