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Castelnovo / Piazzale Pietri: “Raccolte e depositate in Comune 400 firme”. La risposta del sindaco

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Abbiamo depositato in municipio un documento di opposizione al POC di piazzale Pietri sottoscritto da poco meno di 400 cittadini. Quando abbiamo lanciato la raccolta ci eravamo posti l'obiettivo di alcune decine di firme, il numero di cinquanta era considerato da noi soddisfacente.

Averlo più che settuplicato ci autorizza a parlare di successo. Decine di cittadini si sono rivolti direttamente a noi per sottoscrivere il documento, altri si sono offerti di aiutarci nella raccolta. A tutti ci sentiamo di rivolgere il nostro ringraziamento e il nostro plauso per la sensibilità democratica dimostrata.

Parimenti ringraziamo tutti quelli che, pur manifestandoci il loro appoggio e condividendo la nostra opposizione alla vendita di piazzale Pietri, non se la sono sentita di firmare per svariati motivi, tutti comunque riconducibili a una sorta di timore di poter patire danni alla propria attività schierandosi apertamente.

Atteggiamenti comprensibili anche se non condivisibili; atteggiamenti che sono la spia di un malessere diffuso che spinge molti a pensare che i diritti non sono più tali, ma solo favori che chi detiene il potere ti può negare se contrasti i suoi obiettivi. Timori e rassegnazione che abbiamo toccato con mano, inducono a riflettere tutti coloro che credono ancora nel dialogo, nel confronto e nel diritto a dissentire e sollecitano una drammatica domanda: "A Castelnovo siamo in presenza di un deficit di democrazia?" Noi non vogliamo rispondere, ma siamo preoccupati non poco.

Il largo successo della nostra iniziativa ci induce a credere che se avessimo avuto la forza e il tempo per contattare direttamente tutti i cittadini del comune le firme avrebbero potuto essere migliaia. Riflettano i nostri amministratori su questa inconfutabile verità e novità: tre cittadini sono riusciti da soli a suscitare un movimento di democratica partecipazione che qui non si vedeva da anni.

Ora occorre andare avanti. Ci auguriamo che il consiglio comunale discuta serenamente le osservazioni che abbiamo presentato e che al proprio interno trovi la forza e la coesione sufficienti per indurre la giunta a rivedere le proprie posizioni. Noi, indipendentemente dal responso del TAR, crediamo che per il bene di tutti occorra riaprire la discussione partendo da tre punti fermi e irrinunciabili: 1) no alla vendita di piazzale Pietri; 2) no a un supermercato in piazzale Pietri (per assecondare il bisogno di due negozi esistenti di accorparsi va cercata un'area idonea ben servita dalle strade, avendo però l'accortezza di pretendere il cambio di destinazione d'uso delle superfici commerciali dismesse); 3) no alla chiusura del bocciodromo.

Questo in sintesi chiedono i cittadini coi quali abbiamo parlato, anche quelli che non hanno firmato per le ragioni sopra esposte. Molti di loro chiedono anche il referendum. Sperare che sia la giunta a indirlo è irreale, quindi proponiamo ai tre gruppi di opposizione di farsene carico. Sul POC hanno trovato una unità che fa loro onore, il referendum sarebbe il logico passo successivo al no espresso in consiglio comunale.

Noi saremmo felici di poter tornare alle nostre abituali occupazioni lasciando alle forze politiche il compito di continuare la battaglia che con tanta tenacia e indubbio successo abbiamo iniziato.

Grazie di nuovo ai tanti concittadini che ci hanno dato la loro fiducia e il loro sostegno.

(Fioravante Farinelli, Alfredo Sentieri, Armido Malvolti)

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LA RISPOSTA DEL SINDACO GIAN LUCA MARCONI

Non entro nel merito dell’osservazione al Poc presentata dai cittadini ricorrenti su Piazzale Pietri: ovviamente è un importante diritto, legittimo e democratico, per i cittadini avanzare osservazioni di questo tipo, tant’è che il Piano Operativo Comunale viene lasciato per due mesi a disposizione per esercitare tale diritto. Sull’intervento ricordo comunque che rimangono aperte tre ipotesi urbanistiche: una che prevede l’area commerciale a monte della piazza e l’area residenziale a valle, un’altra contraria a questa, e l’ultima che prevede entrambe le funzioni concentrate a valle. Ribadisco poi che la scelta definitiva verrà effettuata attraverso il Piano Urbanistico Attuativo, che dovrà essere discusso ed approvato in Consiglio comunale, dopo l’approvazione del Poc prevista a metà ottobre. Non sono mancate occasioni di confronto nei mesi scorsi sul progetto, a risalire fino alle assemblee pubbliche organizzate dall’Amministrazione nel dicembre 2006, poi gli incontri con i cittadini che poi hanno presentato ricorso, il dibattito sulla stampa locale. E altri ci saranno anche in futuro: da questa sera, lunedì, inizia una serie di assemblee con la popolazione che si terranno nelle frazioni e nel capoluogo: a Castelnovo ne sono infatti previste due, di cui una incentrata sui temi dei lavori pubblici e dell’urbanistica per presentare anche il Pua. Sul Bocciodromo mi permetto di confermare che ci sono stati incontri con la società sportiva che lo gestisce, e la nostra proposta è quella di costruire insieme, come è stato fatto a Felina, la nuova struttura. A Felina infatti la società locale ha contratto un mutuo con il Credito Sportivo a cui si è aggiunto il contributo del Comune.
In merito invece alle gravi affermazioni sulla mancanza di democrazia a Castelnovo, e sul fatto che molti cittadini non avrebbero firmato l’osservazione al Poc per timore di ritorsioni, le respingo in modo categorico, e le ritengo davvero lesive dell’intelligenza e della dignità dei cittadini di Castelnovo. Non solo le tradizioni democratiche del nostro paese, ma anche la vivacità del dibattito politico quotidiano dimostrano il clima di confronto aperto e partecipato nella nostra comunità.
Se poi i ricorrenti si aspettavano più consenso, e le affermazioni sulla paura di ritorsioni rappresentano un tentativo di motivare queste mancate aspettative, ciò è davvero strumentale e demagogico, e svilisce la stessa raccolta di firme.