Quando si parla di velocità c’è da rabbrividire, pensando ai nuovi divieti e allo stillicidio di contravvenzioni elevate con gli autovelox. Eppure, a Vetto, ci si pone il problema del sorpasso automobilistico. Non senza ragione, a dire del vero, in quanto il gruppo consiliare di minoranza guidato da Gianni Ferrari con discrezione e puntualità si pone il problema della “linea mediana” sulla sp 513. E gli automobilisti che scendono a Reggio lungo la Val d’Enza conoscno bene il problema. Perché?
“Già nel 2004 avevamo rilevato che l’unico tratto di linea tratteggiata che si incontrava percorrendo la via provinciale, da Vetto e fino a S.Polo, era quello corrispondente all’attraversamento del Tassobbio – scrivono al sindaco, Sara Garofani, e per conoscenza alla presidente della Provincia Sonia Masini i consiglieri -. Poi si vide comparire la linea tratteggiata in località Cantoniera di Vetto, e Currada di Canossa. Ma sul Tassobbio accadde l’inverso, nel senso che da tratteggiata divenne ininterrotta, e – ci venne detto - non poteva essere altrimenti trattandosi di un ponte”.
“Nel luglio del 2006 abbiamo chiesto se non fosse possibile rendere tratteggiata la linea mediana in altri punti della via provinciale (vedi quello che precede il bivio di Rodogno per chi sale verso Castelnovo Monti). Lo abbiamo chiesto al Servizio Manutenzione Strade della Provincia, auspicando anche la disponibilità a partecipare ad un incontro, in municipio, per trattare queste problematiche”. “Ma non abbiamo avuto riscontro” dicono i consiglieri rivolgendosi al sindaco.
“Anzi, abbiamo ultimamente notato che sul percorso S. Polo - Quattro Castella sono diminuiti i segmenti di linea mediana discontinua, senza che apparentemente siano intervenute variazioni, nel senso che non si osservano nuovi accessi laterali”.
Insomma, sorpassare è un vero rebus…
“Sì. E riteniamo di dover riprendere l’argomento – dicono i consiglieri - perché sono parecchi i nostri concittadini che per ragioni di lavoro, o per altre necessità, si trovano a percorrere giornalmente, e in entrambe le direzioni, la via provinciale. L’assenza o quasi di punti dove sia possibile il sorpasso non facilita di certo i tempi di spostamento”.
Ragioni di sicurezza evidentemente.
“Ma non possiamo non considerare che su questa tratta transitano ancora, e fortunatamente, mezzi agricoli, oltre ad autoveicoli da trasporto, che si muovono giocoforza a velocità più ridotta. Stando alla normativa attuale sarebbe vietato il loro sorpasso!”.
Quindi?
“Riteniamo si debba andare incontro a questa diffusa mobilità da pendolarismo. Le ragioni di sicurezza stradale hanno ovviamente carattere prioritario, ma non possiamo fare a meno di registrare che nel corso del tempo paiono essere mutati i criteri coi quali si opta per la linea mediana continua o discontinua (da parte di chi vi è preposto)”.
Ad esempio?
“Abbiamo appunto assistito alle variazioni avanti menzionate, sulle quali ci siamo interrogati. Oppure chi percorre il lungo ponte che unisce Guastalla con l’altra sponda del Po, trova la linea tratteggiata sull’intero viadotto o quasi”.
Quindi?
“Queste differenze dimostrano che i parametri/criteri coi quali ci si pronuncia in merito alle linee continue o tratteggiate consentano una qualche elasticità decisionale. Ci può, allora, essere anche un margine per aumentare, sulla via provinciale, la quota delle strisce tratteggiate”.
Di qui l’invito: “Rinnoviamo la nostra richiesta di incontro con un rappresentante della Provincia, e interpelliamo nel contempo il sindaco per sapere se condivide questa nostra istanza e se intende farsene portavoce”.
E se parlassimo anche della possibilità di sorpassare lungo la ss 63?