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Aronne Ruffini sull’ipotetica strada lungo le valli del Maillo e del Tassobbio

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“Seimilaottocento metri da costruire, terreno con pendenze ragionevoli, ma ci sono frane”. Queste in sintesi le informazioni che ci manda il dott. Aronne Ruffini, contribuendo al dibattito nato su queste colonne telematiche a proposito dell’ipotesi di strada che potrebbe congiungere il capoluogo montano con il canossano (abbreviando notevolmente la percorrenza per Parma rispetto alla provinciale 513) attraverso le valle del rio Maillo e del torrente Tassobbio.

Ruffini, che ringraziamo perché rende più chiare le basi di discussione, responsabile dell’ufficio tecnico montano della Bonifica Bentivoglio Enza, ci scrive: “Leggo con interesse la richiesta del collegamento della fondovalle rio Maillo con la fondovalle Tassobbio, progetto già ipotizzato dal soppresso Consorzio di Bonifica Tresinaro Secchia, ora Bentivoglio Enza. Rimane da realizzare un tratto intermedio di circa 6.800 m., con pendenze molto contenute, max del 4% circa. L’unica difficoltà (oltre ovviamente a quella economica) è rappresentata dall’aspetto geologico della zona, che presenta aree in frana nonchè una conformazione compatta che non consente sbancamenti nel tratto chiamato Malpasso. Spero di aver contribuito con poche notizie tecniche a dare maggiori informazioni”.

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13 COMMENTS

  1. Bisogna crederci!
    Grazie Redacon, grazie sig. Muzzini, avete stimolato un bel forum di idee. Giuste le precisazioni geologiche del sig. Ruffini, mi pare che gli stessi problemi esistessero nella fondovalle Secchia fra Ponte Secchia e Lugo, poi brillantemente risolti dalle tecniche costruttive.
    Lo sbocco su Parma (università, aeroporto, treno, teatro, autostrada) sarebbe decisamente qualificante. Volendo esagerare potrebbe risalire con quelle pendenze anche la ferrovia, con stazione sotto il “Bricco” (a dire Villa Rosa) e tunnel di prosecuzione nella valle sotto Carnola fino al Pianello per attendere la direttrice Sassuolo-Aulla…
    Il Parco Nazionale, ma soprattutto noi montanari, potrebbe essere “al centro del mondo” con sistemi di comunicazione efficienti. Ma questo è già un altro film …

    (F.D.)

  2. Esagerare… e sognare?
    “Volendo esagerare.. “. Sì.. portare una ferrovia sino in montagna (da noi) sarebbe un bel sogno; ma bello per davvero! Chissà quanto sarebbe, però, un’esagerazione?
    Per i pendolari della montagna che giocano ai giochi senza frontiere a guidare tra tornanti e code pericolose infinite, tra lavori in corso e lavori interminati, tra il costo della benzina e il lusso di viaggiare, tra le multe vacanti ed il partire ore prima per raggiungere il lavoro in tempo (..), sarebbe molto utile. Qui la macchina è un bene primario-necessario per poter lavorare, per cui i trasporti alternativi sono un elemento cardine di ogni discorso evolutivo del posto e dei paesani che non vogliono emigrare. Pensare ad una ferrovia non risolverebbe tutto, ma renderebbe molte cose più semplici (lavoro, studio, ecc).
    Ricordo molte voci a riguardo, ma non ho mai sentito nessuna voce ufficiale; sarà mai possibile un simile sogno?

    (Commento firmato)

  3. Ferrovia fino a Castelnovo Monti: idea eccellente ma no a nuove strade
    Come Verdi della montagna abbiamo proposto da inserire nel programma della coalizione di centro-sinistra il prolungamento della linea ferroviaria da Ciano/Canossa a Castelnovo ne’ Monti, proprio lungo la val Tassobbio e Maillo. Certo si tratta di una infrastruttura molto costosa, ma certamente un investimento lungimirante e che può dare risposte eco-compatibili ai problemi dei residenti in montagna e anche opportunità vere di sviluppo per il turismo di qualità. Quindi NO A NUOVE STRADE che ripercorrono un modello vecchio e dannoso di sviluppo ma dobbiamo avere il CORAGGIO DI OSARE, quindi un sì convinto alla ferrovia e cerchiamo di farne un punto qualificante per il futuro, lavorando per far arrivare i finanziamenti.

    (Roberta Filippi)

  4. Progetto da riprendere
    Grazie, dott. Ruffini, per il Suo intervento. Credevo che il tratto da realizzare fosse più breve e ne prendo atto, ma resta pur sempre un bel sogno. Dimezzare i tempi di transito, i consumi e l’inquinamento, sarebbe un bel risparmio anche economicamente. Un progetto che penso andrebbe ripreso e approfondito dagli organi competenti.
    Grazie.

    (Ermete Muzzini)

  5. Quando?
    E, giusto per continuare a sognare: quando si potrebbe osare pensare di promuovere un simile progetto ferroviario? E magari quali tempi nascerebbero o si interporrebbero alla realizzazione, se trovasse terreno fertile? Giusto per non svegliarmi dal sogni nel 2040…

    (Commento firmato)

  6. Per QUANDO? e NO STRADE
    Per il commentatore del “QUANDO?” vorrei dire che è comunque dovere morale della nostra generazione intraprendere tutte quelle iniziative che possano essere utili ai nostri figli e nipoti, magari anche nel 2042 quando(mi auguro) noi non ci saremo ..
    Per Roberta del “NO STRADE!” mi permetto di suggerire minor radicalità perchè, ecologicamente parlando, non sono così sicuro che se una nuova strada evitasse tutti i giorni 20km di percorrenza a centinaia di veicoli il bilancio ecologico proiettato a 100 anni non sia invece POSITIVO! Ragazzi “verdi” provate anche voi a pensare lungo e non schiacciatevi sulla variate ideologica dell’ecologia, a volte mi pare un po’ strumentalizzata su finalità poco nobili e molto elettorali.
    Un caro saluto.

    (F.D.)

  7. Osare?
    Fa bene Roberta Filippi a credere nella possibilità della ferrovia per la montagna, però io a 80 anni ho smesso di sognare e vista la situazione economica attuale mi accontenterei del possibile. Pensiamo al vantaggi di unire Castelnovo e Compiano in metà tempo e con un filo di gas, invece che decine di accelerate e altrettante frenate con conseguente minor consumo e riduzione di emissione di anidride carbonica. Se ci hanno creduto i nostri amministratori di 50 anni fa, che hanno speso tempo denaro e fatica per fare più della metà dell’opera, come facciamo noi oggi, coi mezzi attuali, a non completarla?

    (Ermete Muzzini)

  8. Componente fondamentale
    LA VIABILITA’, come già detto. E’ l’unica maniera per garantire un futuro ai nostri bellissimi posti. Perciò ben vengano proposte come questa. Chiaramente lo stesso discorso andrebbe fatto anche con la SS63. Chissà, se qualcuno a Roma ci ascoltasse…

    (Commento firmato)

  9. Utopia
    Il veto su nuove strade è fatto di miope ambientalismo (falso) che non serve alla cittadinanza. Sette km scarsi di strada non sono un progetto faraonico, ma la ferrovia Canossa-Castelnovo ne’ Monti è una vecchia presa in giro con costi veramente faraonici e a mio avviso economicamente anche nel lungo periodo non sostenibile. Ma abbattere invece di venti minuti la tempestica sull’asse Parma-Castelnovo ne’ Monti è un vero risparmio di denaro, tempo e agenti inquinanti per l’intera collettività.

    (Cesare Romei)

  10. Lungimiranza
    Caro Ermete, secondo me come politico non vai bene, sei troppo corretto, ti preoccupi dei problemi della comunità. Eccetto un commento strampalato nessun politico ti ha risposto. Forse si ha paura togliere il traffico a Vetto: vai a chiedere agli abitanti di Cervarezza, di Felina, di Casina se la mancanza del traffico ha portato prosperità o benessere. Te lo immagini Cervarezza d’estate attraversata da qualche centinaio di camion al giorno (che aria sana)? La variante servirebbe anche a Castelnovo. Hai ottanta anni ma sei più lungimirante di tanti trentenni. Grazie, Ermete.

    (Cesare Romei)