Home Cultura I quadri raccontano: pittori piuttosto pittoreschi di Massimo Zanicchi

I quadri raccontano: pittori piuttosto pittoreschi di Massimo Zanicchi

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“Fui subito piacevolmente sorpresa. La narrazione procedeva in maniera fluida, catturandoti come in un vortice. Le storie presentate, tutte storie che ruotano attorno alla vita di artisti famosi o alle loro opere, potevano anche essere una caterva di balle, ma erano messe giù in un modo talmente credibile che, più di una volta, mi venne il sospetto che le cose potessero essere realmente andate nel modo in cui lui le raccontava”.
Parole di Iva Zanicchi, nel presentare il libro del figlio del cugino Marco, col quale, raramente, in passato l’Aquila di Ligonchio aveva dialogato.

“Pittori piuttosto pittoreschi” è la prima opera di Massimo Zanicchi, (197 pg, Giraldi Editore, 12,50 euro).
E alzi la mano. Alzi la mano chiunque di noi, guardando un quadro, non ha osato immaginare quale storia si cela dietro quella particolare opera d’arte. Chi l’ha dipinta, quando, dove, perché, in quale stato d’animo, con quale ambiente attorno…

“Pittori Piuttosto Pittoreschi – spiega Massimo prima di dare spazio alla penna - è composto di storie vere, verosimili e sfacciatamente false. Vuole essere un omaggio ed al tempo stesso una rivisitazione di eventi legati alla vita ed alle opere di alcuni artisti i cui quadri ho avuto la fortuna di poter ammirare dal vivo”.

E Pittori Piuttosto Pittoreschi, allora, sono ventuno racconti che ruotano attorno ad artisti famosi e alle loro opere. Poco importa che siano vere. A Massimo il merito, con un linguaggio che conosce i confini dell’attenzione e della curiosità umana, di saperci raccontare proprio la storia che, magari, ci sarebbe piaciuto conoscere. Le volte in cui, guardando un quadro gli abbiamo chiesto: raccontaci di te e del tuo autore.

Ancora: Zanicchi, col coraggio della gioventù, azzarda a impiegare diversi stili. Affianca racconti in prima persona a racconti narrati in terza persona. Un saggio della prima modalità (forse la più difficile):
“A m ciâm Antonio Ligabue”. “Ah ma mi te coniuss… tet’si il pitur… il pitur bachiocc… per fortuna, mi me pareva de averte scasinà la zòcc…ma te tsi bachiocc de tuo… altre che leon… ”.

Mi sta dando del pazzo. Io non sono pazzo. Le belve esistono. Io non sono pazzo. I dottori mi hanno detto che sono un caratteriale…
Lo avrete riconosciuto, è proprio lui, il nostro Antonio Ligabue. Nel volume ci sono le traduzioni del dialetto reggiano.

Un saggio della seconda modalità: “Il laghetto delle ninfee è poco più di uno stagno, ma Monet, ormai vecchio, orbo e leggermente fuori di senno lo considera il proprio studio a cielo aperto. Passa intere giornate a bordo di una barchetta a chiglia piatta, a riprodurre su tela, pennello alla mano, le sfumature e i riflessi dell’acqua…”
Protagonisti di tutto rispetto, insomma, da Cezanne a Rembrant, da Gauguin al nostro Modigliani.

“I brani di taglio più spiritoso – aggiunge Iva Zanicchi - poi, erano riusciti a tal punto che, per una volta, sul volo diretto a Roma, riuscii a dimenticarmi per qualche minuto che gli aerei, dopotutto, possono anche cascare. E, per chi non lo sapesse, io ho una paura dannata di volare”.
A Massimo, che quasi non credeva alla telefonata della casa editrice, che gli preannunciava l’intento di pubblicare l’opera, va il merito di avere abolito la volgarità gratuita nei racconti. Lui che, da piccino, annotava su un’infinità di post-it quanto lo incuriosiva del mondo, fosse anche sul tram per la scuola ha fatto centro. Infatti, “Pittori piuttosto pittoreschi” è già stato presentato al Salone del Libro di Torino. Lo si può comprare su internet su http://www.365bookmark.it/ o su http://www.internetbookshop.it/

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CHI E’
Di sé stesso dice…

Originario di quel lembo di terra in cui Emilia, Toscana e Liguria si arrampicano sulla dorsale appenninica arrivando quasi a sovrapporsi l’una all’altra, nasco alle porte di Milano il 9 aprile 1973.
Laureato in giurisprudenza all’Università Statale di Milano, mi occupo di numeri per vivere e di lettere per sopravvivere.
Figuro tra i soci fondatori dell’associazione culturale Quintomiglio e collaboro con la rivista SEMilano.
Sono sposato da quasi 5 anni con Rita da cui, prima o poi, avrò uno o più figli…

(Studio Arlotti Notizie)