“Se la diga di Ridracoli (FC) fa miracoli, la diga di Vetto (RE) resta chiusa nel cassetto”. Il Consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi affronta attraverso una mozione regionale il problema della carenza idrica in Emilia, rispolverando il progetto della diga di Vetto.
Da anni la diga di Ridracoli, il grande serbatoio sull’Appennino forlivese, dà da bere alla Romagna. La diga di Vetto potrebbe invece diventare il serbatoio idrico dell’Emilia.
Il consigliere azzurro chiede un impegno concreto da parte della Regione Emilia-Romagna. Invita la Giunta Errani a inserire nel prossimo bilancio regionale 2008 un capitolo di spesa di almeno 10 milioni di euro per ‘proget financial’ relativo alla costruzione e gestione dell’invaso. E’ necessario indire un bando pubblico, aperto alle aziende e agli operatori per la costruzione della diga.
"Più volte in questi ultimi anni – aggiunge Filippi – si è verificata una situazione di allarme rosso per la carenza d’acqua sia potabile che irriguo, nemmeno nel 2003 si erano raggiunte emergenze drammatiche come oggi. I presidenti dei consorzi irrigui di Bibbiano, S. Polo assieme ad altri colleghi hanno lanciato l’allarme sulla drammatica condizione siccitosa che compromette i prati stabili e la conseguente crescita del foraggio per l’alimentazione delle vacche da Parmigiano-Reggiano. I coltivatori diretti hanno riferito che causa la carenza di piogge sono a rischio migliaia di ettari di terreno: la frutta fatica a raggiungere le pezzature standard, i raccolti di grano sono stati decisamente più scarsi, il ché comporterà notevoli aumenti del pane e della pasta.
Gli agricoltori, ormai in panne, hanno perfino costruire pseudo-dighe nei torrenti, attingendovi acqua con delle pompe per irrigare i loro campi assetati. Ma la sensibilità dei comuni è stata quella di schedarli come ladri, sanzionarli e per di più denunciarli per danni ambientali.
Purtroppo i nostri amministratori ulivisti si sono dimostrati poco concreti sul tema, se non per alcune inutili campagne di sensibilizzazione che non hanno dato nessun risultato; anzi, al contrario, hanno prodotto solo ulteriori spese.
Forza Italia da anni chiede di riconsiderare l’ipotesi della realizzazione di un invaso artificiale a monte nel comune di Vetto d’Enza che consenta un approvvigionamento continuo, costante e garantito di acqua. Sono ben 150 anni che si parla di questo invaso: ciò ne certifica la sua vitale importanza, l’opera è fortemente voluta dalla gente. Ma per ora il centrosinistra continua ad essere ‘sordo’. I lavori per la costruzione della diga furono iniziati negli anni ‘90 e subito interrotti per divergenze politiche e di potere sulla gestione delle acque.”
In queste settimane il fiume Enza non ha più acqua per assicurare il deflusso minimo vitale e quindi non è possibile l’irrorazione dei prati stabili, indispensabili per l’agricoltura e l’economia della Val d’Enza.
“Da sinistra – conclude Filippi – nessuno alza un dito per modificare questa preoccupante situazione. La diga potrebbe essere utilizzata oltre che per la fornitura di acqua potabile (con notevole riduzione del costo dell’acqua) anche per la produzione di energia pulita".