Meno ricchezze, più felicità. In sintesi, è quanto emerso dall’incontro tenutosi ieri sera al Palamatilde di Carpineti, nella prima delle tre giornate previste del grande raduno giovanile denominato quest’anno “On the road” e organizzato da Sinapsi – Una montagna di giovani.
Giorgio Semerìa ed Ernesto Chiesa, mediati da don Vittorio Chiari ed introdotti da don Giordano Goccini, sul palco hanno raccontato frammenti della loro vita, testimoniando come il profitto senza valori e la violenza politica non conducano da nessuna parte. Anzi, come portino a perdere l’uomo.
Il primo – che ha scontato 18 anni di carcere, ben avvertito dunque dalla sua stessa difficile esperienza – ha evidenziato l’importanza di “fare qualcosa di giusto anche nel piccolo”. "Lavoravo dalle sei del mattino alle undici di sera. Mio figlio non mi vedeva, perchè si alzava quand'ero già uscito e andava a riposare prima che io rientrassi. Una notte me lo sono trovato nel letto: voleva vedere se c'ero ancora... ". La scintilla da cui è iniziato un processo di "aggiustamento" della propria vita.
Il secondo, imprenditore di successo nel campo della pellicceria, ad un certo punto della sua parabola di vita e professionale si è trovato quasi “in imbarazzo” con se stesso, dato che “se si è buoni non si può far finta di niente guardandosi attorno”. “Il mondo andrà bene quando comincerà a diminuire l’attenzione al Pil, cioè a fare passi all’indietro rispetto alla modalità consumistica”.
Un ragazzo ventenne, intervenuto, ha detto al pubblico della sua decisione di farsi un anno in Albania. "Credo che sarò molto cambiato, al mio ritorno da questo viaggio".
“I giovani si muovono ove trovano risposte forti”, ha ricordato don Vittorio, “laddove mancano rapporti veri tra le persone ci si attacca alle cose”.