MONTAGNA – Diciamocela tutta. Notizie così fanno bene alla politica locale, ma non solo. Troppo spesso, infatti, siamo abituati a una politica urlata, fatta di slogan e strategie di opposti. Dove chi è biancorosso dirà sempre il contrario di chi è bianconero e viceversa a seconda di chi comanda.
Dal Consiglio provinciale giunge una notizia due volte buona. Ricordate Tarcisio Zobbi che, in quanto espressione di un governo bianconero, incassò il ricorso delle amministrazioni di centrosinistra e dovette smontare dalla nomina di presidente del Parco? Bene, il Consiglio provinciale (a maggioranza biancorossa) presieduto da Lanfranco Fradici, si è unanimemente espresso per una sua richiesta. Ovvero la costruzione di un distributore di gas metano nella zona della nostra montagna.
Ricordiamo, infatti, che i (pochi) montanari che hanno l’auto alimentata a metano devono recarsi per il rifornimento al più vicino (lontano) impianto metano che si trova nel pedecollina o in città. Un rifornimento dell’economico e meno inquinante combustibile che consente risparmi, rispetto alla benzina, anche del 60-70% (a fronte di perdita potenza del motore, però). Per questi motivi, le auto alimentate a metano tra i residenti della montagna non diffuse così come in città.
L’ordine del giorno presentato dal capogruppo dell'Udc Tarcisio Zobbi, vuole dar voce “a reali esigenze delle famiglie che vivono in montagna - ha affermato lo stesso consigliere - è che in linea con le politiche ambientali che incentivano l'utilizzo di combustibili diversi rispetto alla benzina”.
Il documento – che un comunicato stampa precisa però che è stato emendato dal gruppo dell'Ulivo per il Partito Democratico - è stato approvato con il consenso unanime dell'Assemblea, prevede un impegno ad “attivarsi, di concerto con la Comunità Montana, confronti di Snam, Enìa e delle aziende del settore della distribuzione dei carburanti, per fare realizzare in Montagna un impianto distributore di gas metano”.
Sulla questione è intervenuto l'assessore alla Mobilità sostenibile Luciano Gobbi, che ha sottolineato come “negli ultimi anni in provincia è stato fatto uno sforzo notevole per incrementare la rete di distributiva del metano, soprattutto ad opera di soggetti privati. Sono molti infatti i gestori di distributori che hanno ritenuto di affiancare agli altri prodotti anche il gas metano”. L'assessore Gobbi ha poi detto che “l'idea di collocare un distributore anche in Montagna è senz'altro condivisibile”.
Il consigliere del gruppo dell'Ulivo per il Pd Sereno Prodi ha poi aggiunto che “sarebbe auspicabile collocare questa distribuzione nell'ambito di uno degli impianti già esistenti in Montagna” (anche se non ci risulta che ci siano già questi impianti ndr). Infine, il capogruppo dell'Ulivo per il Pd Alberto Ovi ha affermato: “Ritengo che sussitano le condizioni per raggiungere in tempi ragionevoli l'obiettivo che questo documento pone”.
Naturalmente questa è solo una volontà politica. Ora occorre passare ai fatti, e prima di fare il pieno di metano in montagna, quanto occorrerà aspettare? E nel concreto chi è che si attiverà “con la Comunità Montana, nei confronti di Snam, Enìa e delle aziende del settore della distribuzione dei carburanti, per fare realizzare in Appennino un impianto distributore di gas metano?”