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Numeri

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A proposito dell’iniziativa-gazebo dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dello scorso fine settimana, per “mandare a casa Prodi”, alcune note giunte in redazione quest’oggi solleticano e sollecitano due righe di commento. Riguardano i numeri. A fine giornata, domenica, il medesimo n. 1 del Milan annunciava ben sette milioni di cittadini che avevano apposto il loro autografo alla sua personale petizione. E i giornali ieri in edicola questa cifra riportavano. Oggi sono giunte alla casella della nostra redazione due mail. Una, del consigliere Filippi, corregge il dato – sue parole – a “quasi dieci milioni”. Nell’altra, pervenuta da Cristian Casali (sempre ambienti del partito del Cavaliere, Forza Italia o Partito del Popolo che sia), si legge tra l’altro: “I Presidenti dei Circoli della Libertà di Reggio Emilia, Casina e Castelnovo ne’ Monti, esprimendo il sentimento popolare scaturito dalla raccolta delle firme contro il Governo Prodi, con ben 2.000.000 di firme raccolte dai Circoli della Libertà… “. Ora, anche considerando che era possibile esprimersi anche via telefono o via mail (ma qui la strada si fa ancor più scivolosa… ) e che dunque forse l’ultimo dato sia al netto di queste ultime forme, non è facile districarsi.

Ma poi, alla fine, questi numeri, chi mai li controlla? Chi davvero ne ha interesse? Anzi, meglio: a chi frega qualcosa? Se vi è incertezza (o almeno tale qualcuno ha voluto fare passare) perfino sul conteggio dei voti delle elezioni politiche, che sono un dato cruciale della democrazia, possiamo andare abbastanza sereni sul fatto che quelli che ci vengono periodicamente ammanniti, ufficiosamente o ufficialmente, da uffici stampa interessati ben difficilmente potranno dare esiti disinteressati. Vediamo, a riprova, nei casi delle ricorrenti manifestazioni dell’uno o dell’altro soggetto sociale, le consuete, notevoli differenze dei dati forniti dalle organizzazioni (sempre, per loro, più che soddisfacenti) e dalla Questura. La verità sta nel mezzo? Forse, ma comunque, probabilmente, la verità politicamente fa poca farina. E allora, in un Paese così particolare come il nostro, tanto vale spararle grosse. Magari alla fine qualcosa di spendibile rimane…

1 COMMENT

  1. Sempre peggio o è già tardi?
    Non è possibile! E’ una truffa continua, una presa in giro incessante a noi cittadini. Di noi la politica si fa beffe in ogni modo! Numeri sparati a casaccio, un groviglio di assurdi e relativamente furbi politici che si contraddicono un giorno sì e l’altro anche, un popolo che è messo in croce e delizia a soffrire persino la fame, quando non perde anche la casa e la famiglia.. e meno male che la Costituzione mette il popolo in cima? E non la classe dirigente.
    Ma poi mi domando: alle ipotetiche e future elezioni, quando mai ci saranno, chi si andrà a votare? Chi in tutto quel groviglio merita almeno un poco della nostra fiducia? In un Paese dove non si risparmierebbe una sola forza politica non c’è più da preoccuparsi, è tardi, siamo perduti: la democrazia è andata a rotoli e stiamo giocando con le sue ceneri dopo averla persino profanata!
    Esiste qualcuno che intende, oppure che ha il potere, di fare qualcosa, per RISOLVERE? Direi almeno prima che scoppi una rivolta interna, una rivoluzione come espressione al culmine della disperazione (di cui abbiamo già comunque piccoli assaggi quotidiani), oppure si farà come sempre: tutti se ne staranno ancora in poltrona ad attendere solo di dare le colpe ai prossimi o ai passati, tanto per gioco?
    Politica: lo sport del terzo millennio.

    (Commento firmato)