Ieri la stazione meteo di Febbio-Alpe di Cusna ha compiuto 17 anni di attività di monitoraggio dati. "Un ottimo traguardo - dicono i responsabili - tanto più in un momento in cui l'attenzione verso le previsioni e la meteorologia in genere è davvero notevole da parte dell'opinione pubblica".
La stazione è attrezzata con tutte le più avanzate strumentazioni disponibili sul mercato.
Tutto ha inizio sul finire di primavera del 1990, quando si cominciarono le prime registrazioni dei diversi parametri atmosferici con mezzi ad alta risoluzione (in linea con quanto imposto dalla OMM, organizzazione meto mondiale) ed in grado di operare con ogni condizione di tempo.
Alta 1,50 m., la "casetta degli strumenti" è dipinta di bianco con asole aperte e sportello rivolto a nord. In essa si trova un barotermoigrografo, capace di trascrivere contemporaneamente e in un unico blocco le variazioni di pressione, temperatura e umidità. Tale apparecchio è reso particolarmente sensibile dalle capsule aneroidi, che sono in grado di fornire una precisione quasi millimetrica nelle grandezze prese in considerazione.
Accanto ad essa, se ne trova una più grande, l'anemografo, che misura velocità, direzione e intensità del vento. Collegato ad un traliccio alto 12 metri, questo strumento è in grado di segnalare tutte le variazioni della ventilazione e permette, attraverso un grafico diagrammato, di stilare direzione e volecità giornaliera.
Poi c'è il pluviometro, lo strumento che misura le precipitazioni (pioggia e neve). Cosa che avviene attraverso l'imbuto posto sopra la struttura.
Ma per la neve c'è anche il nivometro, che, attraverso una specie di telecamera, fotografa l'altezza dello strato bianco sulla superficie e ne cataloga le variazioni nelle diverse fasce orarie giornaliere.
Ancora, un campionatore di precipitazione, il cosiddetto wet&dry, permette di raccogliere la pioggia e di verificare e comparare i dati rilevati.
Ma da po', come avviene via via un po' i tutti i campi dell'attività umana, dall'analogico si va passando (affiancando l'esistente, non sostituendolo) al digitale.
"Con la collaborazione della Regione e Arpa Emilia-Romagna, è stata collocata una cabina di telerilevamento inquinanti. Inserita idealmente secondo norma e lontana da traffico e abitazioni, la centralina permette di verificare i dati delle polveri sottili, anidride carbonica e quant'altro si può trovare in tutto il circondario ai piedi del Cusna". Insomma, una sicurezza soprattutto per chi risiede in zona.
In più, presso gli uffici del centro meteo vengono archiviati tutti i dati misurati e vengono elaborate le medie statistiche; inoltre si possono ammirare le immagini più significative che provengono dal satellite meteo: un servizio per l'escursionista, che ha l'opportunità, senza muoversi da casa sua (cioè prima di programmare un'uscita), di sapere in tempo reale che tempo fa in zona.
Da qualche anno è pure attiva una webcam, che riproduce immagini del monte più alto del nostro Appennino con cadenza oraria, attraverso fotografie nitide e suggestive.
In chiusura non si può mancare di citare le persone che hanno lavorato (e continuano a farlo: grazie) per tenere in piedi il servizio: il direttore Carlo Quintavalla, Simone Azzolini, Devis Bedini.
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A titolo di curiosità, infine, diciamo che tra tutti i "10 giugno", compleanno della stazione di Febbio, rilevati finora, abbiamo che:
- il più freddo è stato quello del 2005, con 0°,0;
- il più caldo quello del 2004 (e non del "terribile" 2003, sia pur di poco), con 27°,2;
- il più piovoso quello del 2000, quando caddero 27,6 mm di pioggia.