Internet, i farmaci, la medicina fai-da-te, gli accessi facili e 1000 altri elementi suscitano riflessioni (forse) banali, ma sempre su questioni insite di pericoli che non vengono spesso considerati a sufficienza. Umberto Nizzoli ci offre una riflessione più che condivisibile con la comune speranza che susciti interesse e azione, interventi e conoscenza preventiva.
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Ogni giorno il sistema anti-spam della mia azienda, l’AUSL di Reggio Emilia, mi evita di leggere un centinaio di pagine web che propongono l’acquisto di medicine: mille grazie, mi fa guadagnare tempo. Però la questione è che la mancanza di regole sulla vendita di prodotti farmaceutici online sta mettendo la gente a rischio.
C’è chi si è preoccupato di fare una ricerca su oltre 3.000, sì, dico tremila, siti web che vendono medicine e ha scoperto che ce n’è di improbabili, di superate e di falsificate: più della metà non salvaguarda in alcun modo il cliente. Bisognerebbe trovare un modo, introdurre un marchio (?), per aiutare i consumatori ad identificare i siti sicuri. Si badi che i siti seri, che pure esistono e che non vanno condannati sono pochissimi, i ricercatori ne hanno trovati meno di una decina! Tanti altri, migliaia, vendono farmaci a prezzi così bassi che fa pensare a falsi.
Ma in tutti i casi bisogna mettere attenzione ai nuovi fenomeni che sorgono con l’acquisto online.
Prendiamo ad esempio i prodotti per combattere le difficoltà erettili, possono essere di facile abuso, e possono sommarsi all’uso di sostanze stupefacenti illegali.
Oppure i prodotti per perdere peso: possono essere assunti in quantità smodate e da persone già sottopeso, maniache e spaventate di essere troppo grasse.
La pubblicità di questi siti sfrutta il fatto che non servono prescrizioni per comprare le medicine.
Chi ha studiato internet ha stimato in cento milioni la media quotidiana di ospiti dei siti per un giro di affari di quasi quattro miliardi di euro all’anno.
La gente sta mettendo la propria salute in pericolo comprando molecole note e ignote online.
Forse un domani quando le cose saranno ben regolate ed i clienti saranno ben informati le cose si presenteranno in modo diverso, ma oggi tutte le persone serie raccomandano i cittadini di essere molto prudenti nel comprare le medicine su Internet.
Si badi che oltre alle medicine molti siti offrono prodotti naturali con effetti stupefacenti.
Allora si capisce come questi nuovi fenomeni si combinino con una domanda di sostanze molto sostenuta: il mercato delle sostanze si incontra con la domanda di nuove emozioni.
Sta diventando un fenomeno di massa, ma sta portando molte persone fuori dall’autocontrollo con le conseguenze personali e sociali che spesso vediamo riportate sui giornali. Credo che si imponga un grande sforzo educativo e culturale per permettere alle persone di usare le nuove tecnologie senza diventare zimbelli sfruttati.
(Umberto Nizzoli, direttore Programma Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, AUSL di Reggio Emilia)
Una domanda forse retorica: come non condividere? Troppo accade continuamente e poco viene fatto! Speriamo sempre che riflessioni come questa (e altro) possano smuovere un poco le acque, anche se il pessimismo è elevato, laddove si vede troppa gente che preferisce tenere la testa sotto la sabbia come gli struzzi….
Si dice tanto di pensare ognuno con la testa propria, ma a mio avviso per molti sarebbe già più che sufficiente “pensare”.
Scusate lo scetticismo.
(Agostino G.)
Inoltre…
Condivido il messaggio lanciato con questa riflessione e desidero aggiungere ancora qualche spunto. La pericolosità è insita già di per se nell’utilizzo di qualsiasi sostanza, farmaci compresi. Se l’origine di queste molecole non è nota, nella migliore delle ipotesi potremo avere a che fare con dei farmaci inattivi, che non ci daranno alcun beneficio ma neppure ci causeranno effetti indesiderati. Nella peggiore delle ipotesi, però, potremo avere a che fare con delle molecole danneggiate o alterate che potrebbero causarci dei seri effetti indesiderati. Questo non necessariamente perchè il produttore lo volesse. Una delle cose più importanti, infatti, è il rischio che questi farmaci si alterino durante la conservazione e il trasporto. Il non controllo permette a queste sostanze di viaggiare in condizioni non sicure (a temperature troppo elevate, per esempio, o a diretto contatto con la luce del sole) e questo può portare a delle alterazioni molto pericolose.
Inoltre, esistono delle differenze notevoli tra gli individui (età, abitudini alimentari, metabolismo, ecc… ) che vanno sempre tenute in considerazione nel dosare correttamente un farmaco. Il foglietto illustrativo non può tener conto di tutte queste variabili ed è per questo che è indispensabile l’aiuto del medico o del farmacista nello stabilire il miglior dosaggio.
Questo fenomeno di massa è legato, a mio avviso, anche al pensiero comune che oggi molte persone hanno e cioè che per qualsiasi problema o disagio esista una medicina in grado di ridare salute e felicità. Purtroppo questa è un’utopia che si sta dimostrando essere, in manifestazioni come questa, molto pericolosa.
(Chiara Roni)