Si nota che almeno a Castelnovo ne’ Monti, nel paese più popolato della montagna, quello con maggiori servizi, ci si pone il problema turismo: si riconosce l’esistenza di un problema. A Villa Minozzo, invece, siamo ancora allo stadio precedente, cioè non ci si pone neppure il problema. Il che vuol dire che o non c’è o non si recepisce.
La gente viene in montagna alla mattina ed alla sera scende, armi e bagagli, a casa. Il nostro è un turismo “mordi e fuggi”, il turista passa la sua giornata da noi e poi ritorna alla base: fa, insomma, una “gita fuori porta”.
Questo genera alcune considerazioni: se il turista viene in montagna significa che l’ambiente lo attrae. Il prodotto “naturalistico” funziona. Se il turista non si ferma significa che il servizio o non è riconosciuto o il rapporto qualità–prezzo non è apprezzato. Se il turista, invece che passare le vacanze da noi, le passa non dico sulle Alpi, ma in altre zone dell’Appennino, ecco che salta agli occhi che il problema è nostro.
Non si può dare la colpa solo agli amministratori locali, ma già il fatto che non si pongano il problema è una grave mancanza. Nel periodo di maggiore affluenza, l’assessore a cultura e turismo non c’era e nessuno si è preso la briga di pensare ad una sostituzione momentanea. Questo come ennesima dimostrazione che la gestione Fiocchi ondeggia tra l’incompetenza e l’inconcludenza (l’assessore era in viaggio di nozze, ma qualcuno poteva momentaneamente farne le funzioni, posto in giunta ce n’è).
Il Parco nazionale deve essere di spinta alle iniziative turistiche, ma ancor più deve avere il ruolo di creare le condizioni per rilanciare i servizi legati al turismo: vanno in questa direzione gli incentivi agli imprenditori per migliorare strutture e servizi, il coordinamento delle infrastrutture fondamentali per il territorio - cito ad esempio l’ex Alpe di Cusna in preda alla più bieca lottizzazione politica. Va in questa direzione la messa in rete degli operatori e dei servizi, la formazione del personale, e non “l’abbaiare al lupo”.
L’assenza della voce delle minoranze si sente ancor di più in questi casi, essendo nel centrosinistra occupati a chinare la testa salmodiando il presidente e occupandosi, come il nostro sindaco, di inaugurare 200 metri di asfalto o una modalità di passeggio che comporta l’uso di due bastoni invece che uno.
(Massimiliano Coloretti, consiglier lista "Insieme per Villa Minozzo")