Doveva essere una tranquilla serata da trascorrere a cena a casa di amici ma è invece stata l’anticamera di un notte di autentica violenza, scatenata da un 28enne residente a Baiso che non ha risparmiato quanti gli si sono ritrovati davanti, compresi i carabinieri della locale stazione, che alla fine l’hanno tratto in arresto.
Con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, gli uomini del maresciallo Orazio Merolla hanno tratto in arresto El Mostafà Zaz, 28enne residente a Baiso anche se di fatto senza fissa dimora, che al termine è stato ristretto a disposizione della Procura reggiana. Accusato anche di lesioni personali e rapina.
Ripercorrendo i fatti, erano le 23,00 del 16 ottobre, quando, su richiesta della centrale operativa della compagnia di Castelnovo ne' Monti, i militari baisani, aiutati dai colleghi di Villa Minozzo, si portavamo nella borgata Casale di Baiso in quanto lì era stato segnalato un cittadino che si era reso protagonista di reiterate azioni violente nei confronti della propria moglie nonché di connazionali e di altre persone con le quali si era imbattuto nella stessa predetta borgata.
Giunti sul posto, con l’esagitato che nel frattempo si era dileguato, si accertava che un cittadino di nazionalità marocchina, successivamente identificato nel succitato El Mostafa Zaz, in stato di manifesta ubriachezza si era presentato unitamente alla consorte presso l’abitazione di suoi connazionali che l’avevano invitato a cena.
La coppia di amici, resasi conto dello stato in cui versava il 28enne, con un pretesto cercavano di allontanarlo lasciandogli intendere che la cena ci sarebbe stata un’altro giorno. Anche la stessa moglie, viste le insistenze del marito, lo rimproverava, scatenando l’inizio della violenza in quanto l’uomo reagiva sferrandole un pugno in faccia per poi rivolgere la violenza all’abitazione degli amici danneggiando seriamente arredi e suppellettili.
Successivamente si portava in cucina e, impugnando due coltelli, nello sbatterli con forza sul tavolo, procurandosi anche accidentalmente un taglio profondo sul palmo della mano destra (e sanguiando copiosamente imbrattava in modo volontario le mura di tutta l’abitazione), sferrava un calcio all’addome della moglie dell’amico e un pugno alla testa dello stesso.
Quindi usciva di casa, imbattendosi con un autovettura condotta da un pensionato 70enne della borgata, lanciando all’indirizzo della vettura un grosso sasso del peso di circa tre chili e danneggiando il vetro anteriore del veicolo. L’anziano, sceso dalla propria autovettura per chiedere aiuto con il proprio telefonino al 112, veniva spintonato violentemente, tanto da fargli cadere a terra il cellulare, che veniva prelevato dall’esagitato che si allontanava grazie ad un passaggio datogli da un malcapitato 60enne di Baiso.
Giunti in prossimità della piscina di Baiso, distante dalla borgata alcuni chilometri, il 28enne, per “ringraziare” l’uomo che gli aveva dato un passaggio, lo colpiva violentemente al viso con un non meglio precisato oggetto contundente, dandosi poi alla fuga e facendo perdere le proprie tracce. Nel frattempo in tutta la zona scattavano le ricerche dello straniero che proseguivano tutta la notte dando però esito negativo.
A metà pomeriggio del giorno seguente (mercoledì 17, ieri l'altro) giungeva la segnalazione dell’avvistamento dell’esagitato nel circondario di Baiso, motivo per cui le ricerche venivano immediatamente riprese, e stavolta con esito positivo, giacché il sunnominato EL Mostafà Zaz veniva individuato nelle vicinanze della chiesa di San Lorenzo a bordo di una bicicletta.
Avvicinatolo per i dovuti accertamenti, l’esagitato manifestava sin da subito un comportamento violento, minacciando di morte i militari per poi divenire aggressivo, attraverso spintoni e calci che venivano in parte schivati.
I militari, tuttavia, nonostante la forte resistenza opposta riuscivano a bloccarlo procedendo alla perquisizione personale che dava esito negativo in quanto non venivano rinvenuti sia i due coltelli presi dall’abitazione dei suoi connazionali nonché del telefono cellulare asportato al malcapitato pensionato del quale si era disfatto in precedenza senza saperne precisare il luogo.
Durante il tragitto verso la caserma, lo straniero poneva in essere comportamenti autolesionistici, colpendo con la testa all’indietro i vetri dell’automezzo militare e sfregando il viso contro il portellone senza tuttavia riportare ulteriori lesioni grazie anche al pronto intervento dei verbalizzanti che lo immobilizzavano.
Alla luce di quanto sopra veniva posta fine alla giornata di violenza dell’uomo che veniva quindi arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana. Mentre moglie e amici se la cavavano con lievi contusioni, ben più serie le condizioni dell‘anziano colpito con un pugno, che ha riportato una prima prognosi di 15 giorni. Quattro feriti a cui si va ad aggiungersi anche l’arrestato ha visto complessivamente 5 feriti nella nottata di folle violenza.
Della serie siamo ospitali
Leggendo quanto accaduto mi viene solo una cosa in mente: perchè dobbiamo continuare ad accettare questa persone che già per indole sono violente? Fin dove dobbiamo arrivare a farci giustizia da soli prima che la legge e i nostri politici comincino a capire che non si può più andare avanti cosi? Ormai la gente è stanca di queste persone che non fanno altro che picchiare, bere, ubriacarsi e investono delle persone anche giovani ed hanno solo un processo con arresti domiciliari in residenza sul mare… Voi non potrete accettare la mia idea ma io sarei per la legge americana, ovvero carcere a vita con “pena di morte” e potere più pesante alle nostre forze dell’ordine.
(Marco Bergonzi)
Considerazioni
La cosa che dispiace è che di episodi di violenza ce ne sono sempre di più, in montagna, e spesso coinvolgono cittadini extracomunitari. La considerazione è questa: ma i danni morali e fisici a queste persone qualcuno li paga??? Dubito fortemente e noi dobbiamo continuare a subire e rimanere impassabili di fronte e questi episodi!!
(Stefano Castellini)
La misura è colma
Mi pare proprio che la misura sia ormai colma. La nostra comunità si sta imbarbarendo, regredendo agli stili medioevali dei nostri “ospiti” che qui hanno davvero trovato un paradiso. Trovo che gli unici che non si siano accorti dei rischi siano i nostri amministratori pubblici, tutti ancora presi dal “conformismo” di apparire progressisti secondo un metrica ormai vecchia e superata.
Aggiungo poi che purtroppo la nostra montagna, a motivo dell’emigrazione delle fasce di età mediane, è ancora più esposta alle scorribande di questi delinquenti. Spiace rilevare che persone anziane, a cui dovremmo riservare la riconoscenza di avere lavorato e creato la democrazia e la ricchezza di cui noi oggi godiamo, siano lasciate nella debolezza dell’età in balia di questi figuri.
(F.D.)
Ma…
A me i medievali sembrano alcuni commentatori, a cui consiglierei di leggere alcuni libri che riportano gli articoli dei giornali americani sugli immigrati italiani nell’800 e 900. Se credete che ci siano altre soluzioni, tipo barricate alle frontiere, cacciatorpediniere in mare, roghi pubblici, proponetele. Per quanto mi riguarda, ok con un maggior rigore verso chi sgarra, e questa è una regola che andrebbe riportata in auge tanto per gli stranieri che per gli italiani, ma mi sembra che coloro che si scagliano contro l’immigrazione in montagna siano gli stessi che si lamentano dello spopolamento e, oggi come oggi, dati anagrafici alla mano, equivale a volere insieme la botte piena e la moglie ubriaca. Del resto le attuali norme sull’immigrazione in Italia non portano il nome, oltre che di Gianfranco Fini (che agli immigrati vorrebbe anche dare il voto) del leader della Lega Umberto Bossi?
(B-Side)