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SPECIALE INFORMATICA IN APPENNINO / Questione Adsl in montagna, intervento dell’opposizione

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Alcuni consiglieri di minoranza in Comunità montana hanno scritto il 19 u.s. una lettera-interpellanza alla presidente Nilde Montemerli in merito alla situazione dell'estensione della linea Adsl in montagna. La pubblichiamo integralmente di seguito.

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L’ultimo numero di Tuttomontagna (n. 134, settembre 2007) riporta un’intervista rilasciata dalla S.V., con titolo “Adsl entro l’anno? Speriamo di sì”, e con un sottotitolo che in merito si esprime così: "Progetto e finanziamento sono ok, restano alcuni problemi".

Ne riprendiamo di seguito alcuni stralci, riguardanti appunto la questione infrastrutture telematiche-Adsl, argomento che abbiamo già avuto modo di trattare in precedenti occasioni viste le innumerevoli aspettative che vi sono al riguardo e stante l’importanza che questo strumento tecnologico riveste per il nostro territorio.

Circa i tempi di realizzazione, si dice: "Siamo a buon punto. Abbiamo pronto un progetto 'wireless' (senza cavi, ndr) che dovrebbe coprire, tramite un sistema di antenne collocate sul territorio, tutta la montagna. E’ stato preparato da Agactel, una partecipata di Enia che l’ha presentato anche per Parma... Spero che entro l’anno si possa partire".

Quanto alla spesa, troviamo scritto: "Compresa la parte pubblica (Lepida), parliamo di 1.400.000 euro. La convenzione riguarderà Regione, Provincia, Comunità Montana, Comuni e un altro soggetto che dovrebbe contribuire economicamente (Enia, ndr). Non ci sono problemi di fondi. Tra l’altro, esistono finanziamenti che potrebbero essere erogati dalla Regione sull'Adsl tramite fibra ottica che, qualitativamente, rimane la versione migliore. Se dovessero arrivare, integreremo le due modalità spostando le antenne dove non giunge la fibra. E’ un tema che sentiamo molto ma di non facile risoluzione... ".

Un altro articolo di detto periodico, sempre attinente al tema, apre titolando: “Si provvede in proprio per la soluzione del problema”, e dalla lettura delle prime righe pare che Enia non abbia firmato alcun protocollo d’intesa né coi comuni né con la Comunità Montana, il che sembrerebbe non essere del tutto coincidente con quando riportato più sopra circa la partecipazione di Enia al progetto in causa.

Subito dopo vi troviamo una notizia piuttosto importante: "A Vetto, intanto, entra in campo Golia che ce la fa davvero a sconfiggere Sansone, cioè quell’immane gap tecnologico che ci divide dalla pianura. Singolare, tra l’altro, il fatto che l’intera questione sia stata gestita da privati, senza l’intervento del pubblico".

Il risultato è stato reso possibile da un sistema speed wireless - installato a cura di una ditta operante nel settore delle radiocomunicazioni e telecomunicazioni, con sede a Milano e Scurano - che stando giusto a quanto troviamo scritto sarebbe l’idea vincente, a basso costo, e replicabile per diverse borgate dell’Appennino.

Impariamo infatti che a Vetto già una ventina di utenti sta sperimentando la banda larga, e che il servizio, a regime, avrà un canone di utilizzo decisamente contenuto.

L’impressione che si ricava dal contenuto di questo secondo articolo è dunque quella che la soluzione adottata a Vetto possa trovare una larga applicazione nel nostro comprensorio, e a condizioni che appaiono piuttosto favorevoli, e allora viene spontaneo domandarsi perché mai gli enti pubblici sono fermi ancora ai preliminari, o quasi, mentre un soggetto privato ha già individuato la risposta al problema, e vi ha dato attuazione, con costi che si prefigurano molto più contenuti rispetto a quelli a suo tempo stimati o intravisti.

E’ giusto il caso di ricordare che il progetto “Estensione della Rete Lepida - 1° stralcio” (di cui all’Accordo Quadro per le annualità 2006-2007, Asse 3, Misura 4 “Infrastrutturazione telematica”) ha previsto una quota di cofinanziamento pari ad euro 1.200.000 (suddivisa in parti eguali tra Regione, Enia spa, privati) su un importo complessivo di euro 2.000.000, per un’estensione della rete concepita in modo da consentire:
• a Telecom di rendere disponibili, alle famiglie e alle imprese, i servizi ADSL, nel seguente elenco di centrali Telecom Italia: Baiso, Busana, Carpiteti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toano, Vetto, Villa Minozzo;
• ad Enia di attuare sperimentazione con tecnologia Wireless sia in zone a prevalente insediamento residenziale che in zone industriali.
Il progetto, con l’ipotesi di avvio nel 2006 e conclusione nel 2007, era rivolto a tutto il territorio della nostra Comunità Montana, e mentre alla Regione spetterebbe di provvedere all’estensione della rete ai poli di interesse pubblico ad Enia, e suoi partners, competerebbe di realizzare i collegamenti a servizio della popolazione e delle imprese.

Proseguendo nei passaggi cronologici, alla voce “Reti telematiche e Comuni innovativi” della Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009, discussa nella seduta consiliare del 20.4.07, troviamo scritto che:
• è stato ormai attivato il piano telematico provinciale;
• a livello regionale sono in fase avanzata di realizzazione i progetti E-Gov denominati PANTA REI;
• il progetto Lepida ha portato l’estensione della banda larga e della connessione satellitare a tutte le sedi comunali e ai poli di valenza pubblica;
• si sta avviando la terza fase del progetto Lepida con PITER che si prefigge di portare a sistema i servizi telematici e on line per i cittadini e le imprese, i servizi innovativi di telefonia e completare il superamento del Digital Divide;
• all’interno di questo sistema di infrastrutturazione telematica, la Comunità Montana vuole completare il superamento del Digitale Divide rendendo fruibili a tutti i residenti del territorio il sistema di connessione in rete per cui, insieme ad E.N.I.A e ai Comuni, si intende predisporre un progetto per estendere l’ADSL anche nel resto del territorio montano in modo che alla banda larga possa essere collegato potenzialmente il 95% della popolazione montana.

Anche per chi non è pratico di terminologie tecniche del settore, ivi compresi i relativi acronimi, tutto lascerebbe intendere che ci sono ormai gli elementi e i presupposti necessari per dar corso ai lavori, salvo poi apprendere, sempre dalla relazione appena citata, che: " ...è quindi indispensabile che si individuino le modalità tecniche adeguate (fibra ottica, wireless... ) e gli strumenti operativi che possano garantire la realizzabilità del progetto in tempi certi.
A questo punto lascia abbastanza stupiti, e anche un po’ increduli, la constatazione che, come avanti si anticipava, mentre a livello pubblico si è ancora alla fase progettuale c’è chi invece è già passato alla fase operativa, il che avviene in un contesto nel quale per l’ente pubblico non esistono al riguardo problemi di risorse, come la S.V. afferma nell’intervista (anzi par di capire che potrebbero esservi specifici finanziamenti regionali sulla ADSL tramite fibra ottica, che andrebbero ad aggiungersi a quelli già disponibili).

Ma viene parimenti da chiedersi come possa essere che la parte pubblica abbia pronto un progetto wireless (come la S.V. sostiene nell’intervista), progetto che immaginiamo anche a carattere esecutivo, se ENIA non ha finora sottoscritto alcuna intesa in merito (stando appunto a quanto si legge all’inizio del predetto secondo articolo di Tuttomontagna).

A fronte delle considerazioni fin qui avanzate, tante l’importanza della tematica e l’entità dell’impegno economico messo in preventivo (esponenti della maggioranza avevano anche proposto di destinarvi una quota dei proventi della vendita di azioni ENIA), ci sembrerebbe opportuno che la S.V. facesse il punto della situazione, e del corrispondente stato di avanzamento, nel prossimo Consiglio comunitario.

Più in particolare, chiediamo alla S.V. di voler cortesemente rispondere nell’occasione ai due interrogativi di cui sopra, evidenziati in grassetto e con sottolineatura, e a quelli seguenti:
1. se la spesa per l’infrastrutturazione telematica del nostro comprensorio è tuttora quantificata nell’ordine delle precedenti stime;
2. se e come il servizio che verrà erogato all’utente, dopo che la parte pubblica avrà portato a conclusione il suo intervento in questo campo, si differenzierà da quello già in funzione a Vetto;
3. se le imprese private che hanno già installato il sistema wireless sul nostro territorio, rendendolo usufruibile per l’utenza, potranno beneficiare in qualche misura (ovvero proporzionalmente) dei fondi pubblici contemplati in materia dall’Accordo Quadro (e di eventuali altri che vi confluissero).

(I consiglieri di opposizione Riccardo Bigoi, Paolo Bolognesi, Marino Friggeri, Giuseppe Moncignoli, Davude Morani)

10 COMMENTS

  1. Soluzione al problema
    Convochiamo la ditta che ha fatto i lavori a Vetto (Sistem Radio di Claudio Chierici) e facciamoci esporre l’idea e se ok nominiamolo per tutta la montagna. Io sono cinque mesi che ho il servizio e posso solo parlarne bene: non sono un principiante e la sto testando al massimo. Accantoniamo per una volta la politica e pensiamo al servizio collettivo. Utopia?

    (Enrico Predelli)

  2. Funziona davvero
    Funziona benissimo!! Il signor Chierici, titolare della Sistem Radio, ha fatto un miracolo qui in montagna. Sono di Vetto e navigo alla grande. In più con il mio pc portatile posso navigare senza fili in tutto il paese. Sono d’accordo con chi sostiene che bisognerebbe accantonare per un attimo la politica, la montagna ha bisogno di questo servizio, diamo la possibilità alla Sistem Radio di portare avanti questo progetto e di espanderlo agli altri comuni.

    (Fabio Troia)


  3. La proposta di “nominarlo per tutta la montagna” come si realizzerebbe in concreto?
    In ogni caso, se l’obiettivo è quello di estendere la copertura a banda larga in tutto l’Appennino in tempi brevi, in generale non penso che affidarsi ad una sola azienda di piccole dimensioni sia la scelta migliore.
    Secondo me un metodo più efficace consiste nell’invogliare più aziende contemporaneamente ad investire in Appennino.
    Detto questo, qualunque sia la soluzione che si voglia adottare, il primo passo da fare è quello di raccogliere i nominativi delle persone interessate al servizio in tutte le località scoperte.
    Infatti ogni azienda necessita di conoscere il numero dei potenziali clienti, in modo da poter stimare la remunerazione e il tempo di ritorno dell’investimento.
    Purtroppo, le aziende che “combattono” il digital divide sono in genere di piccola dimensione, pertanto non hanno le risorse per raccogliere autonomamente queste informazioni.

    (Stefano Busanelli)

  4. Nominiamolo
    Forse ho usato un termine improprio. Chierici non è una piccola realtà. A Vetto ha operato con la collaborazione di alcune persone locali perchè sta investendo suoi soldi. Se incaricato con appalto, ecc. da un ente può organizzare un progetto col suo team di Milano che costruisce reti da 10 anni, aeroporti, forze dell’ordine ecc.
    Comunque, se non si parte si rimane al palo. Egoisticamente dico che noi a Vetto siamo in dirittura d’arrivo e ne siamo molto contenti ed entusiasti. Comunque l’iniziativa vettese non rimarrà ciscoscritta al nostro comune, in quanto Chierici è intenzionato a proseguire il discorso con una dorsale che cercherà di arrivare in tutta la montagna.

    (Enrico Predelli)


  5. Personalmente consiglierei a tutti gli interessati di contattare il signor Chierici, cosi come abbiamo fatto noi privati a Vvetto. Il suo progetto ci ha convinti, gli abbiamo dato fiducia, i risultati sono arrivati. Basta venire a Vetto e verificare sul campo…

    (Fabio Troia)

  6. Mi ha cambiato la vita !
    Quando Chierici è venuto a Vetto (se ricordo bene era marzo), io ero reduce da una convivenza, che mi aveva portato a vivere a Bagnolo in Piano, dove finalmente avevo avuto la possibilità di usufrire della banda larga. Sono pienamente d’accordo con Busanelli che bisogna fare liste per racogliere i nominativi, e credo che sia una cosa molto semplice, come semplice, vero e soprattutto molto tecnico è il titolare della Sistemradio, che so per certo ha già contatti con persone che risiedono dalle vostre parti. Bisogna dargli una mano, perchè ha risposto efficacemente al problema e ci ha dato un servizio molto importante.
    Cosa posso dire del servizio? Mi sono appassionato anni fa a questo stumento, legato particolarmente al web; e mi sono trovato fortemente mutilato quando sono tornato a vivere a Vetto: non riuscivo più a fare nulla di quello che facevo prima. Poi, spendendo con il telefonino qualche cosa combinavo; ora riesco a fare quello che mi pare spendendo il giusto.
    Un saluto a tutti.

    (Paolo Maria Ruffini)

  7. Banda larga a Vetto
    Vorrei ringraziare la Speedwireless o Sistem radio di Claudio Chierici, che ha raggiunto l’obiettivo di coprire il comune di Vetto con internet veloce (adsl in banda larga). Ebbene, obbiettivo raggiunto con risultati eccellenti e una stabilità di segnale incredibile, cosa inpensabile fino a qualche mese fa. La speedwireless e una realtà ufficiale a tutti gli effetti, a cui auguro di espandersi in tutto il territorio della montagna. Grazie, signor Chierici, lei con il suo lavoro ha colmato il divario che ci separava con la pianura e le citta. Grazie di cuore e lunga vita alla speedwireless.

    (Fabio Troia)

  8. Come mai nessuno ha aggiunto nulla? Beh, lo faccio io
    Credo sia molto importante sottolineare che in questi mesi la speedwireless ha lavorato sodo per dotare di banda larga le piccole frazioni del comune di Vetto e oltre, investendo ed invertendo una tendenza classica e purtoppo consolidata. Infatti ha privilegiato le piccole frazioni: Cola, Gottano, Spigone, Sole, Tizzolo, Costaborga, Frascaro, Ca’ di Scatola, Groppo, ecc., senza guardare al bacino di utenza. Mi pare una cosa buona e grande. Presto la frazione di Pietradura di Castelnovo ne’ Monti, nella quale non arriva fisicamente nemmeno il doppino telefonico, sarà dotata di adsl. Dite poco?

    (pmr)