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Tatuaggi e piercing, in arrivo norma regionale

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“Con oltre tre anni di ritardo la Regione Emilia-Romagna ‘forse’ si appresta a disciplinare le attività di tatuaggio e piercing". Frase di Fabio Filippi, consigliere regionale casinese.

"a giunta regionale - aggiunge - ha presentato un progetto di legge confuso che cerca di ricalcare alla meno peggio il pdl 'Disciplina delle attività di estetica, tatuaggi e piercing' presentato dal sottoscritto ben tre anni e mezzo or sono e ovviamente bocciato dai colleghi del centrosinistra".

Oggi il consigliere forzista ripresenta la medesima proposta di legge "arricchita - afferma - di ulteriori particolari, sperando di trovare un punto di incontro con il governo regionale. Dispiace che la mia legge sia stata accantonata tanto in fretta e poi vedere un progetto di legge in commissione a firma Ds e soci in tanti aspetti simile al mio".

"Nella mia legge si dà una definizione più ampia delle attività di estetica, inserendovi anche i cosiddetti centri di benessere e di dimagrimento, finora privi di inquadramento normativo”.

Nella proposta di legge, che, pure ancora allo stato nascente, Filippi autobattezza col proprio nome, "dovrà regolare le attività di piercing e di tatuaggio, vietantola ai minori di anni diciotto senza il consenso scritto dei genitori o del tutore e proibisce di esercitarne le attività in forma ambulante".

“La necessità di una regolamentazione – aggiunge Filippi – è sentita non solo dagli operatori sanitari ma anche dai laboratori di tatuaggi e piercing, affinché l’ignoranza e l’improvvisazione di alcuni non danneggi la salute dei cittadini e gli operatori preparati".

Cardini della presente proposta di legge sono la garanzia, per i cittadini, dei requisiti igienico-sanitari e la garanzia primaria che l’operatore sia adeguatamente formato ed operi in centri riconosciuti e strutturalmente idonei, considerato anche che le pratiche invasive nel corpo, collegate alle attività di tatuaggio e piercing, costituiscono un veicolo di trasmissione di malattie infettive, per via ematica, quali quelle prodotte dal virus dell’epatite B e dal virus dell’AIDS, che a volte sono causa anche di morte.