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Entro fine settembre i lavori di manutenzione alla galleria del Seminario lungo la statale 63

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Continuano gli incontri a più livelli istituzionali sul tema delle infrastrutture reggiane ed in particolare riguardanti i problemi della ss 63 nel suo tratto montano.

Questa mattina si è tenuto nella sede Anas di Bologna un incontro, fissato già da tempo, tra l’ingegner Lelio Russo, capo del Dipartimento regionale dell’Anas, la senatrice Leana Pignedoli e la consigliera regionale Laura Salsi. Al centro della riunione i lavori di manutenzione della ss 63, lavori che riguarderanno principalmente la messa in sicurezza della galleria del Seminario, anche in vista dell’incontro che la stessa senatrice avrà nei prossimi giorni con la Commissione lavori pubblici del Senato alla quale aveva presentato un’interrogazione in merito. Interrogazione, questa volta in Regione, presentata anche dalla consigliera Salsi nel luglio 2006 alla quale Anas aveva dato risposte parziali già nell’ottobre 2006.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto della situazione e per discutere di alcuni elementi concreti. L’angegner Russo ha infatti confermato la consegna dei lavori alla ditta appaltatrice per le opere di manutenzione della galleria del Seminario, lavori che inizieranno entro la fine del mese di settembre per un costo totale di 150 mila euro. Il tratto stradale interessato dal cantiere rimarrà chiuso per non più di tre settimane, durante le quali verranno ripristinati l’impianto di illuminazione, quello semaforico e quello di ventilazione per una messa in sicurezza dell’intero tunnel.

Inoltre sono già stati aggiudicati i lavori di manutenzione straordinaria (per un valore di 950 mila euro) che riguarderanno il rifacimento del manto stradale del tratto montano della ss 63, mentre sono in fase di predisposizione i lavori per il rifacimento del manto stradale in prossimità di Reggio Emilia.

“Abbiamo inoltre posto all’ingegner Russo – afferma la senatrice Pignedoli – la questione della gestione invernale della ss 63 e lo stesso tecnico ha affermato che sono in fase di predisposizione i bandi di gara per l’aggiudicare il servizio”.

“Rimangono ancora sia lavori di adeguamento all’interno delle gallerie sia interventi di rifacimento di tratti stradali da mettere in sicurezza – continuano la Salsi e la Pignedoli - questioni legate a risorse nazionali che comprenderanno anche opere costanti di manutenzione. Un impegno questo che sarà possibile discutere già nei primi giorni di ottobre quando si apriranno le consultazioni per la nuova legge Finanziaria e durante i colloqui legati al piano quinquennale Anas già al vaglio dell’ottava Commissione del Senato in queste settimane”.

“Quella della ss 63 – concludono la parlamentare di Felina e la consigliera Salsi - “è una questione complessa e onerosa che si sta affrontando grazie all’impegno ed al lavoro di diverse istituzioni a tutti i livelli. Proprio questa fondamentale sinergia e il coordinamento di azioni congiunte hanno portato ai primi importanti risultati, motivo di soddisfazione per tutte le istituzioni che ne sono coinvolte”.

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Ci permettiamo una chiosetta a margine. Ci si rallegra, ovviamente, dell'annuncio. Ma rimane in sottofondo (ma non troppo) la constatazione amara che in Italia sembrano vittorie strappate coi denti (dopo proteste, formazione di comitati, alleanze di istituzioni locali, tempo perso, campagne di stampa, talvolta incidenti) quelle che sono - dovrebbero essere - la semplice e nulla più ordinaria amministrazione.

1 COMMENT

  1. Pezze e rattoppi sulla S.S. 63
    I rappresentanti delle istituzioni fanno la gara a chi è piu bravo a rattoppare le calze e i vecchi vestiti. La viabilità in montagna è al limite della tenuta e tra non molto dovremo fare i conti con una serie di emergenze su tutto il tracciato fino al passo del Cerreto. Chi non volle la fondovalle Secchia si ricrederà!! Se l’Anas ha deciso di fare qualcosa credo la abbia fatto perchè la gente della montagna ha detto chiaramente che non ne può più e chi tenta tramite il peso istituzionale di appropriarsene i meriti non dimostra di ripettare la gente che da tanto tempo protesta.
    Ai montanari non resta che scegliere di adottare per ogni abitante un km di viabilità, almeno la manutenzione ordinaria sara garantita… Ma la questione e ben lungi dall’essere ritenuta chiusa.
    Mi auguro che i montanari abbiano il coraggio di dire basta e passino dalle proteste individuali a quelle collettive. A tal proposito cosa fanno le associazioni di categoria, organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori? Si attendono per il bene della montagna risposte chiare.

    (Marino Friggeri, capogruppo Udc Comunità montana)