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Un ampio progetto di studio sull’Appennino reggiano

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Appennino reggiano ai raggi X. "Economia e società montana saranno infatti oggetto di un'indagine senza precedenti, che per un anno impegnerà ricercatori guidati dal Laboratorio di Economia Locale dell'Università Cattolica di Piacenza", come annuncia la Confcooperative di Reggio Emilia.

Il progetto viene lanciato congiuntamente dalla stessa Confcooperative e dagli industriali Reggio Emilia, in collaborazione con la Camera di commercio e la Banca di Cavola e Sassuolo, che ha assicurato un sostegno finanziario all'iniziativa.

“Tra crisi del modello rurale tradizionale e sperimentazione di nuovi modelli di organizzazione della vita collettiva e dell'economia - spiegano Giuseppe Alai e Gianni Borghi, presidenti delle due associazioni imprenditoriali - le aree del nostro Appennino vivono processi di profonda trasformazione di cui non appaiono ben definiti i contorni né facilmente prevedibili gli sbocchi: per questo abbiamo ritenuto necessario ricorrere a nostra volta a nuovi modelli di indagine che consentano non solo di comprendere l'ampiezza e la profondità delle evoluzioni in atto, ma di concorrere a definire possibili nuove strategie di sviluppo della montagna che possano costituire un oggetto di lavoro e un punto di riferimento per le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sociali e gli enti locali”.

“Le finalità del progetto - sottolineano Giovanni Teneggi, vicedirettore di Confcooperative, e Giuseppe Domenichini, direttore generale dell'associazione industriali - diventano dunque sostanzialmente tre: integrare le conoscenze sul territorio montano inserendo specifiche stime e misure dell'economia locale che non emergono dalle statistiche ufficiali di fonte provinciale e regionale; definire alcune linee-guida strategiche ed operative per lo sviluppo sostenibile e il marketing territoriale dell'Appennino reggiano, articolato nelle sue diverse aree; sperimentare un nuovo modello di analisi socio-economica (di tipo euristico, che favorisce l'accesso a nuovi sviluppi teorici o scoperte empiriche) che possa rappresentare la base per la costituzione di un osservatorio per la montagna sul quale possano lavorare in stretta collaborazione realtà private e pubbliche sia provinciali che regionali”.

Dodici mesi di indagine, dunque, che vedranno in primo piano i ricercatori del laboratorio di economia locale dell'università Cattolica di Piacenza, diretto dal prof. Paolo Rizzi.

“La nostra equipe, che si avvarrà dei contributi e delle importanti esperienze già presenti in Confcooperative e associazione industriali - spiega lo stesso prof. Rizzi - si concentrerà in una prima fase sull'analisi della struttura socio-economica dell'Appennino reggiano (dagli aspetti demografici a quelli relativi alla presenza imprenditoriale, all'occupazione, ai servizi e alle infrastrutture) e delle strategie di sviluppo che emergono sia dagli strumenti di programmazione territoriale (dalla Provincia alla Comunità montana, a singoli comuni) che dalle azioni di significative realtà economiche e sociali”. “Da qui - prosegue Rizzi - emergeranno le valutazioni che ci consentiranno di mettere a punto una mappa del posizionamento dell'Appennino reggiano rispetto a territori simili e potenzialmente concorrenti (definendo così i suoi fattori distintivi, di debolezza e di vantaggio competitivo), di definire un modello di osservatorio permanente sulla montagna e, soprattutto, di delineare strategie di sviluppo sostenibile e di vero e proprio marketing territoriale, diversamente articolate per le singole vallate appenniniche”.

Il progetto - concludono i presidenti di Confcooperative e Confindustria - va dunque oltre la semplice ricerca, ma punta ad un rilancio dello sviluppo della montagna che si inserisca a pieno titolo in uno scenario competitivo che vada oltre i suoi confini e ne valorizzi quelle specificità che, se non si asseconda un'ottica di programmazione dello sviluppo del territorio più ampia dei limiti geografici, rischiano di rimanere un potenziale inespresso”.