Il cammino del Partito Democratico vedrà nelle primarie del 14 ottobre prossimo il momento decisivo. Vogliamo dar vita a un partito che restituisca dignità alla politica e che la metta in condizione di fare le scelte di cui l'Italia ha veramente bisogno. Crediamo in un partito capace di una politica più vicina ai cittadini, fatta di ascolto, di discussione e animata da un confronto democratico.
Il contributo che può venire dalla nostra terra può essere importante. Reggio Emilia è una realtà vivace, dove la gente non si è mai sottratta alle sfide, anche difficili, e alle esigenze di cambiamento.
Se il Partito Democratico deve trarre, come noi pensiamo, la sua legittimazione dalla base, dalle espressioni dei territori, è proprio dal “locale” che deve organizzarsi e prendere forma. Dovremo sempre accettare la regola della “piazza”, che è il luogo più rappresentativo della società, in cui attrae consenso chi propone idee innovative, in maniera libera ed accattivante, con un processo coinvolgente che determina da sé il riconoscimento e l’autorevolezza di colui che avrà il compito di guidare.
Il PD deve inoltre superare l'indifferenza della società rinnovando gli strumenti della comunicazione e dei processi che rendono i cittadini protagonisti.
Per queste ragioni e per la volontà di creare un gruppo capace di coagulare e far lavorare insieme forze di diversa ispirazione ideale, per il “bene comune” delle nostre comunità, abbiamo nei mesi scorsi deciso di costituire in Provincia il Gruppo dell’Ulivo per il Partito Democratico. Una decisione importante che sta dando e darà buoni frutti.
Questi giorni costituiscono un momento cruciale per la nascita del PD: partecipazione e consenso, mobilitazione e proposta politica non mancano di certo in questi giorni in tutte le iniziative organizzate nella nostra provincia.
Ci sono fasi nella storia degli uomini nelle quali i cambiamenti sono irrinunciabili, poco importa se piacciono o siano sufficientemente confortevoli. Il radicamento del Partito Democratico dovrà misurarsi con la fatica della democrazia, quella di ascoltare, di spiegare, di persuadere sulle scelte da compiere ed avere costantemente presente che nel cambiamento qualcuno soffrirà più di altri, e perciò dovrà essere sostenuto.
Cadute le motivazioni che in una lunghissima stagione storica hanno separato le forze democratiche e riformatrici, si avverte con forza l'esigenza in un sistema bipolare trasparente e moderno. Per quanto ci riguarda abbiamo scelto di dar vita a un soggetto politico veramente capace di raccogliere la domanda di unità e di cambiamento che sale dal Paese.
(Alberto Ovi, capogruppo Ulivo per il PD in Consiglio provinciale e vicepresidente della Comunità montana dell'Appennino reggiano)