Sabato scorso, presso la sala la Camera del Lavoro di Castelnovo ne' Monti, si è tenuto l'annunciato incontro dal titolo “Per la sinistra unita”, presenti rappresentanti provinciali dei tra partiti maggiori della sinistra radicale del nostro paese, Partito dei Comunisti Italiani, Verdi, Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista, assieme a rappresentanti di “Uniti a sinistra”, che è la realtà che sta coordinando il progetto di unità della sinistra nella nostra provincia. A “presiedere” l'incontro era Luigi Bizzarri, noto esponente castelnovese di Rifondazione Comunista e capogruppo della lista civica “Castelnovo trasparente”.
La nascita del Partito Democratico sembra aver dato una forte scossa al bisogno di riunire sotto un unico tetto le forze di sinistra, e il folto pubblico, tra le cui file sedevano i vari esponenti della sinistra radicale montana, ha potuto esprimere i propri dubbi (che sembrano ancora tanti). Ad esempio il legame con il Partito Democratico: correre con esso o invece correre da soli? Se alcuni hanno espresso la delusione nei confronti dell'attuale governo, sono emerse anche tante idee: le politiche economiche da seguire e quelle da contrastare (come la quotazione in borsa di Enia), le politiche ambientali e sociali a livello nazionale e locale da promuovere; e ancora tanti altri temi, a dimostrazione di una passione ancora viva, sia nei personaggi più idealisti come in quelli più disillusi.
In ogni caso il progetto di unione è qualcosa di concreto, almeno nella nostra provincia, lo conferma il fatto che è già stato redatto in estate un primo manifesto, “Manifesto per una sinistra reggiana unita plurale”, in cui si trova una breve analisi della situazione attuale della società. Si può anche leggere il decalogo che riassume ciò che sarà e cosa vorrà il futuro soggetto politico unitario della sinistra: i dieci punti di questo documento parlano di ambiente, di giustizia, di uguaglianza, di laicità dello Stato, di nuovi riconoscimenti, di diritti alle donne come la procreazione assistita, di libertà di espressione e di partecipazione.
Non si può ancora dire se sarà un partito, anzi sembra essere maggioritaria l'idea di istituire una sorta di confederazione, ma è emersa l'idea che questo soggetto debba nascere dal basso, dalla base, e non dall'alto, che è ciò, secondo i rappresentanti della sinistra radicale, che avrebbe fatto il Partito Democratico.
Come detto le ansie e le incertezze sono ancora tante e la strada da percorrere è ancora lunga, ma nelle tante persone interessate a questo progetto la volontà di proseguire e la passione sono vive.
La volontà parrebbe indiscutibile se non fosse che è sempre esistita… al che mi domando se le idee avranno un approdo concreto (questa volta) o se si rischierà (ancora) di giocare al veliero in tempesta: che non avendo una rotta reale vive di fantasie e speranze che lo trascinano (a destra e sinistra) sino ad un improbabile salvataggio.
Di fatto su questo PD ne ho sentite molte, esattamente come ne sento tante da tutti i politici quotidianamente: tutti in accordo per fare le stesse cose: il bene generale; ma alla fine si fa ben poco.
Magari (invece) sarà utile a dare una svolta decisiva. Ma permettete tutto il mio scetticismo o la fiducia inesistente..
(Commento firmato)