LIGONCHIO - Questa mattina un quotidiano annunciava l'insoddisfazione del Comune di Ligonchio riguardo la questione della sede del Parco nazionale. Dall'ultimo Consiglio sarebbe uscita la richiesta di averla, unica, per sè, senza altri "concorrenti". Questa mattina, in proposito, il presidente dell'ente, Fausto Giovanelli, ha rilasciato la seguente nota, in cui si parla però di sede della "Comunità del Parco".
* * *
L'ordine del giorno del Consiglio comunale di Ligonchio non va letto nelle sue osservazioni critiche - tra l'altro più che comprensibili dopo cinque anni di attesa e di stallo dovuti alla volontà del centrodestra - e prendo atto con soddisfazione che abbiano accettato, al di là delle tensioni, l'idea della doppia sede.
Capisco i mal di pancia - continua Giovanelli - ma leggo il positivo del documento, sorvolando sulle parti che trasudano sfiducia, che mi sento anche di dovere comprendere. Con "Ligonchio energia" porteremo un'intera settimana di manifestazioni a partire dal 28 luglio, ed è un primo passo verso la sede della comunità del Parco. Stiamo installando il telefono a Ligonchio e abbiamo collaborato per una nuova domanda alla fondazione Manodori per la nuova sede.
Dalla protesta al “tafazzismo”
Capisco l’essere scontenti, il chiedere la sede, il farsi sentire anche vigorosamente. Ma credo che per un comune come Ligonchio minacciare ogni 3 per 2 l’uscita dal Parco equivalga all’atteggiamento di una persona che dica “se non mi dai qualcosa per il mal di testa mi prendo a martellate”. Credo infatti che per Ligonchio il Parco sia quasi l’ultima spiaggia, ed uscirne per protesta sarebbe una rivendicazione di orgoglio inutile ed anzi dannosissima…
(Commento firmato)