...discussioni, proposte, idee; ma anche polemiche. La cronaca completa dell’iniziativa promossa dalla “Lista civica”
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Pochi ma buoni. Ieri sera, nella sala consiliare di Castelnovo ne’ Monti, si è tenuto un convegno molto interessante dedicato alla situazione del commercio e del turismo nel capoluogo montano, promosso dalla “Lista civica per Castelnovo Monti”. Presenti tutti e quattro i consiglieri comunali del questo gruppo consiliare di centrodestra: il capogruppo Umberto Casoli, Luigi Cagni, Liana Gatti e Robertino Ugolotti. Il pubblico, si diceva, è stato scarso (come accade quasi sempre, peraltro; ed erano stati invitati tutti i 250 esercenti del comune!), ma comunque molto rappresentativo, dato che c’erano, nonostante la serata meteo consigliasse un bel paio di pantofole, i rappresentanti delle due associazioni Confcommercio e Confesercenti, Andrea Azzolini e Vittorio Ruffini; Gino Virgilli, uno degli ideatori, venticinque anni or sono, della “Frescaspesa”; non mancava l’assessore comunale competente per materia, Paolo Ruffini. Si è discusso intensamente, per due ore e mezzo buone, anche con toni talora abbastanza accesi.
IL PAESE DEV’ESSERE BELLO!
Ha introdotto Casoli, ricordando come lo scopo della serata fosse quello di mettersi in ascolto degli operatori per poi raccogliere le idee e confezionarle in proposte concrete da avanzare in sede amministrativa. “A Castelnovo esiste da tempo immemorabile un collegamento stretto tra commercio e turismo, vorremmo capire com’è la salute del comparto dalla viva voce dei presenti”. E i presenti non si sono tirati indietro. L’assessore Ruffini ha comunicato che, mentre si è ancora in attesa degli ultimi dati, nel 2006 si sono contate ventimila presenze: “Non molte, per il nostro paese; potrebbero essere di più”, ha ammesso. Aggiungendo: “Siamo in un periodo di transizione: dal vecchio turismo al nuovo. Eccellenze ce ne sono, si tratta di trovare la maniera di sfruttarle al meglio e riposizionarci. Penso ad esempio al turismo sportivo, da incoraggiare”. “Occorre curare di più la clientela degli anziani”, ha sostenuto invece Dante Simonazzi, “da un paio d’anni le cose sono andate sempre peggiorando, lo posso dire per la mia esperienza diretta di imprenditore nel settore. Ormai siamo al livello di sperare che qualcuno si fermi qui una notte… ”. Il desolante quadro dipinto da Simonazzi ha trovato in realtà riscontri, chi con un accento chi con un altro, un po’ in tutti gli interventi che si sono susseguiti. “Per sviluppare il turismo occorre presentare un paese bello”: l’asserzione-uovo di Colombo è sempre di Simonazzi, che afferma inoltre: “Il Parco nazionale? Cimitero nazionale, cioè… Lo dico chiaramente all’Amministrazione: per sviluppare il turismo non si sta facendo quel che si dovrebbe fare“.
COMMERCIANTI: POCA SODDISFAZIONE, MA ANCHE MEA CULPA
L’intervento successivo, di Gino Virgilli, ha spaziato a tutto campo, partendo comunque da una frase-chiave: “Dobbiamo prima di tutto chiederci a chi ci rivolgiamo e comportarci di conseguenza. Perché uno dovrebbe venire a Castelnovo? Non possiamo pensare di raggiungere il nostro scopo mettendo in piedi gnoccate su gnoccate, tra l’altro in modo obiettivamente scoordinato”. Castelnovo va ripensato come luogo inserito in un contesto più ampio, quello appenninico. “Noi imprenditori dobbiamo sensibilizzare quelle persone ed enti e stimolare quelle attività che possono rendere il territorio appetibile. Credo ancora al turismo delle famiglie con anziani e bambini; un po’ meno al fenomeno-sport, ma certo tutto fa brodo”. Attenzione si è manifestata sulla fiera di S. Michele, perlopiù considerata da aggiustare: “Si potrebbero pensare iniziative serali di contorno, come ad esempio una sfilata di moda in teatro e la ripresa della festa della birra a Bagnolo”. “Poi i banchetti degli ambulanti: sono 250, troppi… Gli stessi venditori itineranti non sono molto soddisfatti, perché la torta, alla fine, la devono dividere in più fette“. Più d’uno ha sottolineato che, da ormai troppo tempo, la fiera più che portare ricchezza al paese gliela sottrae: “Se una volta i commercianti la facevano, ora la subiscono”. Accenni anche all’andamento dell’ultima “Frescaspesa”: “Non siamo troppo soddisfatti – ha detto ancora Virgilli – ma il Comune ha fatto quanto ha potuto anche perché noi commercianti non abbiamo avanzato proposte". "Ma dal prossimo anno – ha annunciato – riprenderemo la prima fila della manifestazione”.
FARE E NON SOLO ANNUNCIARE
“Viviamo tempi di crisi complessiva – ha sottolineato Vittorio Ruffini – non solo commerciale. Meno presenze, certo, e questo si ripercuote sui servizi produttivi”. Egli ha ricordato le vicende del centro fiera, “che non ha avuto sbocco in quanto tale ma in compenso su quei terreni, a parte la piazza, sono state costruite case”. Poi la questione-cardine del campeggio: “Non c’è scritto da nessuna parte che sarà fatto; e dove; e quando. Non mi pare una cosa possibile”. La Pietra di Bismantova: “Insieme al santuario dà un senso d’abbandono. Occorre recuperarne il ruolo, anche sotto il profilo religioso”. Poi la questione di un museo da allestire a Castelnovo, “dove radunare tutti quei nostri reperti che hanno preso la strada della città”. I ruderi della pineta di monte Castello: “Da recuperare”. “Il centro di medicina al centro Coni è da potenziare e portato ad un più alto livello”. Anche qui un cenno di sprone alla categoria: “Anche noi commercianti dobbiamo tirare fuori la nostra energia”. Sintetizzando: “Le cose devono essere fatte e non solo annunciate”. Secondo Giorgio Simonazzi il ruolo del turismo sportivo è ancora abbastanza evanescente: “Vanno certamente bene le manifestazioni sportive come richiamo, ma non se ne hanno grandi riscontri sul piano economico-commerciale”. Ma il difficile, come spesso accade, è trovare le soluzioni: “Il nostro paese lo vedo un po’, come dire, sbiadito, senza monumenti di pregio; ma in verità non saprei bene cosa si dovrebbe fare per migliorarne l’attrattiva”. Casoli ha avanzato alcune ipotesi di proposte (di cui peraltro s’è già parlato sulla stampa), come quella di non far pagare il parcheggio in estate o di prevedere, sempre durante la stagione turistica, parziali blocchi del traffico in zone e orari determinati del paese, “dato il caos che c’è, che reca danno pure all’ambiente quando gli automobilisti si vedono costretti a girare e rigirare alla ricerca di un posto in cui sostare”. Il capogruppo della "Lista civica" s'è espresso contro "certe iniziative musicali serali, soprattutto questa estate, che altro non sono state che fastidioso rumore". “Ritengo – ha aggiunto – che si dovrebbe pensare alla ricostituzione di una pro loco, od un organismo similare, che funzioni da strumento di unione e raccordo tra gli operatori, che devono riprendere un po’ d’iniziativa. Quando questo è successo, in passato, si sono prodotte le stagioni migliori”. Robertino Ugolotti è poi intervenuto per porre all’attenzione anche la condizione del centro storico.
”UN PROGETTO PER CASTELNOVO”
Procedendo ormai verso la chiusura della serata sono intervenuti prima Andrea Azzolini e poi Marco Baroni. Il primo ha sostenuto in sostanza che quando nelle iniziative entra la politica è finita: “Guardate le canoe a Vetto. Prima era una manifestazione che produceva indotto per una quindicina di giorni in tutta una zona che andava da Castelnovo a Ciano, ma poi si sono introdotti i politici... Guardate quando si è voluto illuminare la Pietra: uno spettacolo bellissimo, ma poi sono arrivati gli ambientalisti… La montagna è in netto regresso, vedo che si tribola. Posso dire che i commercianti ‘stanno mangiando la paglia accumulata prima’”. A suo parere “occorrono nuove opere, di un certo respiro (fa l’esempio della diga di Vetto, ndr), bisogna muoversi… “. Anche per Azzolini “il nodo è politico: le idee ci sono ma non hanno modo di esplicarsi. Se la Pietra di Bismantova fosse a Rimini… Un monumento visitato da tanta di quella gente che se solo una parte si riuscisse ad intercettare per farla transitare anche da Castelnovo si avrebbe, in paese, un ottimo passaggio“. Torna anche lui sulle vicende che hanno portato all’assetto attuale dei vertici del Parco nazionale: “Avevamo proposto una persona (Pier Paolo Cattozzi, ndr) con un programma d’azione meraviglioso, ma non c’è stato niente da fare contro le logiche partitiche. Il Parco, che aspettavamo come una manna, così com’è è solo una limitazione: fra un po’ ci chiudiamo in casa”. Ultimo, l’intervento di Marco Baroni. “Manca un progetto per Castelnovo ne’ Monti”: questo è stato un po’ il nocciolo delle sue affermazioni. “La verità è che non sappiamo cosa vogliamo e dove vogliamo andare. Mancano idee! Bisogna pensare e lavorare sui diversi aspetti: strade, campeggio, ricettività, prezzi. Occorre aprire un confronto serio con l’Amministrazione. Certo che non si può indire riunioni e poi trovarsi in due… ”. Una parola sul volontariato (che quest’anno è stato il perno attorno a cui si sono costruite le serate di “Frescaspesa”): “Grave errore utilizzarlo senza riconoscergli nulla in cambio”. “E poi – ha soggiunto – sono troppo pochi i fondi destinati alle attività turistiche”. Il problema vero, ha detto ancora Baroni, concludendo, “è l’incapacità, ormai, di creare aspettative nella gente”.
POLEMICHE
Non sono mancati, durante la discussione, anche alcuni scambi polemici. Sono stati quelli suscitati prima dall’intervento di Liana Gatti e poi quando qualcuno ha “dissotterrato” la vicenda del Centro commerciale naturale. La consigliera della “Civica” ha detto in sostanza che il nodo è tutto ed esclusivamente politico, rimandando il problema della soluzione dei temi sul tappeto unicamente al tipo di colore di maggioranza. Ha detto: “Dopo decenni di governo sempre dello stesso segno occorre cambiare qualcosa ai vertici del Comune; con queste persone c’è poco da fare: potremmo dire o fare qualsiasi cosa ma non cambierebbe nulla”. Ed ha accusato l’attuale Amministrazione di fare “zero”. L’assessore a commercio, sport e turismo, Paolo Ruffini, ha contestato questo sistema di argomentare, sostenendo che si deve trovare, in certe cose (come questa), un modo di parlarsi al di là degli steccati ideologici, “dato che al paese teniamo tutti”. Ma non è stato il solo, Paolo Ruffini, ad avere, com’era logico aspettarsi, qualcosa da ridire; lo stesso capogruppo Casoli ha voluto precisare che “alcune delle proposte che abbiamo avanzato sono state accettate dalla maggioranza, come, per ricordare l’ultima, quella della nuova sistemazione di piazza Martiri durante la scorsa fiera” e che comunque la serata “intende essere un momento di ascolto delle problematiche e non di dispute politiche”. Le questioni, ha ancora replicato il capogruppo alla Gatti, “non sono nate sei mesi fa” (da quando cioè, vuol dire, ella è membro del Consiglio), “è da inizio legislatura che le facciamo presenti”.
Quanto invece al Centro commerciale naturale – come si sa un’iniziativa partita nel 2002 nel capoluogo montano, che tante speranze aveva acceso e che è poi miseramente franata nell’autunno di un anno fa – è stato evocato allorquando si è proposto di ricostituire una qualche forma associativa, pro loco o altro, in grado di ridare un coordinamento ed un’organizzazione alla dispersa attività attuale, “in cui ognuno va per conto suo”. “I commercianti devono tornare ad essere protagonisti: annuncio che dall’anno prossimo torneremo ad occuparci direttamente dell’organizzazione della ‘Frescaspesa’”, ha dichiarato Virgilli. “Il centro commerciale naturale è stato un bluff”, ha detto Giorgio Simonazzi. “Non vogliamo ombrelli del Comune”, gli ha fatto eco qualcun altro. “Con questo sodalizio non s’è fatto l’interesse del paese”, è stata l’opinione di Dante Simonazzi. “Abbiamo suonato il tamburo senza aver niente da vendere”, ha rincarato ancora Giorgio Simonazzi. Come si nota, frasi (anche autocritiche) senza dubbio pesanti. L’assessore Ruffini, spazientito, ha esclamato: “Sapete qual è stato il problema? Avere ricevuto troppi soldi e troppo presto. Nonostante questo e nonostante le pecche io ritengo che il Ccn sia stato utile e che qualcosa di analogo andrà ripensato”.
Ma ci sono stati anche altri punti sui quali si sono registrati scambi più marcati tra alcuni dei presenti, come ad esempio la destinazione del fabbricato ex consorzio di piazza Matteotti e sul “non-sviluppo” della cardiologia all’ospedale S. Anna, “che avrebbe potuto anch’essa dimostrarsi un servizio molto importante per il nostro paese”.
MA SI PARLANO?
Alla fine del confronto, viste le problematiche e le tante sottolineature fatte, è venuto veramente spontaneo chiedersi se operatori del settore e amministratori si parlino mai... Sotto questo profilo, infatti, si è notato un evidente distacco tra le azioni effettivamente messe in atto e le richieste ed osservazioni degli attori più direttamente coinvolti nell’opera di animazione del paese. L'assessore Ruffini se n'è andato prima del tempo. E frattanto, come già il nostro sito ha dato notizia, i negozianti si trovano davanti alla prospettiva (pur facoltativa) di lavorare anche la domenica…
Perchè uno dovrebbe venire a Castelnovo?
Ho letto attentamente il lungo ed interessante articolo e convengo che è stata messa tanta carne al fuoco. Gli argomenti toccati sono stati tanti ed è abbastanza difficile esprimere un’opinione, che dovrebbe essere altrettanto lunga e variegata.
Volevo isolare soltanto un breve passaggio del Sig. Andrea Azzolini, il quale tra l’altro afferma giustamente ad un certo punto che “la Pietra è visitata da parecchia gente e si chiede se solo una parte si riuscisse ad intercettare per farla transitare anche da Castelnovo si avrebbe in paese un ottimo passaggio”. E’ verissimo e si potrebbe trovare allo scopo qualche incentivo, ma bisognerebbe risolvere prima di tutto un altro problema molto importante: nella centralissima via Roma c’è sempre la colonna di auto e per trovare un posto macchina per fermarsi bisogna dotarsi di una buona dose di fortuna! Le auto girano intorno senza trovare un posto dove fermarsi, quindi il problema grosso è la ricettività del paese.
“Perché uno dovrebbe venire a Castelnovo?”: questa frase di Gino Virgilli si dovrebbe incorniciare!
Grazie.
(Elio Bellocchi)
.. e perchè uno dovrebbe viene alla Pietra?
Ciò che dice il sig. Bellocchi è all’evidenza di tutti, così come il fatto che il sentiero per salire alla Pietra di Bismantova è chiuso da quasi un anno….
(Francesco Dalla Porta)