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Gravidanza: tempo d’attesa

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Una signora protesta. L'azienda Usl reggiana le offre di effettuare la prestazione specialistica a Castelnovo ne' Monti. Ma lei rifiuta, perchè residente fuori mano. E’ successo nei giorni scorsi che una signora, che risiede fuori provincia di Reggio, abbia chiesto di effettuare un’ecografia ostetrica e che non abbia avuto risposta secondo le sue attese.

A seguito di ciò l’azienda sanitaria reggiana ha emesso un comunicato in cui intende precisare i contorni della vicenda. "Alcune considerazioni in merito all’articolo pubblicato in questi giorni sugli organi di stampa relativamente al problema del tempo di attesa per un’ecografia in gravidanza. Preme innanzitutto alla nostra direzione porgere alla signora sentite scuse ed esprimere il rincrescimento per non essere stata nelle condizioni di garantire un facile percorso di accesso alla prestazione da lei richiesta”.

“La segnalazione evidenzia una criticità organizzativa connessa all’offerta di prestazioni ecografiche ostetriche in particolare sul distretto di Reggio Emilia. La rete delle strutture provinciali è attiva per rispondere anche alle richieste del capoluogo e infatti anche alla signora è stata offerta una disponibilità in tempi compatibili presso la struttura di Castelnovo ne’ Monti. Di tale disponibilità la signora ha però deciso di non avvalersi, preferendo una struttura nella sua regione di residenza”.

TROPPE NASCITE

“Relativamente alla provincia di Reggio – si legge nel comunicato - le due Aziende sanitarie reggiane (Ausl e S. Maria Nuova) da tempo hanno intrapreso una serie di iniziative finalizzate a far fronte all’incremento della natalità: nel corso del 2006 sono stati 5024 i parti nelle nostre strutture sanitarie. Tale iniziative, che risentono anche della difficoltà a reperire specialisti con adeguata competenza, si stanno concretizzando nella predisposizione di nuovi calendari di prestazioni”.

L’azienda sottolinea inoltre che “la rete dei servizi provinciali ospedalieri e consultoriali offre alle donne in gravidanza l’assistenza in tutto il percorso nascita. Tale percorso, intrapreso dalla maggior parte delle donne, promuove la presa in carico complessiva della gestante e poi del nascituro garantendo in tempi utili tutte le prestazioni previste dai protocolli clinici.
Anche per le donne in gravidanza che scelgono un percorso diverso da quello offerto dal servizio pubblico, come la signora in questione, gli ospedali della provincia mettono comunque a disposizione ulteriori prestazioni ecografiche”.

Infine: “Per evitare il ripetersi di possibili disguidi si raccomanda alle utenti interessate di effettuare da subito (ossia sin dall’inizio della gravidanza) la prenotazione a CUP di tutte le prestazioni ecografiche previste dallo specifico protocollo per la tutela della maternità e prescritte dal curante”.

1 COMMENT

  1. Mah…
    Abito in montagna e, se devo eseguire un esame specialistico nel più breve tempo possibile, prendo la mia bella prenotazione al CUP, che mi manda come minimo a 60 minuti di distanza da casa mia, se va bene, a Reggio Emilia centro o zone limitrofe. Sono residente in provincia di Reggio Emilia e non batto ciglio, per il fatto di dover percorrere elevate distanze, dovute non tanto a una carenza della struttura sanitaria pubblica (che sappiamo benissimo essere satura per qualsiasi tipo di prestazione si vada a richiedere), ma a evidenti problemi geografici.
    Se la signora è stata dislocata a Castelnovo ne’ Monti e tiene al suo bambino, venga pure da noi. Senza fare inutili polemiche, dannose sia per la sua intelligenza, sia per il personale medico e paramedico. Spesso in numero insufficiente alle reali esigenze, il medico ospedaliero lavora senza tregua, per garantire al meglio tutto quello di cui abbisognano i pazienti.

    (Dott.ssa Laura Magnani)